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In Memoria
Pensavo: forse ha senso un topic dedicato alle commemorazioni, magari due o tre, nelle sezioni più rilevanti (Politica&Società, Cultura) senza che se ne aprà sempre necessariamente uno ogni volta, che finirà poi necessariamente nel dimenticatoio, seppellito (vabbè ) sotto centinaia di altri thread...topic un po' funebre, capisco, ma d'altronde...boh, insomma:
Addio a Padoa-Schioppa.
Molto bello, per me, questo suo pensiero sull'essere italiani e Europei: "Nel mondo mi sento europeo, in Europa mi sento italiano".
Addio a Padoa-Schioppa.
Molto bello, per me, questo suo pensiero sull'essere italiani e Europei: "Nel mondo mi sento europeo, in Europa mi sento italiano".
Ultima modifica di BackhandWinner il lun dic 20, 2010 4:41 pm, modificato 1 volta in totale.
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
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Re: In Memoria
Ok, approvato, mi trasferisco.Gios ha scritto:Arrivarci prima, e arrivarci meglio.
(mejo ddeché? )
EDIT: invece no! E' in 'Suggerimenti', non ha senso. Ripropongo il doppio binario: Politica&Società e Cultura.
Sul titolo volevo latinizzarlo con la 'm' finale, ma poi ho lasciato perdere. Anche De Profundis va bene.
Ultima modifica di BackhandWinner il lun dic 20, 2010 4:40 pm, modificato 1 volta in totale.
“True terror is to wake up one morning and discover that your high school class is running the country.” (K. Vonnegut)
Re: In Memoria
Capacchioooniii
Prima e meglio di gios ma non me ne tiene di stare a cercare ora
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Re: In Memoria
Eh, seh...vogliamo le prove.Star_ACE ha scritto:Capacchioooniii
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Re: In Memoria
Meglio perché "se sei morto, cercati qui" è senza dubbio un titolo eccellente. Sicuro che De profundis sia ok? Perché un "de profundis" implica un "ad altitudines", o almeno la possibilità di una catabasi, in qualche momentoBackhandWinner ha scritto:Ok, approvato, mi trasferisco.Gios ha scritto:Arrivarci prima, e arrivarci meglio.
(mejo ddeché? )
EDIT: invece no! E' in 'Suggerimenti', non ha senso. Ripropongo il doppio binario: Politica&Società e Cultura.
Sul titolo volevo latinizzarlo con la 'm' finale, ma poi ho lasciato perdere. Anche De Profundis va bene.
Io farei una anche per la tv, così siamo apposto.
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Re: In Memoria
Va bene 'In memoria', vah.
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Re: In Memoria
sta cosa della fossa comune non mi piace granchè
non capisco che fastidio dia quando anche un solo utente vuole ricordare qualcuno che abbia significato qualcosa per lui, e voglia farlo per conto suo
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Re: In Memoria
a me da´fastidio, ma non e´un buon motivo per non farlobalbysauro ha scritto:sta cosa della fossa comune non mi piace granchè
non capisco che fastidio dia quando anche un solo utente vuole ricordare qualcuno che abbia significato qualcosa per lui, e voglia farlo per conto suo
Insomma, immaginiamo che nel forum tennis non si parla di nessuno, finche´non si ritira.
Oddio, forse sarebbe anche meglio
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: In Memoria
Meglio morto che Floyd.
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Re: In Memoria
Albornoz ha scritto:Meglio morto che Floyd.
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Re: In Memoria
A quel punto, perché scriverlo sul forum?balbysauro ha scritto:sta cosa della fossa comune non mi piace granchè
non capisco che fastidio dia quando anche un solo utente vuole ricordare qualcuno che abbia significato qualcosa per lui, e voglia farlo per conto suo
Perso per perso, meglio la fossa comune.
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Re: In Memoria
per partecipare gli altri del proprio dispiacere?
magari mi sono spiegato male
a me personalmente non interessa se un mio topic sulla scomparsa di qualcuno che ho apprezzato sparisce dopo qualche giorno superato da altri
in quel momento mi sento di comunicare alle persone che frequentano il forum il mio dispiacere e lo faccio, in modo chiaro (ovvero con un topic dedicato)
il topic comune nel mio sentire, che sarà diverso da quello di molti altri, mi sembra sminuire questo dispiacere
magari mi sono spiegato male
a me personalmente non interessa se un mio topic sulla scomparsa di qualcuno che ho apprezzato sparisce dopo qualche giorno superato da altri
in quel momento mi sento di comunicare alle persone che frequentano il forum il mio dispiacere e lo faccio, in modo chiaro (ovvero con un topic dedicato)
il topic comune nel mio sentire, che sarà diverso da quello di molti altri, mi sembra sminuire questo dispiacere
Re: In Memoria
Anche nel mio, però mi avvilisce di più leggere zero replies (o poco più).
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Re: In Memoria
oggi tutti vivi, eh?
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Re: In Memoria
Aspetterei la mezzanotte.Nickognito ha scritto:oggi tutti vivi, eh?
Re: In Memoria
Nickognito ha scritto:oggi tutti vivi, eh?
Re: In Memoria
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Re: In Memoria
Grave, Grave perdita.gianlu ha scritto: Pete Postlethwaite (1946-2011)
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: In Memoria
Johnny Rex ha scritto:Grave, Grave perdita.gianlu ha scritto: Pete Postlethwaite (1946-2011)
F.F.
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Re: In Memoria
Dispiace.Johnny Rex ha scritto:Grave, Grave perdita.gianlu ha scritto: Pete Postlethwaite (1946-2011)
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Re: In Memoria
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Re: In Memoria
Addio a Rubini, campione poliedrico.
Ultimo rappresentante in vita del Settebello oro ai Giochi del 1948, vinse anche nel basket con Milano.
Era l'unico europeo nella Hall of Fame di due sport.
Atleta poliedrico, tecnico vincente, dirigente elegante e moderno: Cesare Rubini, un uomo dai tanti volti, per tutti semplicemente il Principe. Si è spento a 87 anni uno dei miti dello sport azzurro: malato da tempo di Alzheimer, l'ex cestista, ma anche grande campione di pallanuoto, è morto nella notte a Milano dopo essere stato ricoverato per le complicazioni di una broncopolmonite. La sua leggenda ha sfidato il tempo rinnovandosi sempre, fino all'ultima consacrazione: primo italiano a figurare nel '94 nella mitica Hall of Fame del basket, è stato l'unico campione al mondo a farne parte in due diverse discipline, la pallacanestro e la pallanuoto, altro suo grande amore.
Al basket ha però dedicato tutta la sua vita, una passione sconfinata quella per la pallacanestro come allora era da tutti conosciuta, anche se la sua prima Olimpiade, nel '48 a Londra, la vinse in acqua con il primo Settebello di pallanuoto. Fu uno dei figli prediletti della Trieste sportiva accanto a personaggi illustri come Nino Benvenuti nel pugilato oppure Nereo Rocco o Cesare Maldini nel calcio. «Sono venuto dai 'grembanì del Carso», era solito dire. Partendo da Trieste ha attraversato tutto il dopoguerra dello sport italiano, sempre da protagonista.
Di famiglia dalmata, suo padre Rubcic era ufficiale di macchina, un irredentista che scelse l'Italia come suo Paese, per questo motivo il suo cognome cambiò in Rubini. Il comunismo nel quale il giovane Cesare crebbe («ma comunista di mondo, di religione, non di partito») si spense quando a Trieste arrivarono i partigiani di Tito. Nel capoluogo giuliano aveva la casa a metà strada fra mare e palestra: così nacquero i suoi due grandi amori, la pallanuoto e la pallacanestro. Come pallanuotista giocò a Trieste, Milano, Napoli, Camogli, vincendo sei scudetti; come cestista a Trieste e Milano. In acqua vinse l'europeo di Montecarlo del '47, oro olimpico a Londra nel '48, nel '52 il bronzo a Helsinki.
È stato 56 volte azzurro, con sei titoli tricolore, nella duplice veste di allenatore-giocatore. Nel basket ha vinto 15 titoli (i primi cinque come allenatore-giocatore) tra il 1950 e il '72, ed è stato azzurro per 39 volte, conquistando tra l'altro l'argento agli Europei di Ginevra del 1946. A Milano conquistò, da allenatore, anche la prima Coppa Campioni (nel '66) della storia del basket italiano, con Bill Bradley in squadra come straniero, oltre a due Coppe delle Coppe e ad una Coppa Italia. Era considerato il primo professionista della storia di questo sport.
Personaggio burbero ma schietto, da molti era considerato un «duro» per il suo amore di dire le cose sempre in faccia, e per questo si fece anche molti nemici. Rimaneva comunque il prototipo dello sportivo vero. A lui si deve la leggenda delle mitiche 'scarpette rossè di Milano. Insieme con Adolfo Bogoncelli costruì all'ombra della Madonnina la grande Olimpia, dapprima con il marchio Borletti, poi con quello leggendario di Simmenthal ingaggiando per anni un duello con Varese (allora Ignis) che rimane una delle pagine più gloriose della storia del basket italiano. Da dirigente ha vissuto in prima linea i primi grandi allori: l'argento olimpico di Mosca e il titolo europeo di Nantes, quando alla guida della Nazionale c'era un suo vecchio allievo, Sandro Gamba. Poi vennero i bronzi agli Europei di Stoccarda e Roma. Lasciò dopo la mancata qualificazione olimpica per i Giochi di Barcellona 1992. Nella pallanuoto, oltre all'oro alle Olimpiadi del '48 e al bronzo a quelle del '52, conquistò l'oro agli Europei di Montecarlo del 1947 e il bronzo a quelli di Torino del 1954. In Nazionale 42 presenze da capitano, nel 2001 è entrato a far parte della Hall of Fame.
Dirigente federale per il basket dal '76 come responsabile della squadra nazionale allenata da Gamba, ha conquistato l'argento alle Olimpiadi di Mosca 1980 oltre a un oro ('83), un argento ('91) ed un bronzo ('85) agli Europei. Tra le cariche dirigenziali è stato presidente onorario del Comitato nazionale allenatori e dell'Associazione mondiale allenatori. Cesare Rubini, un campione vero, uno sportivo raro: un uomo di altri tempi che resterà sempre il mito dello sport azzurro.
Ultimo rappresentante in vita del Settebello oro ai Giochi del 1948, vinse anche nel basket con Milano.
Era l'unico europeo nella Hall of Fame di due sport.
Atleta poliedrico, tecnico vincente, dirigente elegante e moderno: Cesare Rubini, un uomo dai tanti volti, per tutti semplicemente il Principe. Si è spento a 87 anni uno dei miti dello sport azzurro: malato da tempo di Alzheimer, l'ex cestista, ma anche grande campione di pallanuoto, è morto nella notte a Milano dopo essere stato ricoverato per le complicazioni di una broncopolmonite. La sua leggenda ha sfidato il tempo rinnovandosi sempre, fino all'ultima consacrazione: primo italiano a figurare nel '94 nella mitica Hall of Fame del basket, è stato l'unico campione al mondo a farne parte in due diverse discipline, la pallacanestro e la pallanuoto, altro suo grande amore.
Al basket ha però dedicato tutta la sua vita, una passione sconfinata quella per la pallacanestro come allora era da tutti conosciuta, anche se la sua prima Olimpiade, nel '48 a Londra, la vinse in acqua con il primo Settebello di pallanuoto. Fu uno dei figli prediletti della Trieste sportiva accanto a personaggi illustri come Nino Benvenuti nel pugilato oppure Nereo Rocco o Cesare Maldini nel calcio. «Sono venuto dai 'grembanì del Carso», era solito dire. Partendo da Trieste ha attraversato tutto il dopoguerra dello sport italiano, sempre da protagonista.
Di famiglia dalmata, suo padre Rubcic era ufficiale di macchina, un irredentista che scelse l'Italia come suo Paese, per questo motivo il suo cognome cambiò in Rubini. Il comunismo nel quale il giovane Cesare crebbe («ma comunista di mondo, di religione, non di partito») si spense quando a Trieste arrivarono i partigiani di Tito. Nel capoluogo giuliano aveva la casa a metà strada fra mare e palestra: così nacquero i suoi due grandi amori, la pallanuoto e la pallacanestro. Come pallanuotista giocò a Trieste, Milano, Napoli, Camogli, vincendo sei scudetti; come cestista a Trieste e Milano. In acqua vinse l'europeo di Montecarlo del '47, oro olimpico a Londra nel '48, nel '52 il bronzo a Helsinki.
È stato 56 volte azzurro, con sei titoli tricolore, nella duplice veste di allenatore-giocatore. Nel basket ha vinto 15 titoli (i primi cinque come allenatore-giocatore) tra il 1950 e il '72, ed è stato azzurro per 39 volte, conquistando tra l'altro l'argento agli Europei di Ginevra del 1946. A Milano conquistò, da allenatore, anche la prima Coppa Campioni (nel '66) della storia del basket italiano, con Bill Bradley in squadra come straniero, oltre a due Coppe delle Coppe e ad una Coppa Italia. Era considerato il primo professionista della storia di questo sport.
Personaggio burbero ma schietto, da molti era considerato un «duro» per il suo amore di dire le cose sempre in faccia, e per questo si fece anche molti nemici. Rimaneva comunque il prototipo dello sportivo vero. A lui si deve la leggenda delle mitiche 'scarpette rossè di Milano. Insieme con Adolfo Bogoncelli costruì all'ombra della Madonnina la grande Olimpia, dapprima con il marchio Borletti, poi con quello leggendario di Simmenthal ingaggiando per anni un duello con Varese (allora Ignis) che rimane una delle pagine più gloriose della storia del basket italiano. Da dirigente ha vissuto in prima linea i primi grandi allori: l'argento olimpico di Mosca e il titolo europeo di Nantes, quando alla guida della Nazionale c'era un suo vecchio allievo, Sandro Gamba. Poi vennero i bronzi agli Europei di Stoccarda e Roma. Lasciò dopo la mancata qualificazione olimpica per i Giochi di Barcellona 1992. Nella pallanuoto, oltre all'oro alle Olimpiadi del '48 e al bronzo a quelle del '52, conquistò l'oro agli Europei di Montecarlo del 1947 e il bronzo a quelli di Torino del 1954. In Nazionale 42 presenze da capitano, nel 2001 è entrato a far parte della Hall of Fame.
Dirigente federale per il basket dal '76 come responsabile della squadra nazionale allenata da Gamba, ha conquistato l'argento alle Olimpiadi di Mosca 1980 oltre a un oro ('83), un argento ('91) ed un bronzo ('85) agli Europei. Tra le cariche dirigenziali è stato presidente onorario del Comitato nazionale allenatori e dell'Associazione mondiale allenatori. Cesare Rubini, un campione vero, uno sportivo raro: un uomo di altri tempi che resterà sempre il mito dello sport azzurro.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
Re: In Memoria
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Re: In Memoria
Per quanto possa contare il mio parere, l'idea della fossa comune in Politica e Società dopo qualche mese di prova ha fallito, inizialmente l'idea non mi dispiaceva, ma così non va, almeno credo, pure un pò di cattivo gusto, un minestrone di vari generi diversi...
Qualche giorno fa è venuto a mancare John Paul Getty III, qualcuno lo ricorderà per il rapimento subito qua in Italia, uno che dalla vita aveva tutto, ricco, bel ragazzo,bella vita...
A 16 anni rapimento nell'apparente civile Roma, poi il famoso taglio dell'orecchio mandato al Messaggero con la richiesta del riscatto alla famiglia che non voleva saperne di pagare, il rilascio cinque mesi dopo.
Giovanissimo, per un mix di droghe, alcool non so, overdose, si ritrovò in coma dopo un ictus, al risveglio si ritrovo quasi cieco, quasi sordo, paralizzato... Però perfettamente lucido di testa.
Morto a 54 anni pochi giorni fa... Credo che la famiglia dopo il riscatto non lo abbia poi accettato, perchè dopo il rilascio fece qualche bravata di troppo. Che ha poi pagato a prezzo carissimo...
Qualche giorno fa è venuto a mancare John Paul Getty III, qualcuno lo ricorderà per il rapimento subito qua in Italia, uno che dalla vita aveva tutto, ricco, bel ragazzo,bella vita...
A 16 anni rapimento nell'apparente civile Roma, poi il famoso taglio dell'orecchio mandato al Messaggero con la richiesta del riscatto alla famiglia che non voleva saperne di pagare, il rilascio cinque mesi dopo.
Giovanissimo, per un mix di droghe, alcool non so, overdose, si ritrovò in coma dopo un ictus, al risveglio si ritrovo quasi cieco, quasi sordo, paralizzato... Però perfettamente lucido di testa.
Morto a 54 anni pochi giorni fa... Credo che la famiglia dopo il riscatto non lo abbia poi accettato, perchè dopo il rilascio fece qualche bravata di troppo. Che ha poi pagato a prezzo carissimo...
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Re: In Memoria
Mah, non saprei.
Certo il conio saurico 'fossa comune' non aiuta... perché invece non vederlo come un dignitoso, ben tenuto (quindi più Highgate Cemetery che non Pere Lachais, forse), cimitero virtuale?
Anche sulla collocazione: forse non c'è bisogno di duplicazione per sezioni.
Pensandoci, una persona di valore o comunque di interesse pubblico, in qualunque ambito, ha una certa rilevanza per la società nel suo complesso (e lo stesso vale, chiaramente, per la sua scomparsa).
Certo il conio saurico 'fossa comune' non aiuta... perché invece non vederlo come un dignitoso, ben tenuto (quindi più Highgate Cemetery che non Pere Lachais, forse), cimitero virtuale?
Anche sulla collocazione: forse non c'è bisogno di duplicazione per sezioni.
Pensandoci, una persona di valore o comunque di interesse pubblico, in qualunque ambito, ha una certa rilevanza per la società nel suo complesso (e lo stesso vale, chiaramente, per la sua scomparsa).
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Re: In Memoria
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Enzo Cannavale (1928-2011)
Nikolay Andrianov (1952-2011)
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Re: In Memoria
E' morto Sai Baba, ispiratore anche della famosissima hit degli Who.
Re: In Memoria
A proposito di Sai Baba, protagonisti di "Sono un fenomeno Paranormale" del grande Albertone, ma nessuno dice nulla della Buzzicona Anna Longhi!?
Per favore, aboliamo questa fossa comune, o almeno mettiamola sticky ovunque, non si può così.
Intanto io per Macho Man Randy Savage ho creato un topic apposito.
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Re: In Memoria
e, di riflesso, di una forumista assai importante. Lutto.taylorhawkins89 ha scritto:E' morto Sai Baba, ispiratore anche della famosissima hit degli Who.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
Re: In Memoria
Forse hai ragione; nel frattempo ricordo Samuel Wanjiru, Lionel Rose, Henry Cooper.MattVince ha scritto: Per favore, aboliamo questa fossa comune, o almeno mettiamola sticky ovunque, non si può così.
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Re: In Memoria
Addio a un grande etologo e grande gattofilo:
http://www.corriere.it/cronache/11_giug ... 13cb.shtml
Etologia da camera, Ecologi e scimmie di Dio, Bestiario postmoderno, Etologia della vita quotidiana, Il gatto di casa: etologia di un'amicizia: libri che conservo con cura nella mia biblioteca, letture che ricordo con molto piacere, ricche di dettagli illuminanti sul mondo animale raccontati con grande maestria narrativa.
Nel suo piccolo (più che altro perché piccolo è, comunque, il suo ambito scientifico), un maestro.
http://www.corriere.it/cronache/11_giug ... 13cb.shtml
Etologia da camera, Ecologi e scimmie di Dio, Bestiario postmoderno, Etologia della vita quotidiana, Il gatto di casa: etologia di un'amicizia: libri che conservo con cura nella mia biblioteca, letture che ricordo con molto piacere, ricche di dettagli illuminanti sul mondo animale raccontati con grande maestria narrativa.
Nel suo piccolo (più che altro perché piccolo è, comunque, il suo ambito scientifico), un maestro.
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Re: In Memoria
Cosimo Caliandro, Genaro Hernandez, Alan Rubin.
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Re: In Memoria
Saverio Vertone, i cui editoriali di 15-20 anni fa sul Corriere della Sera stimolavano un paoolino adolescente ad interessarsi alla politica.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
(paoolino parafrasando Sciascia)
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Re: In Memoria
Ottone d'Asburgo-Lorena.
Serbi Dio L'Austriaco Regno.
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Re: In Memoria
Sabato ci ha lasciato pure Wuerzel dei Motorhead.
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Re: In Memoria
Oh gosh...ecco perché.paoolino ha scritto:Saverio Vertone, i cui editoriali di 15-20 anni fa sul Corriere della Sera stimolavano un paoolino adolescente ad interessarsi alla politica.
Io crescevo a pane, marmellata e Scalfari. Paolìn, invece, a Vertonate in faccia.
Per forza, poi, le rette divergenti...
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Re: In Memoria
Chi l'avrebbe mai detto?BackhandWinner ha scritto:Io crescevo a pane, marmellata e Scalfari.
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Re: In Memoria
Come ti sorprendo io nessuno, eh?gianlu ha scritto:Chi l'avrebbe mai detto?BackhandWinner ha scritto:Io crescevo a pane, marmellata e Scalfari.
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Re: In Memoria
Agota Kristof, Trilogia della città di K. ricordo che mi era piaciuto parecchio.
http://www.repubblica.it/persone/2011/0 ... ef=HREC2-3
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