Io non do peso al televoto perchè non do peso al vincitore.Mp1 ha scritto:Sarà stata anche un'edizione migliore di quelle degli ultimi anni, ma un festival basato su un televoto e non esclusivamente su una giuria qualificata, lo trovo uno scandalo. Uno scandalo perché produce un podio con uno che ha un talento infimo, un furbacchione che esiste solo a febbraio e uno mai sentito in vita mia amico di un cantante famoso. A me continua a farmi venire i brividi questa manifestazione, anche se i miglioramenti e la buona conduzione di Bonolis sono innegabili.
Se ti scandalizzi all'utilizzo di tale formula è perchè consideri quello del festival un premio importante a livello planetario, ma in fondo non credo tu lo pensi, vero?
Il festival è un carrozzone mediatico che vive dei fasti passati, cioè quando musicalmente c'era lui e poco altro.
La gente lo segue perchè è un appuntamento fisso e noi italiani siamo un po' abitudinari.
Poi se, come quest'anno, il carrozzone si agghinda a spettacolo più che decente, allo spettatore di base si aggiunge chi, come me, non sopportava le manifestazioni "Baudiane".
Quest'anno più che mai il vincitore non conta, è stato l'anno del distacco dal tipico cliché Sanremese.
Non ci son stati inutili dopofestival creati ad arte per attizzare becere polemiche, non ci son stati ridicoli Red Carpet in corso Matteotti, Striscia la Notizia non ci ha soffocato con collegamenti inutili e che non interessano a nessuno, sul palco lo schema di presentazione delle canzoni non era recitato roboticamente, c'è stato spazio per la festa.
Bonolis ha merito di questo, ha brillantemente intuito che il vecchio sistema era preistoria, e Sanremo poteva essere un'idea vincente trasformandolo in una trasmissione alla Fiorello del sabato sera.
Prova ne è che le migliori serate siano state, secondo me, il mercoledì ed il giovedì, cioè quelle che più si potevano distaccare dall'obbligato marchingegno della competizione.
Mi ripeto nella meraviglia della PFM il mercoledì, ma sottolineo il giovedì e tutti i grandi artisti che hanno accompagnato i giovani offrendo poi un pezzo del loro repertorio: ne hanno fatto una serata godibilissima ed addirittura da rivedere.
Ora che è finito, tutto prenderà musicalmente la giusta direzione:
Marco Carta venderà un sacco di dischi grazie alle ragazzine che l'hanno votato e che l'avrebbero seguito comunque, ed è giusto così perchè quella fetta di mercato è sua.
Gli Afterhours perderanno alcuni supporter estremisti dell'underground (per assurdo snob), per guadagnarne molti di più che non li conoscevano affatto e se non snatureranno la loro musica, che c'è di male ad avere successo un po' più ampio?
Dolcenera e le bravissime nuove proposte da voi nominate avranno il rendiconto di vendita discografica e fama che meritano per il talento e le belle canzoni presentate...
alla fine chi decide veramente il successo di un cantante sono le radio e nei prossimi mesi le classifiche renderanno omaggio ai migliori, ne sono certo.