Romanzo di una strage

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marat77
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da marat77 »

oh ma io l'ho usato come un complimento la parola tuttologi eh,non travisatemi.
certo come dice Taylor e' difficile esserlo,o restare tali, visto che la giornata dura 16 ore(non 24,anche se io dormo mediamente 6 ore a notte).
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fabio86

Re: Romanzo di una strage

Messaggio da fabio86 »

marat77 ha scritto:oh ma io l'ho usato come un complimento la parola tuttologi eh,non travisatemi.
No, ma anche per me è un pregio marat.
Al massimo provo un pizzico di invidia, ma il livello di cultura e conoscenza del forum è ciò che mi spinge a frequentarlo, anche solo dare un'occhiata di sfuggita la sera. Grazie a mymag ho conosciuto tantissime cose che prima ignoravo.
rob
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da rob »

Off topic: La bomba di Piazza Fontana risale al 1969, non proprio ieri. Malgrado la modesta realtà odierna alle prese con una crisi economica e politica assai grave, il terrorismo stragista è un ricordo e sono molti anni che nessuno salta per aria su un treno o durante una manifestazione sindacale o in banca.
Pertanto che un giovane sotto i trent'anni non sappia chi era Pinelli non costituisce un atto esecrabile.
Anzi, credo che si debba dare atto a Wallace di aver sviluppato attraverso il film di Giordana la curiosità di conoscere i fatti e i retroscena legati a quell'avvenimento senza ignorarlo per partito preso perché si tratta di storia contemporanea, come se ci fossero gerarchie di valori fra gli interessi, siano essi di natura artistica, culturale, scientifica.
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da D.F.Wallace »

Grazie Rob :wink:
Cmq ho passato i 30 da 4 anni, sono giustificabile ugualmente? :D

Per il resto ha detto tutto marat...il tempo è quello che è, si dorme, si lavora, piaceri e doveri vari, tutto non si può fare e si fanno delle scelte. Tra Il Pinelli e altri hbbies spesso non scelgo il Pinelli e non credo sia una colpa, ne una grande mancanza ne tantomeno una cosa insolita. :)
Ora potrò anche io bullarmi di conoscere Il Pinelli, chiederò in giro ma non mi aspetto di trovare molte persone che lo conoscano :lol:
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da BackhandWinner »

gianlu ha scritto:
marat77 ha scritto:e il mio interesse personale non e' mai stato rivedermi passo passo tutta la storia contemporanea.
Se l'avessi fatto, ti saresti reso conto che decine di altri temi e vicende sono probabilmente meritevoli di maggiore attenzione.
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da BackhandWinner »

marat77 ha scritto:oh ma io l'ho usato come un complimento la parola tuttologi eh,non travisatemi.
Non è questione di travisarti; è questione di dizionario. :)
Non esiste una connotazione positiva del termine, tutto qua.
Ma magari quel tuo post darà inizio ad uno slittamento semantico che diventerà via via uno smottamento finché un bel giorno... :)
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da BackhandWinner »

rob ha scritto:Off topic: La bomba di Piazza Fontana risale al 1969, non proprio ieri. Malgrado la modesta realtà odierna alle prese con una crisi economica e politica assai grave, il terrorismo stragista è un ricordo e sono molti anni che nessuno salta per aria su un treno o durante una manifestazione sindacale o in banca.
Pertanto che un giovane sotto i trent'anni non sappia chi era Pinelli non costituisce un atto esecrabile.
Anzi, credo che si debba dare atto a Wallace di aver sviluppato attraverso il film di Giordana la curiosità di conoscere i fatti e i retroscena legati a quell'avvenimento senza ignorarlo per partito preso perché si tratta di storia contemporanea, come se ci fossero gerarchie di valori fra gli interessi, siano essi di natura artistica, culturale, scientifica.
Sì ma attenzione: qui, se non sbaglio, stiamo parlando di vegliardi ormai trentacinquenni, eh. :D
Un'età nella quale Alessandro Magno era già morto. (cit. Gios). :D
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da tuborovescio »

Quoto anch'io Rob
Come si sa apprezzo Max :)
rob ha scritto:credo che si debba dare atto a Wallace di aver sviluppato attraverso il film di Giordana la curiosità di conoscere i fatti e i retroscena
però non ho ancora capito se questa curiosità che ha sviluppato, poi la soddisfa, insomma sulla pagina di wiki del golpe Borghese ci è andato o no? #10#
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da D.F.Wallace »

tuborovescio ha scritto:però non ho ancora capito se questa curiosità che ha sviluppato, poi la soddisfa, insomma sulla pagina di wiki del golpe Borghese ci è andato o no? #10#
Lo sai che i tuoi consigli, se non troppo estremi, non vanno mai persi :D
Ma quale è il film che lo tratta? come è il titolo?
fabio86

Re: Romanzo di una strage

Messaggio da fabio86 »

BackhandWinner ha scritto:
marat77 ha scritto:oh ma io l'ho usato come un complimento la parola tuttologi eh,non travisatemi.
Non è questione di travisarti; è questione di dizionario. :)
Non esiste una connotazione positiva del termine, tutto qua.
Ma magari quel tuo post darà inizio ad uno slittamento semantico che diventerà via via uno smottamento finché un bel giorno... :)
Senza fare l'avvocato del diavolo, credo che il buon marat fosse in buona fede, d'altronde - come già detto - anche per me la tuttologia di alcuni utenti del forum è una gran cosa. :wink:
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da BackhandWinner »

fabio86 ha scritto:
BackhandWinner ha scritto:
marat77 ha scritto:oh ma io l'ho usato come un complimento la parola tuttologi eh,non travisatemi.
Non è questione di travisarti; è questione di dizionario. :)
Non esiste una connotazione positiva del termine, tutto qua.
Ma magari quel tuo post darà inizio ad uno slittamento semantico che diventerà via via uno smottamento finché un bel giorno... :)
Senza fare l'avvocato del diavolo, credo che il buon marat fosse in buona fede, d'altronde - come già detto - anche per me la tuttologia di alcuni utenti del forum è una gran cosa. :wink:
Sì, certamente in buona fede, è evidente. Un insulto involontario, ecco, mettiamola così. :)
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da tuborovescio »

D.F.Wallace ha scritto:Lo sai che i tuoi consigli, se non troppo estremi, non vanno mai persi :D
Ma quale è il film che lo tratta? come è il titolo?
Toccherà fondare le Librate Rosse, i Nuclei Librari Rivoluzionari, Scaffale Nuovo :D
Il film di Monicelli che ti avevo segnalato l'altro giorno Vogliamo i colonnelli affronta l'argomento in modo parodistico, non un capolavoro ma almeno non è pesante,
Sul tuRbo c'è la ricostruzione di Minoli


fabio86

Re: Romanzo di una strage

Messaggio da fabio86 »

BackhandWinner ha scritto:
Sì, certamente in buona fede, è evidente. Un insulto involontario, ecco, mettiamola così. :)
Allora diciamo quasi-onniscienza, meglio? :D
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da marat77 »

BackhandWinner ha scritto:
Sì, certamente in buona fede, è evidente. Un insulto involontario, ecco, mettiamola così. :)

ma quale insulto.
qui la parola tuttologo,con amici di forum molto stimati(a parte te :D )era usata solo per dire che questi amici sono davvero competenti in ogni sezione.
e' solo un complimento e sinceramente non ho mai considerato questa parola come un insulto.

ora leggendone il significato,che ignoravo,su Nonciclopedia in effetti mi rendo conto che puo' essere travisato.
non era mia intenzione. #1#
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da marat77 »

balbysauro ha scritto:
chi ha avuto almeno un amico di sinistra con cui ha parlato di qualcosa che non fosse il fantacalcio, allora ha sentito parlare di Pinelli

mi son documentato.
chi dice che Pinelli fosse di sinistra?
non mi risulta affatto da quanto leggo.
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da alessandro »

Io ho fatto l'itis in un istituto cattolico.
Non c'erano occupazioni, scioperi, iniziative politiche o interesse per la politica.
Zero assoluto. Mai parlato di politica nemmeno per un secondo in classe, se non qualche commento becero sulla nascente lega. In storia, non siamo nemmeno arrivati alla seconda guerra mondiale.
Figurarsi il 68. Quello che so di Sofri, calabresi, le stragi di piazza fontana, piazza della loggia, Ustica, Bologna le so dai giornali e dalla tv. Tv che di sicuro non ha chiarito in maniera popolare queste cose.
Rai lottizzata e Mediaset schierata. Certi argomenti meglio lasciarli perdere.
L'estate scorsa, per dire, ho seguito una trasmissione sulla 7 dove c'era gente che imputava Ustica ad un guasto.
Nulla è scontato, e basta togliere alcuni temi dalla tv e è fatta.
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da D.F.Wallace »

tuborovescio ha scritto: Toccherà fondare le Librate Rosse, i Nuclei Librari Rivoluzionari, Scaffale Nuovo :D
Il film di Monicelli che ti avevo segnalato l'altro giorno Vogliamo i colonnelli affronta l'argomento in modo parodistico, non un capolavoro ma almeno non è pesante,
Sul tuRbo c'è la ricostruzione di Minoli
Scarico entrambi, film e trasmissione, e poi ti dico :) ...dici che è meglio guardare prima la trasmissione per avere un infarinatura o usarla poi come approfondimento ?
tuborovescio
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da tuborovescio »

Fai tu, dipende cosa preferisci, in ogni caso il film ha intenti satirici, non pretende di fare una ricostruzione storica anche se ci sono molti riferimenti. Tanto ormai il clima di quegli anni lo conosci :)
Ah, un'altra organizzazione estremista da fondare, stavolta cinematografica, Settembre (Bianco e) Nero :D
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da Gios »

BackhandWinner ha scritto: Un'età nella quale Alessandro Magno era già morto. (cit. Gios). :D
Anche Giovanna d'Arco (da una decina d'anni), Baldovino IV, Rimbaud non era morto ma a quell'età era ad Aden (ad Aden un europeo può solo sperare di morire), John Keats, Christopher Marlowe, Évariste Galois, Novalis.
(Sempre grazie alla funzione Cerca --> Gios).
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da rob »

marat77 ha scritto:
balbysauro ha scritto:
chi ha avuto almeno un amico di sinistra con cui ha parlato di qualcosa che non fosse il fantacalcio, allora ha sentito parlare di Pinelli

mi son documentato.
chi dice che Pinelli fosse di sinistra?
non mi risulta affatto da quanto leggo.
l'impegno politico di Pinelli si è sempre mosso nell'ambito della sinistra massimalista per approdare all'anarchismo fin dagli anni '50.

http://www.umanitanova.org/node/12662


Giuseppe Pinelli: militante anarchico


"Pino" Pinelli nel 1944 ha 16 anni quando partecipa alla Resistenza antifascista come staffetta nel battaglione "Franco" e, a stretto contatto con un gruppo di partigiani anarchici di quella formazione, apprende le prime idee libertarie1. Nato nel popolare quartiere di Porta Ticinese, dopo le scuole elementari fa il garzone e il magazziniere, ma non tralascia la passione che lo accompagnerà per tutta la sua vita: la lettura e lo studio.
Nel biennio 1954-55 viene assunto in ferrovia; frequenta un corso serale di Esperanto per poter comunicare con gli anarchici di tutto il mondo, incontra Licia Rognini che frequenta lo stesso corso, si sposano ed avranno due figlie. Negli anni cinquanta e sessanta, dopo aver impiantato una bacheca pubblica in Piazza Selinunte, nel quartiere popolare di San Siro, Pinelli (che abita nelle vicinanze) si dedica alla propaganda del pensiero libertario attraverso l'esposizione settimanale di "Umanità Nova".
Nella prima metà degli anni sessanta si costituisce un gruppo di giovani anarchici ("Gioventù Libertaria") a cui aderisce il trentacinquenne Pinelli. E' il più vecchio tra i giovani e, allo stesso tempo, il più giovane tra i pochi, vecchi anarchici che continua a frequentare: con questi ultimi nel 1965 apre una sede in uno scantinato di Viale Murillo 1, il "Sacco e Vanzetti", che diviene subito luogo di incontri e dibattiti. Qui viene organizzato alla fine del 1965 il primo incontro cittadino sul tema dell'antimilitarismo con due obiettori di coscienza, un anarchico (Della Savia) e un cattolico (Viola), che spiegano e rivendicano pubblicamente le loro motivazioni al rifiuto di indossare la divisa militare.
Quella dell'antimilitarismo è una tematica che inizia ad avere nuova linfa in Italia negli anni 1966/67, sull'onda della contestazione globale che vede i giovani di tutto il mondo scendere nelle piazze contro la guerra nel Vietnam, e in generale contro tutte le guerre. Nel nostro paese i primi sintomi di un risveglio giovanile si avvertono con i "capelloni", i Beat ed i Provos. Pinelli entra in contatto con il nuovo movimento, si trova benissimo tra questi novelli contestatori che pensano anche di fondare un giornale di strada per spiegare alla pubblica opinione le loro idee sulla società, sulla libertà, sulla necessità del pacifismo e della nonviolenza. Nasce così "Mondo Beat" e l'idea viene pianificata proprio a casa di Giuseppe Pinelli dove si riuniscono i primi tre redattori del giornale e sarà lo stesso Pinelli a ciclostilare il primo numero (numero zero) di "Mondo Beat" nella sede del "Sacco e Vanzetti", ormai divenuto punto d'incontro per i contestatori impegnati nel milanese.
Con "Gioventù Libertaria" sperimenta un circolo "Wilhelm Reich" e organizza la "Conferenza Europea della Gioventù Anarchica" nei giorni di natale del 1966, un incontro a cui partecipano diversi gruppi giovanili italiani ed europei, oltre ai Provos olandesi di cui tutta la stampa scrive per le loro azioni "provo-catorie" messe in atto ad Amsterdam. Subito dopo anche a Milano si formano alcuni gruppi Provo e vengono redatti quattro numeri di un bollettino. Sempre Pinelli è tra i promotori di un camping internazionale a Colico (luglio 1967); si attiva coi suoi giovani compagni nel tentativo di far uscire un periodico anarchico dal titolo "Il nemico dello Stato" di cui esce un solo numero ciclostilato (aprile 1967).

Dopo lo sfratto alla sede del "Sacco e Vanzetti", Pinelli ne trova un'altra, uno scantinato in Piazzale Lugano, nel quartiere operaio della Bovisa, e qui, il Primo Maggio del 1968, viene fondato il circolo anarchico "Ponte della Ghisolfa". L'apertura del circolo coincide col "Maggio Francese" e il vento della nuova e più radicale contestazione arriva anche in Italia. Fioriscono numerosi gruppi anarchici in ogni città, nei quartieri, nelle fabbriche e nelle scuole. A Milano Giuseppe Pinelli inizia una nuova attività libertaria su numerosi fronti: organizza un servizio libreria, tiene aperta la sede, organizza cicli di conferenze su diversi temi. Come ferroviere ha la possibilità di viaggiare gratis e questo gli permette di tenere contatti diretti con gli anarchici del centro-nord, senza differenze di appartenenza specifica, pur presente nel variegato mondo libertario. Si impegna in campo sindacale sia con i CUB (Comitati Unitari di Base) che stanno sorgendo in diverse importanti fabbriche di Milano, che con l'USI (Unione Sindacale Italiana), aprendo una delle due sezioni di Milano presso il circolo di Piazzale Lugano (l'altra sezione USI è organizzata da giovani anarchici presso la Casa dello studente e del lavoratore in Piazza Fontana, così ribattezzata dopo l'occupazione dell'Hotel Commercio. La costituzione di una sezione Usi-Bovisa ha lo scopo di stimolare e appoggiare criticamente le forme di azione diretta che i lavoratori stanno riscoprendo nella radicalizzazione delle lotte. Grazie all'attività di Pinelli, e sull'onda delle lotte radicali degli operai, nell'autunno 1969 il Cub-Tramvieri tiene le proprie riunioni nella sede dell'Usi-Bovisa.
La crescita tumultuosa dell'anarchismo milanese vede Pinelli di buon mattino davanti alle fabbriche e alle scuole a volantinare, affiggere manifesti serigrafati (collaborando sia alla stesura che alla serigrafia dei manifesti), diffondere la stampa anarchica e i documenti prodotti dai compagni. C'è, però, bisogno di altri spazi collettivi ed è così che si adopera a cercare un'altra sede per i gruppi in crescita, contribuendo all'apertura del circolo anarchico di Via Scaldasole nel vecchio quartiere Ticinese.

Nel 1969 inizia la stagione della strategia della tensione e lo Stato, attraverso la questura e il suo ufficio politico, tenta di addebitare agli anarchici le bombe del 25 Aprile a Milano arrestando sette anarchici: inizia in questo modo la campagna di criminalizzazione che si rinnova in agosto dello stesso anno con gli attentati sui treni e addebitati sempre agli anarchici. Ora l'impegno è quello di organizzare gli aiuti, la solidarietà concreta ai numerosi anarchici incarcerati. Viene creata la Crocenera Anarchica, inizialmente con lo scopo di diffondere informazione sulla repressione antianarchica nel mondo e organizzare l'aiuto alle vittime libertarie del fascismo spagnolo: vengono diffuse notizie sull'attività rivoluzionaria in Spagna e che superano la censura fascista, vengono raccolti fondi per aiutare gli incarcerati dalla dittatura franchista, vengono inviati pacchi di medicinali, aiuti in denaro e si sostengono spese per gli avvocati.
L'evoluzione della situazione italiana obbliga la Crocenera Anarchica ad intervenire in favore delle vittime della repressione in Italia, organizzando la difesa legale e politica per gli arrestati dal 25 aprile in poi e facendo controinformazione sulla manovra di provocazione/repressione: manovra puntualmente documentata e denunciata sui quattro numeri dell'omonimo bollettino usciti tra aprile e dicembre 1969. E' sempre Pinelli tra i promotori degli aiuti e dell'assistenza medico-legale agli anarchici arrestati, è lui che chiede un obolo nelle manifestazioni della sinistra extraparlamentare e a tutti quelli con cui entra in contatto. Dà inizio alla raccolta di firme di protesta a sostegno degli scioperi della fame intrapresi dagli anarchici sulle scalinate del Palazzo di Giustizia di Milano e poi davanti alla vicina sede della Cgil, è il promotore di ogni interpellanza parlamentare partita da Milano in difesa del movimento anarchico e delle libertà democratiche di tutti, indistintamente, i cittadini.
Diventa l'anarchico più conosciuto dalla Questura di Milano: è lui che chiede le autorizzazioni per le diverse iniziative o che viene convocato in Questura dal commissario Luigi Calabresi, lo stesso che nel pomeriggio del 12 dicembre, subito dopo la strage di Piazza Fontana, si presenterà al circolo di Via Scaldasole per invitare Pinelli a recarsi in Questura: senza problemi Pinelli prende il suo motorino e segue l'auto della polizia. L'ultimo viaggio prima di morire!

Giuseppe Pinelli, oltre ad essere un anarchico, è un nonviolento. "…L'anarchismo non è violenza, la rigettiamo, ma non vogliamo subirla. L'anarchismo è ragionamento e responsabilità…", scrive in una lettera ad un giovane compagno detenuto. E questo concetto della nonviolenza, che fa parte della personalità di Pinelli, lo testimonia anche un obiettore di coscienza cattolico, suo amico. Pinelli conosceva bene i movimenti e i gruppi che si ispiravano alla nonviolenza, il suo ideale era che diventasse strumento di azione politica e l'obiezione di coscienza uno stile di vita, un impegno sociale permanente.
Pinelli era comunicativo, dotato di un'inesauribile carica umana, cercava contatti con tutti, fuori e dentro il movimento, autodidatta cercava nella lettura la conoscenza e il sapere; "lui, ateo, aiutava i cristiani a credere" e lo possono testimoniare molti cattolici che l'hanno conosciuto; era interessato a quei nuovi movimenti di base che in quel periodo si sono moltiplicati nel paese e hanno contestato la gerarchia ecclesiastica, come era interessato alle innovative tesi di don Lorenzo Milani. Dava un aiuto a tutti e si fidava di tutti con una grande dose di ingenuità. Per i suoi legami giovanili con un vecchio anarchico (Rossini) cresce col mito dell'anarchia rigeneratrice, della giustizia, della libertà. Aveva un religioso rispetto per le idee degli altri ed era anche un moralista: non voleva sentir parlare di droghe e si inquietava se qualcuno faceva del sesso l'unico misuratore della realtà. Non si esibiva, non aveva barbe, collari o patacche addosso. Vestiva sempre un po' trasandato, non certo per moda. Ha scritto di lui Pier Carlo Masini: "Aveva la pelle scura, la pelle scura dei ferrovieri che assorbono nei pori il pulviscolo di carbone. Era un semplice lavoratore del braccio con alcune idee nel cervello"2. Amante della cultura, dei libri, delle conferenze, dei dibattiti, dei gruppi di studio, e allo stesso tempo era assente, in lui, ogni forma di fanatismo.
Ha intrattenuto rapporti politici e di amicizia con anarchici di diverse tendenze, con gruppi consiliari o con chi (specie nel 68/69) non si riconosceva minimamente (dal punto di vista politico) col raggruppamento in cui lui militava. Ricercava un legame tra il vecchio e il nuovo movimento ed è indicativo che, contemporaneamente alla militanza nel gruppo "Ponte della Ghisolfa", abbia aderito formalmente con una lettera di adesione ai Gruppi di Iniziativa Anarchica (GIA)3. Allo stesso tempo, in un comunicato apparso su "Umanità Nova" ed a firma di Giuseppe Pinelli come riferimento per i contatti, dà vita ad una costituenda Federazione Anarchica Milanese.

Ha scritto di lui Adriano Sofri: "Pino Pinelli era quel che si dice un uomo normale".
E subito ha aggiunto: "Ammesso, naturalmente, che si possa applicare un aggettivo così impegnativo a un anarchico. Era dunque anarchico, e normale"4.
Franco Schirone

1. In un documento inedito sulla storia delle "Brigate Bruzzi-Malatesta", Germinal Concordia cita due volte Giuseppe Pinelli per aver condiviso la cella con lui ed altri due compagni nel carcere di S. Vittore a Milano durante la detenzione prima dell'insurrezione contro il nazifascismo, non sappiamo, però, se si tratta di un caso di omonimia (G. Concordia, Brigate Bruzzi-Malatesta, archivio Cavalli, Biblioteca A. Kulisciof, Milano; copia del documento presso l'Archivio Proletario Internazionale, Milano. Le citazioni su G. Pinelli alle pagg. 45-46).
2. P. C. Masini (ed altri), Pinelli. La diciassettesima vittima, BFS, 2006.
3. La lettera di adesione di Pinelli ai GIA è conservata presso l'Archivio Berneri-Chessa di Reggio Emilia.
4. A. Sofri, La notte che Pinelli, Sellerio, 2009.
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da rob »

Mi permetto di menzionare uno dei programmi d'inchiesta meglio approfonditi mai realizzati dalla televisione italiana di Stato, sebbene lottizzata:













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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da balbysauro »

marat77 ha scritto:
balbysauro ha scritto:
chi ha avuto almeno un amico di sinistra con cui ha parlato di qualcosa che non fosse il fantacalcio, allora ha sentito parlare di Pinelli

mi son documentato.
chi dice che Pinelli fosse di sinistra?
non mi risulta affatto da quanto leggo.
e mò famolo diventa' pure di destra :)

comunque devo correggere il tiro, dopo riflessione
in effetti sentii parlare di Pinelli in un contesto (università di scienze politiche) in cui certamente l'interesse per certi argomenti è più alto della media
in più una delle persone in quel gruppo si chiamava Giuseppe Pinelli :)
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da marat77 »

Oh un anarchico non signfica per forza che sia di Sinistra.

Sicuramente non era di Destra,ma nemmeno un comunista.
Questo si deduce dalla sua storia(grazie Rob)m
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da BackhandWinner »

Chi è che era era il Tutor? #124#
Adesso lo voglio vedere ad aprire il subtopic dedicato alle affinità e divergenze (nella Prima Repubblica) tra l'Anarchismo Croce Nera, la sinistra extraparlamentare, DP, il PCI, il PSI e il PSDI: concezione dello stato, ruolo della rappresentanza politica istituzionale, politiche economiche e sociali. #100#
Ultima modifica di BackhandWinner il mer apr 25, 2012 12:19 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Romanzo di una strage

Messaggio da balbysauro »

BackhandWinner ha scritto:Chi è che era era il Tutor? #124#
Adesso lo voglio vedere ad aprire il subtopic dedicato alle affinità e divergenze (nella Prima Repubblica) tra l'Anarchismo Croce Nera, la sinistra extraparlamentare, DP, il PCI, il PSI e il PSDI. #100#
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