E il lavoro dov'è?
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Re: E il lavoro dov'è?
I RISTORATORI, Malattia di una Nazione
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Alessandro, Avvelenatore sociale (intanto ti informo che i Cinesi a Roè si son appena comprati il Plaza Disco, lasciamoli prendersi tutto)
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: E il lavoro dov'è?
davvero???Johnny Rex ha scritto:I RISTORATORI, Malattia di una Nazione
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poi nel suo discorso nickoignito ha detto anche delle cose vere. che sussista una sovrabbondanza di bar e ristoranti è vero.
perchè infatti quelli che lavorano bene sono sempre più o meno i soliti.
avevo letto da qualche parte che se a milano entrasse una persona singola per bar nello stesso momento ci sarebbero dei bar senza clienti.
milano mica artogne o pian camuno o costa di gargnano
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: E il lavoro dov'è?
Qualche anno fa, si dovevano comunicare il numero di presenze in albergo all’ufficio turismo e su quello calcolavano la tassa di soggiorno da pagare, un collega ha mandato la dichiarazione ma per sbaglio ha risposto a tutti gli indirizzi.Nickognito ha scritto:Quest'anno, non gli ultimi 20.
Non ha senso, lo puoi fare se hai mille attivita' e tieni un ristorante per sfizio, se ci perdi pazienza.
Se hai un ristorante come unica attivita', e guadagni 1100 euro al mese, con le spese che hai, sei a rischio perdita, non ti conviene, chiudi e vai a fare il cameriere, su.
Semplicemente questi ora si prenderanno anche poco di ristori che hanno guadagnato poco, ma questi (non tutti, ma in media, quindi molti lo hanno fatto in maggiore misura) hanno rubato per decenni e ora chiedono i soldi.
Ammettiamo che non abbiano rubato soldi: allora davvero ha senso vedere un ristorante ogni due metri dove tutti, quando le cose vanno bene, rischiano di fallire, in media? Non ce ne sono troppi e magari questa e' l'occasione di averne il numero giusto?
Comunque secondo me se fai una legge del tipo: 'o nulla, oppure 100% di ristoro di quanto per tutto il 2020-2021 ma poi 10 anni di controlli severi sul fisco a seguire', o uno e' disperato o non accetta, in 10 anni un ristorante medio ruba molto molto di piu' di quanto ha perso in questo periodo.
Una dichiarazione scandalosa, un hotel più o meno come il mio che dichiarava un decimo delle presenze...
Comunque, non per difendere gli evasori, ma ci sono casi in cui il ristoratore, imprenditore reinveste tutto o quasi nell’azienda, aumenta il valore di questa e lavorerà meglio e di più l’anno seguente, tenendo per se il minimo per vivere.
(Un po’ di nero ci sarà comunque ma a volte le cifre reali e dichiarate non sono così lontane) poi dovrebbero esserci gli studi di settore, hai tot tavoli e sedie, hai tot dipendenti, spendi fi pane o di affitto o di lavanderia tot e quindi si presume tu abbia fatturato 100, se dichiari 80 vediamo a vedere come mai.
A volte dichiarano 100 anche se hanno I guadagnato 95 per non rischiare.
Poi l’evasione esiste. E ti ritrovi gente che ha dichiarato 10.000 euro l’anno che lascia ai figli beni per milioni.
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Re: E il lavoro dov'è?
Cioè ci sono più di un milione di bar?Hakaishin ha scritto:davvero???Johnny Rex ha scritto:I RISTORATORI, Malattia di una Nazione
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poi nel suo discorso nickoignito ha detto anche delle cose vere. che sussista una sovrabbondanza di bar e ristoranti è vero.
perchè infatti quelli che lavorano bene sono sempre più o meno i soliti.
avevo letto da qualche parte che se a milano entrasse una persona singola per bar nello stesso momento ci sarebbero dei bar senza clienti.
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Re: E il lavoro dov'è?
forse comprendeva pure ristoranti gastronomie etc non mi ricordoalessandro ha scritto:Cioè ci sono più di un milione di bar?Hakaishin ha scritto:davvero???Johnny Rex ha scritto:I RISTORATORI, Malattia di una Nazione
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poi nel suo discorso nickoignito ha detto anche delle cose vere. che sussista una sovrabbondanza di bar e ristoranti è vero.
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avevo letto da qualche parte che se a milano entrasse una persona singola per bar nello stesso momento ci sarebbero dei bar senza clienti.
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Re: E il lavoro dov'è?
Non so voi, io i ristoratori che conosco i soldi dei RISTORI ci han coperto giusto le spese dei rifiuti.
Poi avranno i milioni in Svizzera, però..
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Re: E il lavoro dov'è?
Ma si.Johnny Rex ha scritto:Non so voi, io i ristoratori che conosco i soldi dei RISTORI ci han coperto giusto le spese dei rifiuti.
Poi avranno i milioni in Svizzera, però..
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Non sono ancora falliti tutti perché un po’ tra luglio e agosto hanno lavorato. Non certo per 5-6 mila euro di ristori
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Re: E il lavoro dov'è?
anche un rapinatore magari uscito dalla banca si compra un negozio, diciamo che se poi il negozio va male eviterei di dargli i soldi, se li ha spesi peggio per lui.alessandro ha scritto: Comunque, non per difendere gli evasori, ma ci sono casi in cui il ristoratore, imprenditore reinveste tutto o quasi nell’azienda, aumenta il valore di questa e lavorerà meglio e di più l’anno seguente, tenendo per se il minimo per vivere.
Appunto, esiste eccome, e' scandalosa. Ovviamente c'e' chi non evadeva e dai ristori non prende quasi nulla.Poi l’evasione esiste. E ti ritrovi gente che ha dichiarato 10.000 euro l’anno che lascia ai figli beni per milioni.
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Re: E il lavoro dov'è?
La nuova frontiera del disagio: avere scarse o inesistenti qualifiche e competenze, non trovare uno straccio di lavoro e mettersi quindi in testa di 'mettersi in proprio' aprendo un'attività commerciale...ma senza una lira , i soldi ce li deve mettere la banca, 100%, il tuo rischio di impresa se lo assume la banca, che diamine. Rischio di impresa di un buono a una sega, oltretutto
Già in diversi ultimamente son capitati con richieste strampalate di questo genere. Mah!
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Lo voglio rivedere, Fabio
Re: E il lavoro dov'è?
E cosa dicono quando spiegate che per la banca non e' una buona idea assumersi il loro rischio di impresa?Burano ha scritto:La nuova frontiera del disagio: avere scarse o inesistenti qualifiche e competenze, non trovare uno straccio di lavoro e mettersi quindi in testa di 'mettersi in proprio' aprendo un'attività commerciale...ma senza una lira , i soldi ce li deve mettere la banca, 100%, il tuo rischio di impresa se lo assume la banca, che diamine. Rischio di impresa di un buono a una sega, oltretutto
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Re: E il lavoro dov'è?
strafottenza, come da copione nel mondo dell'era social, in cui più si è ignoranti, più si è arroganti e incattiviti.uglygeek ha scritto:E cosa dicono quando spiegate che per la banca non e' una buona idea assumersi il loro rischio di impresa?Burano ha scritto:La nuova frontiera del disagio: avere scarse o inesistenti qualifiche e competenze, non trovare uno straccio di lavoro e mettersi quindi in testa di 'mettersi in proprio' aprendo un'attività commerciale...ma senza una lira , i soldi ce li deve mettere la banca, 100%, il tuo rischio di impresa se lo assume la banca, che diamine. Rischio di impresa di un buono a una sega, oltretutto
Già in diversi ultimamente son capitati con richieste strampalate di questo genere. Mah!
La frase della giovane 27enne di belle speranze è stata un indignato "Eh finchè non comincio a lavorare ovvio che non abbia niente da parte"
Come sovvertire l'abc del capitalismo. Nella sua stupidità penserà sia un'obiezione sensata e ragionevole, come quella del neolaureato al quale si chiede esperienza pregressa.
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Re: E il lavoro dov'è?
Purtroppo sempre successo. C'e' chi pensa che, oltre a capitale e rischio di impresa qualcuno debba fornire loro anche un manager.Burano ha scritto:La nuova frontiera del disagio: avere scarse o inesistenti qualifiche e competenze, non trovare uno straccio di lavoro e mettersi quindi in testa di 'mettersi in proprio' aprendo un'attività commerciale...ma senza una lira , i soldi ce li deve mettere la banca, 100%, il tuo rischio di impresa se lo assume la banca, che diamine. Rischio di impresa di un buono a una sega, oltretutto
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Re: E il lavoro dov'è?
https://news.google.com/articles/CAIiEJ ... id=US%3Aen
Voglia di lavorare saltami addosso...
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Re: E il lavoro dov'è?
Bella notizia, finalmente la magistratura ha condannato le varie piattaforme di consegna a domicilio di cibo ad assumere i fattorini.
Ma io lo dico da anni. Perché un fattorino solo perché prende ordini da una app non deve rispettare la legge?
Sicurezza sul lavoro, rapporto di lavoro con assunzione etc.
Le piattaforme hanno risparmiato attorno si 2 miliardi di euro tra contributi stipendi tasse e sicurezza sul lavoro.
Come scrivevo tempo fa, è come se un bar non assumesse i baristi e li pagasse 30 centesimi ad ogni cliente servito al tavolo e se non ci sono clienti... niente. Niente ferie malattia riposi etc.
e che cazzo.
Ma stesso discorso per Uber dove ogni pirla poteva fare il taxista abusivo. E anche qui con ritardo la legge è intervenuta.
Ora auspico una stretta su Airbnb sia per le tasse da pagare da parte del colosso americano che da chi affitta spesso in nero.
Ma io lo dico da anni. Perché un fattorino solo perché prende ordini da una app non deve rispettare la legge?
Sicurezza sul lavoro, rapporto di lavoro con assunzione etc.
Le piattaforme hanno risparmiato attorno si 2 miliardi di euro tra contributi stipendi tasse e sicurezza sul lavoro.
Come scrivevo tempo fa, è come se un bar non assumesse i baristi e li pagasse 30 centesimi ad ogni cliente servito al tavolo e se non ci sono clienti... niente. Niente ferie malattia riposi etc.
e che cazzo.
Ma stesso discorso per Uber dove ogni pirla poteva fare il taxista abusivo. E anche qui con ritardo la legge è intervenuta.
Ora auspico una stretta su Airbnb sia per le tasse da pagare da parte del colosso americano che da chi affitta spesso in nero.
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Re: E il lavoro dov'è?
All'estero in molti paesi Uber ha rimpiazzato i taxi.
Ma dove trovano forte opposizione in genere queste società rinunciano del tutto a quel mercato piuttosto che dare il minimo diritto ai loro lavoratori.
Ma dove trovano forte opposizione in genere queste società rinunciano del tutto a quel mercato piuttosto che dare il minimo diritto ai loro lavoratori.
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Re: E il lavoro dov'è?
Giusto così.uglygeek ha scritto:All'estero in molti paesi Uber ha rimpiazzato i taxi.
Ma dove trovano forte opposizione in genere queste società rinunciano del tutto a quel mercato piuttosto che dare il minimo diritto ai loro lavoratori.
Se un modello economico sta in piedi solo se non rispetta le leggi allora non deve esistere.
Cose se io apro un ristorante dove si prenota e paga solo via app e vanno su un conto estero con sede alle Bahamas e il personale lo pago solo il 2% degli incassi senza contratto.
Non è che siccome c’è di mezzo una app si fa come si vuole.
Per Uber se in un paese i taxi sono molto regolamentati con licenze limitate e molto costose non è che arrivano questi e liberi tutti. Al contrario, in stati dove in pratica basta una patente e una richiesta al comune, va bene il sistema Uber che per questioni di scala e i capitali dietro e la possibilità di operare anche in perdita, logicamente si mangiano tutto il mercato.
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Re: E il lavoro dov'è?
Sono di certo per regolamentare, ma sui taxi, boh.
In Cechia ci sono molti taxi ladri (sono proprio ladri, osteggiati dal governo e dalle amministrazioni locali, che fanno fare 15 chilometri ai turisti invece di 2) e pero' i taxi onesti regolari costano anche un po' meno di Uber (alcuni un po' di piu', dipende dalla compagnia). La concorrenza tra taxi tradizionali e Uber e' alla pari. Non ho idea di come funzioni con le licenze, francamente. So che quando e' arrivato Uber i prezzi non sono cambiati, erano gli stessi, solo che avevi una piu' comoda app. Ma poi anche i taxi hanno messo la app. Io uso i taxi tradizionali semplicemente perche' costano meno di Uber.
In Italia i taxi costano il triplo ad andar bene, non li prendo mai, e' evidente che non funzionino.
Diverso e' Airbnb e gli hotel, che so, gli hotel italiani hanno prezzi normali, alcuni un po' cari ma li trovi anche a poco. Ma se avessimo tutti gli hotel che fanno cartello e l'ultima pensioncina di merda ti vende un tugurio a minimo 200 euro a notte, allora Airbnb sarebbe ben accetta.
Poi se gli albergatori lo fanno perche' hanno pagato troppo una licenza, quel che vuoi, affari loro, a me non interessa. Lo stesso i tassisti. Se la vedano fra di loro. I prezzi dei taxi italiani non sono accettabili, sono servizi pubblici, lo stato dovrebbe garantire prezzi diversi.
In Cechia ci sono molti taxi ladri (sono proprio ladri, osteggiati dal governo e dalle amministrazioni locali, che fanno fare 15 chilometri ai turisti invece di 2) e pero' i taxi onesti regolari costano anche un po' meno di Uber (alcuni un po' di piu', dipende dalla compagnia). La concorrenza tra taxi tradizionali e Uber e' alla pari. Non ho idea di come funzioni con le licenze, francamente. So che quando e' arrivato Uber i prezzi non sono cambiati, erano gli stessi, solo che avevi una piu' comoda app. Ma poi anche i taxi hanno messo la app. Io uso i taxi tradizionali semplicemente perche' costano meno di Uber.
In Italia i taxi costano il triplo ad andar bene, non li prendo mai, e' evidente che non funzionino.
Diverso e' Airbnb e gli hotel, che so, gli hotel italiani hanno prezzi normali, alcuni un po' cari ma li trovi anche a poco. Ma se avessimo tutti gli hotel che fanno cartello e l'ultima pensioncina di merda ti vende un tugurio a minimo 200 euro a notte, allora Airbnb sarebbe ben accetta.
Poi se gli albergatori lo fanno perche' hanno pagato troppo una licenza, quel che vuoi, affari loro, a me non interessa. Lo stesso i tassisti. Se la vedano fra di loro. I prezzi dei taxi italiani non sono accettabili, sono servizi pubblici, lo stato dovrebbe garantire prezzi diversi.
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Re: E il lavoro dov'è?
Per i taxi: tu stato italiano non puoi pretendere licenza costosissima, limiti di numero chiuso, obblighi di servizio minimo etc dai tassisti e poi arriva il primo pirla con una app e fa il cazzo che vuole. Poi anche in Italia credo che i prezzi di Uber siano allineati coi taxi.
Secondo me al tempo, credo ci fosse bersani, per non danneggiare i tassisti e aumentare l’offerta, aveva proposto di dare una seconda licenza a chi già ne aveva una.
Il valore delle licenze sarebbe diminuito ma non dimezzato.
Oppure devono cambiare la legge per tutti: chi vuole fa il tassista senza licenza.
Era illogico tenere le regole vecchie e poi permettere a Uber di fare come vuole (tra l’altro una multinazionale straniera che drena soldi dall’Italia e non paga tasse in Italia ).
Oggi possono associarsi a Uber solo gli affitta auto con conducente (anche loro sul filo della legge che impone che stiano fermi in deposito e si muovano solo su prenotazione arrivata tramite telefonata in sede e devono tornare in sede a ogni trasporto, cosa che con cellulari internet etc non fanno più.
Secondo me al tempo, credo ci fosse bersani, per non danneggiare i tassisti e aumentare l’offerta, aveva proposto di dare una seconda licenza a chi già ne aveva una.
Il valore delle licenze sarebbe diminuito ma non dimezzato.
Oppure devono cambiare la legge per tutti: chi vuole fa il tassista senza licenza.
Era illogico tenere le regole vecchie e poi permettere a Uber di fare come vuole (tra l’altro una multinazionale straniera che drena soldi dall’Italia e non paga tasse in Italia ).
Oggi possono associarsi a Uber solo gli affitta auto con conducente (anche loro sul filo della legge che impone che stiano fermi in deposito e si muovano solo su prenotazione arrivata tramite telefonata in sede e devono tornare in sede a ogni trasporto, cosa che con cellulari internet etc non fanno più.
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Re: E il lavoro dov'è?
semplicemente, i taxi sono un servizio importante per la societa' e quindi devono costare poco. In effetti, poi, il costo del taxi e' poco, e' una paga orari piu' consumo della macchina e di partenza devi solo avere una macchina e saper guidare.alessandro ha scritto:Per i taxi:
A me non importa quale storia ci sia dietro. Licenze o altro. Non e' che se se esisteva una licenza per vendere biglietti del bus adesso allora e' giustificabile che per comprarmi un biglietto devo pagare 70 euro e lo trovo solo uno ogni 200 chilometri. Sul biglietto del bus non ci deve essere un sovrapprezzo e lo devo trovare con facilita', se qualcuno in passato si era accordato diversamente se la veda lui con lo stato, ma un normale cittadino italiano deve farsi ub tragitto sotto i 10 chilometri per 10 euro, punto.
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Re: E il lavoro dov'è?
Tariffa oraria che però viene pagata sono quando viaggiano. Quindi deve starci dentro anche i periodi o intere giornate come ora dove sono fermi.Nickognito ha scritto:semplicemente, i taxi sono un servizio importante per la societa' e quindi devono costare poco. In effetti, poi, il costo del taxi e' poco, e' una paga orari piu' consumo della macchina e di partenza devi solo avere una macchina e saper guidare.alessandro ha scritto:Per i taxi:
A me non importa quale storia ci sia dietro. Licenze o altro. Non e' che se se esisteva una licenza per vendere biglietti del bus adesso allora e' giustificabile che per comprarmi un biglietto devo pagare 70 euro e lo trovo solo uno ogni 200 chilometri. Sul biglietto del bus non ci deve essere un sovrapprezzo e lo devo trovare con facilita', se qualcuno in passato si era accordato diversamente se la veda lui con lo stato, ma un normale cittadino italiano deve farsi ub tragitto sotto i 10 chilometri per 10 euro, punto.
Poi se i costi fossero irrisori, Uber riuscirebbe a dare un servizio molto dotto costo d invece è allineata.
Per cambiare dovresti prima cambiare la legge dando un indennizzo a chi ha la licenza e poi fai che chiunque mette un adesivo taxi sulla macchina e fa il prezzo che vuole.
A quel punto diventerebbe un lavoro da poveracci come è in America e in molti paesi
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Re: E il lavoro dov'è?
Certo che dovresti cambiare la legge.
Poveracci boh, tipico lavoro che possono fare tutti e di utilita' pubblica. Normale lavoro da minimo mensile nazionale si', poi io sono per minimi alti.
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Re: E il lavoro dov'è?
Almeno nei film, l’immigrato pakistano in America fa il tassista lavorando molto per quattro soldiNickognito ha scritto:Certo che dovresti cambiare la legge.
Poveracci boh, tipico lavoro che possono fare tutti e di utilita' pubblica. Normale lavoro da minimo mensile nazionale si', poi io sono per minimi alti.
Magari è solo nei film.
Minimo alto il taxi costerebbe di più
Ho controllato adesso, Uber costa in Italia come il taxi (se non vuoi la macchina di lusso e allora Uber costa di più )
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Re: E il lavoro dov'è?
Fra un po' ci voleva la cia per stanarlo. Manco il mullah Omar..
https://www.repubblica.it/cronaca/2021/ ... 5-P2-S2-T1
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Re: E il lavoro dov'è?
Una ragazza di 22 anni inghiottita dal macchinario dall'azienda tessile dove lavorava
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: E il lavoro dov'è?
Qui però dovrebbero fare il culo dal suo caporeparto su su fino al dirigente dell’ospedale e al politico che lo ha piazzato lì.Burano ha scritto:Fra un po' ci voleva la cia per stanarlo. Manco il mullah Omar..
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Re: E il lavoro dov'è?
Bene: tra qualche settimana dovrò spiegare a un mio dipendente che passa da contratto apprendista a un contratto ordinario con salto in avanti di due livelli e aumento del suo costo lordo per l'azienda da 24.000 Euro l'anno a 32.000 Euro l'anno, che il suo netto in busta paga si ridurrà di circa 70 Euro al mese.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: E il lavoro dov'è?
Pensa che tra qualche anno dovrai dirgli di diventare senegalesepaoolino ha scritto:Bene: tra qualche settimana dovrò spiegare a un mio dipendente che passa da contratto apprendista a un contratto ordinario con salto in avanti di due livelli e aumento del suo costo lordo per l'azienda da 24.000 Euro l'anno a 32.000 Euro l'anno, che il suo netto in busta paga si ridurrà di circa 70 Euro al mese.
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Re: E il lavoro dov'è?
È già meridionale.tuborovescio ha scritto:Pensa che tra qualche anno dovrai dirgli di diventare senegalesepaoolino ha scritto:Bene: tra qualche settimana dovrò spiegare a un mio dipendente che passa da contratto apprendista a un contratto ordinario con salto in avanti di due livelli e aumento del suo costo lordo per l'azienda da 24.000 Euro l'anno a 32.000 Euro l'anno, che il suo netto in busta paga si ridurrà di circa 70 Euro al mese.
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Re: E il lavoro dov'è?
lo promuovi per le quote sudiste, quindi?paoolino ha scritto:È già meridionale.tuborovescio ha scritto:Pensa che tra qualche anno dovrai dirgli di diventare senegalesepaoolino ha scritto:Bene: tra qualche settimana dovrò spiegare a un mio dipendente che passa da contratto apprendista a un contratto ordinario con salto in avanti di due livelli e aumento del suo costo lordo per l'azienda da 24.000 Euro l'anno a 32.000 Euro l'anno, che il suo netto in busta paga si ridurrà di circa 70 Euro al mese.
Vabbe' che anche Roma....
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Re: E il lavoro dov'è?
paoolino ha scritto:È già meridionale.tuborovescio ha scritto:Pensa che tra qualche anno dovrai dirgli di diventare senegalesepaoolino ha scritto:Bene: tra qualche settimana dovrò spiegare a un mio dipendente che passa da contratto apprendista a un contratto ordinario con salto in avanti di due livelli e aumento del suo costo lordo per l'azienda da 24.000 Euro l'anno a 32.000 Euro l'anno, che il suo netto in busta paga si ridurrà di circa 70 Euro al mese.
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- Massimo Carbone
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- Massimo Carbone
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Re: E il lavoro dov'è?
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: E il lavoro dov'è?
Credo la peggio merda si trovi nel settore ristorazione. O
meglio, in settori come edile e manifatturiero si trova di peggio solo perchè lì, sovente, per via delle irregolarità si rischia pure la vita.
Il minimo che ti possa capitare è lavorare in nero, poi abusi e sfruttamento del lavoro (e del tempo delle persone) nenache a parlarne. Inutile dire che il tutto spesso si ripercuote sulla pessima qualità del servizio, difatti certe bettole e trattorie aprono e chiudono di continuo, cambi di gestione come se piovesse.
Ovvio che il reddito di cittadinanza sia visto come un grave impedimento. Uno di quei lacci e lacciuoli per i quali i super liberisti inorridiscono.
Lo voglio rivedere, Fabio
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Re: E il lavoro dov'è?
Annuncio di assunzione di tot addetti allo sportello alle poste: requisiti diplomati con almeno 70. Una marea di insulti e recriminazioni "e noi senza diploma si deve morire di fame??" "Io con 61 è basso???". Si, cazzo.
Ormai l'ignoranza e l'aggressività degli ex umili ha raggiunto livelli di arroganza e supponenza inarrivabili.
Ormai l'ignoranza e l'aggressività degli ex umili ha raggiunto livelli di arroganza e supponenza inarrivabili.
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Re: E il lavoro dov'è?
Burano ha scritto:Si, cazzo.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: E il lavoro dov'è?
Ovviamente mi riferivo al 61, non al fatto che devono morire di fame
Lo voglio rivedere, Fabio
Re: E il lavoro dov'è?
insulti e recriminazioni più che giustificati, a mio avviso
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
perchè discrimina sulla base di un parametro inutile nel predire la futura performance lavorativa (fra uno che ha preso 69 e un altro che ha preso 70 alla maturità che minchia cambia?) ma soprattutto determinato da una misurazione per niente omogenea (variando classe, scuola, zona).
Un conto è ponderare il risultato di un concorso o di un test di ammissione anche (poco) per il voto di maturità, un altro è escludere a priori un aspirante per un cazzo di voto.
Un conto è ponderare il risultato di un concorso o di un test di ammissione anche (poco) per il voto di maturità, un altro è escludere a priori un aspirante per un cazzo di voto.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: E il lavoro dov'è?
E allora cosa danno i voti a fare? Anche nella stessa scuola ci sono variazioni di criteri di giudizio tra una classe e l'altra o un anno e l'altro, ma si presume che con l'esame ci sia comunque un criterio di valutazione non del tutto casuale. Certo dipende anche dal tipo di scuola.
Il datore di lavoro deve anche avere il modo di scartare a priori chi non ha ottenuto grandi risultati scolastici, non può esaminare tutti basta che respirino. Poi se tiri una riga è ovvio che c'è nessuna differenza tra chi è appena di qua o appena di là, ma la vita è anche questa.
Altrimenti passa l'idea che i risultati scolastici non contino nulla, al massimo può servire il pezzo di carta ma come lo si è preso non ha importanza.
Il datore di lavoro deve anche avere il modo di scartare a priori chi non ha ottenuto grandi risultati scolastici, non può esaminare tutti basta che respirino. Poi se tiri una riga è ovvio che c'è nessuna differenza tra chi è appena di qua o appena di là, ma la vita è anche questa.
Altrimenti passa l'idea che i risultati scolastici non contino nulla, al massimo può servire il pezzo di carta ma come lo si è preso non ha importanza.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.