Passano le discussioni, ma finisce sempre a esempi del cazzo!
Nickognito ha scritto:Ok, se il 50% pensa che i neri son meno adatti dei bianchi a fare lavori intellettuali va benissimo, visto che in Africa ci sono un po' meno di questi lavori.
La quantità di ragioni per cui questo è un esempio di esempio del cazzo sono talmente tanti che mi passa pure la voglia di fare l’elenco.
Pensiamo a una coppia gay, così non ci sono povere donne sfruttate di mezzo. Giovanni fa il manager di una multinazionale, grazie al fatto di essere uomo ed essere quindi riuscito a prevaricare le povere donne, e il suo stipendio è più che sufficiente a mantenere anche Alberto che dunque resta a casa a fare disegni all’acquerello. Secondo te fra Giovanni e Alberto chi è più adatto a occuparsi delle faccende domestiche, considerando che uno passa la giornata in ufficio e l’altro a casa? Bada bene che se la risposta non è Alberto, tocca rispondere Giovanni e serviranno argomenti più solidi degli intellettuali africani.
Naturalmente si potrebbe rispondere (visto che io stesso fra poco parlerò di risposte “al negativo”) che è giusto che se ne occupino entrambi: se questo è l’approccio che preferisci, c’è una motivazione razionale per cui il peso delle faccende domestiche dovrebbe essere diviso al 50%? Per me no, e poiché questo va svantaggio di un uomo probabilmente sono femminista.
Nickognito ha scritto:e' evidente che non si intende “data una disparita' di genere”
Nickognito ha scritto:E' evidentemente un sondaggio sulla disparita' di genere
Mi sembri un po’ confuso, quindi provo ad aiutarti: sì, è un sondaggio sulla disparità di genere. E, per le ragioni che ho espresso, mi sembra soprattutto confezionato per ottenere il quadro che si voleva mostrare.
Questo senza addentrarmi sulle modalità di indagine, perché non ho competenze sufficienti (anche se alcune cose scritte alle pagine 17 e 18 qui
https://www.istat.it/it/files//2019/11/ ... genere.pdf qualche dubbio me lo lasciano).
Nickognito ha scritto:Si, ma la domanda non era sulle quote rosa, ma sulle quote celesti degli uomini.
No, la domanda è vincolata a uno scenario ben preciso, cioè la scarsa disponibilità di posti di lavoro. Vogliamo scommettere un caffè che avrebbero risposto allo stesso modo anche senza quel vincolo? Tutto sommato lo penso anch’io, ma ciò non toglie che quel vincolo ci sia e non lo abbiano messo i maschilisti cattivi. Quindi la risposta deve essere valutata solo e soltanto nel merito del quesito: e davvero non si capisce che rapporto ci dovrebbe essere fra scenario proposto e distribuzione dei posti di lavoro.
Prendiamo due casi limite:
a) In una situazione di pochi posti di lavoro nel mondo siderurgico, pensi che la maggior parte di questi posti dovrebbe essere assegnata a uomini?
b) In una situazione di pochi posti di lavoro nel campo del babysitting, pensi che la maggior parte di questi posti dovrebbe essere assegnata a donne?
Oh, non mi sfugge che questi esempi siano viziati in origine dal pregiudizio che si voleva dimostrare. Ma il punto è che gli stessi maschilisti al secondo quesito darebbero la precedenza alle donne. Ugualmente, in caso contrario, per lavori molto faticosi e/o pericolosi.
D’altra parte non sono forse i maschilisti cattivi ad aver inventato lo slogan “prima le donne e i bambini”? Pensa che alcuni maschilisti cattivi costringevano nel ’15-’18 le povere donne a restare a casa mentre loro se la spassavano al fronte!
Cazzate a parte, non tutti i lavori sono uguali; non tutti i settori sono uguali; il vincolo sui posti disponibili è un’emerita cazzata messa lì come esca per risposte alla “sì, prima veniamo noi”.
Nickognito ha scritto:No, e nemmeno se decide che l'uomo prende le decisioni piu' importanti va bene ed e' una cosa orribile pure.
Certo che non va bene, ma fatico a immaginare un sondaggio al mondo in cui otterrai risposte positive (nel senso di “gradite”) in misura maggiore al 90%.
Nickognito ha scritto:La domanda ovviamente non dice che chiunque venga violentata. Dice che chiunque non vuole un rapporto riesce ad evitarlo. Da cui ne segue che tutte riescono ad evitarlo, che non puoi costringerle con la forza. Invece puoi eccome.
La domanda è molto chiara e l’avevo già copiata/incollata dal testo dell’ISTAT: le donne che non vogliono un rapporto sessuale riescono ad evitarlo?
Ora, l’ISTAT dice che (arrotondo) il 40% è d’accordo. In realtà il pdf citato più sopra riporta il dettaglio delle risposte e salta fuori che a essere “molto d’accordo” è circa il 10%; poi c’è un circa 22% “abbastanza d’accordo”. Ecco fermiamoci qui e chiediamoci cosa significhi essere “abbastanza d’accordo” su una frase del genere.
a) Potrebbe essere sempre vero, ma anche sempre falso; non lo so di preciso ma penso sia più probabile sempre vero
b) Penso sia sempre (o quasi) vero, però insomma qualche eccezione ci può essere quindi preferisco non scegliere la risposta più drastica
c) Penso che purtroppo ci sono casi in cui è sempre falso, ma tanti altri in cui è fortunatamente vero; mi sembra una risposta abbastanza ragionevole
d) Penso che sia una formulazione un po’ troppo generica perché mette in un unico calderone donne a rischio di stupro con altre che hanno solo il classico mal di testa; poiché il secondo caso è statisticamente molto più rilevante del primo opto per questa risposta anche se rischio di passare per un malvagio maschilista stupratore
E così via per mille altre possibili sfumature…
Io sono anche d’accordo quando dici che siccome è possibile stuprarle allora la risposta “giusta” dovrebbe essere l’assoluto disaccordo come pura conseguenza logica della domanda; ma è esattamente quello che sto sostenendo dall’inizio: una domanda del genere è fatta apposta per attirare certe risposte. Io stesso, che pure amo la logica, probabilmente avrei risposto di essere solo in parziale disaccordo.
Nickognito ha scritto:Certo, puo' essere che il fatto che vada a trovare mia zia mi provochi a volte la meningite, perche' mi contagia uno sull'autobus mentre ci vado. Ma non per questo 'andare a trovare le zie provoca la meningite'. Mentre posso dire che 'le zecche provocano encefalomeningite". Quindi si, forse capita che una viene violentata perche' sta mezza nuda, ma no, stare mezze nude non provoca la violenza sessuale, per la miseria, come girare con 100 euro in tasca non provoca le rapine, come essere scortesi per strada non provoca l'omicidio, anche se qualche criminale magar ti spara solo perche' sei scortese.
E' inammissibile che, come e' formulata la domanda, il 24% risponda cosi'. E' gravissimo, inconcebile, clamoroso, altro che sottovalutare la questione.
A memoria quella della zia che fa venire la meningite l’avevi già usata qualche mese fa, ma in ogni caso direi che è anche peggio di quella sugli intellettuali africani. Frequentare chi ha malattie infettive ti mette a rischio di contagio, il che comunque non significa che sarai contagiato sicuramente. E lo stesso per qualsiasi altro caso della vita.
Ma come ti ha già fatto notare giustamente Balby, è assolutamente evidente che ci siano situazioni potenzialmente più rischiose di altre. Per dire, se il malvagio maschilista va a passeggio nella strada in cui stanno manifestando i black bloc è possibile che si prenda una manganellata in testa; al contempo, se la fragile donna indifesa va al parco a guardare le paperelle che fanno il bagno non le succederà niente.
Per me non c’è dubbio alcuno che ogni nostro comportamento ha (o può avere) mille conseguenze diverse e crescere significa anche, fra le tante cose, imparare queste cose e regolarsi di conseguenza. Il che non significa che il malvagio maschilista dell’esempio meritasse di prendere la manganellata in testa.
Nickognito ha scritto:Lo stesso la donna ubriaca, che e' esattamente come un bambino, cioe' una persona che non puo' fare sesso, nemmeno consenziente. Il responsabile e' chi se ne approfitta.
Se parliamo di legge è ovvio che sia così, ci mancherebbe. Idem se leggi “responsabile” come “ben le sta, la prossima volta impara”. Ma negare che in certe situazioni la percezione del rischio è alterata è proprio cosa dell’altro mondo, eh…
Non so, il giorno che mia figlia dovesse raccontarmi che al termine di una serata in discoteca era talmente fatta da non reggersi in piedi e quindi si è fatta accompagnare a casa da uno sconosciuto ti assicuro che le faccio passare la voglia di rimettere il naso fuori di casa. E non per fare il bacchettone, ma per la stessa ragione per cui la prima volta che le ho visto mettere i ditini vicino alla presa della corrente elettrica ho cacciato un urlo che mi ha scassato le corde vocali per una settimana.
Nickognito ha scritto:No, mi sembra chiaramente un problema uomo-donna, perche' accade in quella direzione
No, ti pare in quella direzione perché la tua forma mentis è così improntata a questa lettura della realtà che se ti porto dati analoghi (e provenienti da fonte al di sopra di ogni sospetto) che dicono tutt’altro manco li prendi in considerazione.
Certo, ci sono più uomini e donne etero che non gay/lesbiche e quindi è ovvio che in termini assoluti i casi di violenza etero siano preponderanti; ma che la sensazione di pericolo/disagio/prevaricazione/violenza nelle coppie omosessuali sia analogo a quello delle coppie etero a me suggerisce che ci sia un problema nel concetto di “coppia” più che nella relazione fra uomo e donna.
PS: questo per il grande classico “la maggioranza delle violenze avviene in famiglia”, ovviamente il discorso è diverso quando si parla di violenze fra sconosciuti