Terza Guerra Mondiale

Dibattito sulla vita sociale, sui problemi politici e sui microchip nei vaccini
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Alezinho
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Alezinho »

Apperò. Figurona di merda.
tennisfan82
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da tennisfan82 »

Nickognito ha scritto: dom mar 03, 2024 1:11 pm Hanno fatto un video, e un articolo, sottotitolato in italiano sull'inglese di Zelensky inventando, facendogli dire che gli ucraini hanno fatto una lista nera di giornalisti italiani filorussi schedati con tutte le conseguenze del caso. L'invenzione di sana pianta è stata a lungo cavalcata da diversa gente, tipo Fatto Quotidiano o Di Battista. Ma è stata un'invenzione del Corriere. Che poi il video era in inglese, capita che qualcuno lo capisca. Zelensky ha parlato si di giornalisti che fanno propaganda putiniana, ma lo ha fatto tipo mezz'ora dopo, specificando che parlava di russi e non di italiani, mentre i sottotitoli sono totalmente inventati.
Il video è stato rimosso in seguito a proteste di vari podcast, Boldrin e Costa tra gli altri, ma senza smentite e lasciando l'articolo peraltro firma di un inviato di guerra in Ucraina che fin qui era sempre stato pro Ucraina, più o meno.
Per me un video del genere, senza dimissioni immediate del direttore e dei responsabili dell'accaduto, è da chiusura del giornale con scandalo internazionale, ecco.
Perché tu pensi sia stato solo un errore?
Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Nickognito »

tennisfan82 ha scritto: dom mar 03, 2024 3:48 pm
Nickognito ha scritto: dom mar 03, 2024 1:11 pm Hanno fatto un video, e un articolo, sottotitolato in italiano sull'inglese di Zelensky inventando, facendogli dire che gli ucraini hanno fatto una lista nera di giornalisti italiani filorussi schedati con tutte le conseguenze del caso. L'invenzione di sana pianta è stata a lungo cavalcata da diversa gente, tipo Fatto Quotidiano o Di Battista. Ma è stata un'invenzione del Corriere. Che poi il video era in inglese, capita che qualcuno lo capisca. Zelensky ha parlato si di giornalisti che fanno propaganda putiniana, ma lo ha fatto tipo mezz'ora dopo, specificando che parlava di russi e non di italiani, mentre i sottotitoli sono totalmente inventati.
Il video è stato rimosso in seguito a proteste di vari podcast, Boldrin e Costa tra gli altri, ma senza smentite e lasciando l'articolo peraltro firma di un inviato di guerra in Ucraina che fin qui era sempre stato pro Ucraina, più o meno.
Per me un video del genere, senza dimissioni immediate del direttore e dei responsabili dell'accaduto, è da chiusura del giornale con scandalo internazionale, ecco.
Perché tu pensi sia stato solo un errore?
Conta poco quel che penso, ma di certo non ho scritto che sia stato un errore, anzi direi che è oggettivamente impossibile che fosse un errore
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da tennisfan82 »

Cosa gravissima, in un altro paese il direttore darebbe le dimissioni un minuto dopo

Ti piace il doppio? Preferisco il threesome
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klaus
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da klaus »

Cos’è il diritto all’autodeterminazione? Tra Catalogna, Kosovo, Crimea e… Padania
Matteo Zola 20 Novembre 2015

La Catalogna, la Scozia, la Crimea, il Kosovo, la Cecenia, persino la Padania, in questi e in altri casi si sente sempre più spesso parlare di “autodeterminazione dei popoli”, e quasi mai in modo corretto. La vulgata, sovente propalata da parolai e politicanti, vuole che ogni popolo di questa terra abbia il diritto di proclamare la propria indipendenza o autonomia politica, secedendo da uno stato e magari annettendosi a un altro. Non è proprio come ce la raccontano.

Autodeterminazione vs integrità territoriale

L’autodeterminazione dei popoli è normata dal diritto internazionale e a questo dobbiamo guardare se vogliamo comprendere quando tale principio si applica. Ebbene, il diritto internazionale prevede che l’integrità territoriale sia prevalente rispetto al diritto all’autodeterminazione, quindi una popolazione non ha diritto ad autodeterminarsi se questo mette in discussione l’integrità dello stato di cui la popolazione in questione fa parte. Questo è il primo e fondamentale punto da cui partire.

Si distingue inoltre tra una autodeterminazione interna, non contemplata dal diritto internazionale, che consiste nella partecipazione al governo dello stato, tanto a livello centrale quanto tramite autonomie locali; ed una autodeterminazione esterna, che consiste nella libera determinazione dello statuto internazionale della propria entità politica – ad esempio tramite associazione ad un altro stato, o tramite indipendenza, previa consultazione della popolazione. Di quest’ultima si parla quando generalmente ci si riferisce al concetto di autodeterminazione. Vediamo come funziona.

I tre casi in cui si applica l’autodeterminazione esterna

Il diritto all’autodeterminazione esterna si applica solo in presenza di precisi elementi, ovvero che una popolazione sia soggetta a dominazione straniera, apartheid o a regime coloniale. In questi casi si tratta di un principio inderogabile (ius cogens), supremo e irrinunciabile del diritto internazionale. Si evince dunque come tale principio sia stato elaborato per dare una veste legale alla decolonizzazione dell’Africa e dell’Asia. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli è stato infatti affermato per la prima volta nella Carta Atlantica (14 agosto 1941), è stato poi sancito dall’Onu (art.1 par. 2 e dagli artt. 55 e 56) ma è solo con la Dichiarazione dell’Assemblea generale sull’indipendenza dei popoli coloniali (1960) che trova una sua precisa definizione. Esso è quindi inadatto a normare i casi di secessione unilaterale o le molte rivendicazioni da parte delle minoranze etniche che si sono succedute negli ultimi anni, e andrebbe forse riformato. Tuttavia occorre guardare al diritto per come è oggi, e non per come si ritiene debba essere, al fine di capire quando e come viene applicato.

Un diritto degli stati, non dei popoli

Veniamo a un terzo aspetto importante. Secondo l’attuale formulazione, i popoli non sono titolari di un diritto all’autodeterminazione, tale diritto è infatti degli stati. Anzi, il diritto internazionale non offre nemmeno una definizione di cosa sia un “popolo”. Si afferma dunque che ad avere diritto all’autodeterminazione esterna è l’intera popolazione residente in un’area predefinita, non solo una parte di essa, pena l’infinita frammentazione. E’ la comunità degli stati a doverlo riconoscere se sussistono le condizioni di cui sopra: dominazione, colonizzazione, apartheid. Un popolo non può dunque dichiarare unilateralmente la propria autodeterminazione, se lo fa compie un atto illegale. Soprattutto se tale “popolo” vive all’interno di uno stato democratico, in mancanza cioè di una seria condizione di oppressione.

L’autodeterminazione può realizzarsi consentendo l’annessione a un paese vicino o l’indipendenza del nuovo stato. Tale autodeterminazione si dice “esterna”, perché consentita e riconosciuta dall’esterno, cioè dagli altri paesi. Abbiamo già detto che esiste poi una “autodeterminazione interna”, che non è però riconosciuta dal diritto internazionale, in base alla quale i popoli possono liberamente scegliere la propria forma di governo. Per le ragioni spiegate sopra, l’autodeterminazione interna resta una rivendicazione che non trova riscontro nel diritto internazionale, anche perché potrebbe portare a casi di secessione ma la secessione contravviene al diritto principe, ovvero l’integrità territoriale dello stato.

I casi catalano e scozzese

Ora facciamo qualche esempio concreto. La Catalogna, ad esempio, non ha diritto ad autodeterminarsi. Per questo chiede con insistenza che il governo spagnolo consenta ai catalani di organizzare un referendum sull’indipendenza. Solo così l’eventuale indipendenza avrebbe la necessaria veste legale e potrebbe essere riconosciuta dagli altri paesi. E’ quanto avvenuto in Scozia, dove si è tenuto un referendum sull’indipendenza del paese a seguito del consenso di Londra.

Il caso ceceno

In caso in cui si proceda con una dichiarazione di indipendenza unilaterale, questa sarebbe ritenuta illegale dalla comunità internazionale e il governo centrale sarebbe legittimato a intervenire anche militarmente. E’ quanto avvenuto in Cecenia. Il caso ceceno è assai più interessante dei due precedenti. Nel 1991 la Cecenia ottenne l’autonomia fiscale e amministrativa, tuttavia i leader nazionali non ritirarono la dichiarazione di indipendenza. Essi affermavano infatti di avere diritto all’autodeterminazione poiché, durante il regime sovietico, i ceceni avevano vissuto in stato di apartheid. Si riferivano soprattutto alla deportazione, organizzata dai bolscevichi nel 1944, e al fatto che nella successiva Repubblica sovietica autonoma ceceno-inguscia (che comprendeva cioè un territorio nel quale erano presenti sia ceceni che ingusci) i ceceni non avevano mai ottenuto ruoli politici di rilievo. Ebbene, dal punto di vista del diritto internazionale non era abbastanza: una volta ottenuta l’autonomia amministrativa e fiscale, veniva meno la necessità dell’indipendenza e si applicava il principio della sovranità territoriale. La dichiarazione di indipendenza cecena non fu riconosciuta da nessun paese al mondo e portò al legittimo – per quanto brutale – intervento militare russo. A pesare era anche lo status giuridico della Cecenia che, parte della repubblica autonoma sovietica ceceno-inguscia, non godeva degli stessi diritti delle più grandi repubbliche socialiste sovietiche di Ucraina, Bielorussia, Kazakhstan, Lettonia, e altre, che avevano invece il diritto costituzionale di separarsi dall’URSS in base proprio a quanto scritto nella costituzione sovietica.

Il caso del Kosovo

Il caso del Kosovo presenta alcune somiglianze con quello ceceno. Il Kosovo era una provincia autonoma all’interno della Repubblica Socialista Serba, a sua volta membro della Repubblica socialista federale di Jugoslavia. Quando il governo serbo decise di abolire l’autonomia del Kosovo e vietare l’uso della lingua in ambito ufficiale, chiudendo persino le scuole in albanese, i kosovari si trovarono vittime di un regime di apartheid. Essi avevano dunque il diritto a vedere restaurata la propria autonomia. In tal senso, la loro autodeterminazione era legale finché perseguiva il ristabilimento della perduta autonomia. Il collasso della Jugoslavia -stato di cui formalmente facevano parte- unitamente all’intervento militare di potenze straniere, ha reso possibile l’indipendenza. Tuttavia tale indipendenza è illegale – in quanto il Kosovo avrebbe avuto diritto a restaurare una propria autonomia in seno alla Serbia, ma non all’indipendenza. Tuttavia questa illegalità è stata comunque produttiva di un nuovo stato, successivamente riconosciuto da circa metà della comunità internazionale.

Il caso della Crimea e dei russofoni del Donbass

Il caso kosovaro è spesso usato come pietra di paragone dalle autorità russe nel caso della Crimea e del Donbass. Si tratta infatti del caso più recente in cui uno stato si è visto riconoscere la propria indipendenza malgrado questa fosse illegale. E’ ritenuto da molti un precedente che mina alle basi la tenuta del diritto internazionale in tema di autodeterminazione. A questo precedente si rifanno i russi nel caso della Crimea. Ci sono però delle differenze.

La Crimea aveva una forma di autonomia simile a quella che in Italia ha, per esempio, la Valle d’Aosta, non paragonabile cioè a quella di cui godeva il Kosovo. L’Ucraina infatti non era una repubblica federale, come non lo è l’Italia, e come invece era la Jugoslavia. Tale autonomia, inoltre, non è mai stata abolita dal governo di Kiev, come invece Belgrado fece con Pristina. I russofoni di Crimea non hanno mai subito nella loro storia passata o recente alcuna discriminazione, anzi la loro lingua è sempre stata (e lo è ancora) l’unica lingua paritaria e ufficiale del paese accanto all’ucraino. La loro autodeterminazione, ponendo che di questo si sia trattato, non ha nessun fondamento giuridico: non c’era un’autonomia da restaurare, non c’era un regime di apartheid. L’annessione alla Russia è quindi anch’essa illegale in quanto viola la sovranità e l’integrità territoriale dello stato ucraino. Una ulteriore criticità sta nel fatto che la Russia è intervenuta militarmente in Crimea, seppur con soldati senza mostrine, profilando quindi persino il caso di invasione di un paese sovrano. Non è da escludere che, in futuro, la comunità internazionale accetti il dato di fatto, ovvero l’annessione alla Russia, nuovamente piegando il diritto alle contingenze, in nome del realismo politico. Sarebbe tuttavia una riprova di come tale diritto, per come è oggi formulato, sia insufficiente a normare le situazioni del mondo contemporaneo.

I russofoni del Donbass, o di altre aree, non hanno nemmeno quella – seppur minima – autonomia territoriale di cui godeva la Crimea. E nemmeno loro sono mai stati vittima di un regime di apartheid né la loro lingua o la loro fede è stata vietata. Quindi, in punto di diritto, non hanno nessun diritto all’autodeterminazione
.

E i padani? Beh, quelli nemmeno esistono, non hanno una lingua comune, non hanno nessuna forma di autonomia e soprattutto, vivendo nelle regioni più ricche del paese, non soffrono certo di discriminazione o “apartheid”. Nel loro caso, più che di autodeterminazione, si tratta di egoismo.

Matteo Zola
Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

Due begli articoli su come i Russi abbiano infiltrato e cavalcato il separatismo di minoranza del Donbad per riguadagnare il controllo sull'Ucraina.

https://www.today.it/mondo/guerra-russi ... nazzi.html


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Shakespeare
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Shakespeare »

klaus ha scritto: dom mar 03, 2024 10:43 pm Cos’è il diritto all’autodeterminazione? Tra Catalogna, Kosovo, Crimea e… Padania
Matteo Zola 20 Novembre 2015

La Catalogna, la Scozia, la Crimea, il Kosovo, la Cecenia, persino la Padania, in questi e in altri casi si sente sempre più spesso parlare di “autodeterminazione dei popoli”, e quasi mai in modo corretto. La vulgata, sovente propalata da parolai e politicanti, vuole che ogni popolo di questa terra abbia il diritto di proclamare la propria indipendenza o autonomia politica, secedendo da uno stato e magari annettendosi a un altro. Non è proprio come ce la raccontano.

Autodeterminazione vs integrità territoriale

L’autodeterminazione dei popoli è normata dal diritto internazionale e a questo dobbiamo guardare se vogliamo comprendere quando tale principio si applica. Ebbene, il diritto internazionale prevede che l’integrità territoriale sia prevalente rispetto al diritto all’autodeterminazione, quindi una popolazione non ha diritto ad autodeterminarsi se questo mette in discussione l’integrità dello stato di cui la popolazione in questione fa parte. Questo è il primo e fondamentale punto da cui partire.

Si distingue inoltre tra una autodeterminazione interna, non contemplata dal diritto internazionale, che consiste nella partecipazione al governo dello stato, tanto a livello centrale quanto tramite autonomie locali; ed una autodeterminazione esterna, che consiste nella libera determinazione dello statuto internazionale della propria entità politica – ad esempio tramite associazione ad un altro stato, o tramite indipendenza, previa consultazione della popolazione. Di quest’ultima si parla quando generalmente ci si riferisce al concetto di autodeterminazione. Vediamo come funziona.

I tre casi in cui si applica l’autodeterminazione esterna

Il diritto all’autodeterminazione esterna si applica solo in presenza di precisi elementi, ovvero che una popolazione sia soggetta a dominazione straniera, apartheid o a regime coloniale. In questi casi si tratta di un principio inderogabile (ius cogens), supremo e irrinunciabile del diritto internazionale. Si evince dunque come tale principio sia stato elaborato per dare una veste legale alla decolonizzazione dell’Africa e dell’Asia. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli è stato infatti affermato per la prima volta nella Carta Atlantica (14 agosto 1941), è stato poi sancito dall’Onu (art.1 par. 2 e dagli artt. 55 e 56) ma è solo con la Dichiarazione dell’Assemblea generale sull’indipendenza dei popoli coloniali (1960) che trova una sua precisa definizione. Esso è quindi inadatto a normare i casi di secessione unilaterale o le molte rivendicazioni da parte delle minoranze etniche che si sono succedute negli ultimi anni, e andrebbe forse riformato. Tuttavia occorre guardare al diritto per come è oggi, e non per come si ritiene debba essere, al fine di capire quando e come viene applicato.

Un diritto degli stati, non dei popoli

Veniamo a un terzo aspetto importante. Secondo l’attuale formulazione, i popoli non sono titolari di un diritto all’autodeterminazione, tale diritto è infatti degli stati. Anzi, il diritto internazionale non offre nemmeno una definizione di cosa sia un “popolo”. Si afferma dunque che ad avere diritto all’autodeterminazione esterna è l’intera popolazione residente in un’area predefinita, non solo una parte di essa, pena l’infinita frammentazione. E’ la comunità degli stati a doverlo riconoscere se sussistono le condizioni di cui sopra: dominazione, colonizzazione, apartheid. Un popolo non può dunque dichiarare unilateralmente la propria autodeterminazione, se lo fa compie un atto illegale. Soprattutto se tale “popolo” vive all’interno di uno stato democratico, in mancanza cioè di una seria condizione di oppressione.

L’autodeterminazione può realizzarsi consentendo l’annessione a un paese vicino o l’indipendenza del nuovo stato. Tale autodeterminazione si dice “esterna”, perché consentita e riconosciuta dall’esterno, cioè dagli altri paesi. Abbiamo già detto che esiste poi una “autodeterminazione interna”, che non è però riconosciuta dal diritto internazionale, in base alla quale i popoli possono liberamente scegliere la propria forma di governo. Per le ragioni spiegate sopra, l’autodeterminazione interna resta una rivendicazione che non trova riscontro nel diritto internazionale, anche perché potrebbe portare a casi di secessione ma la secessione contravviene al diritto principe, ovvero l’integrità territoriale dello stato.

I casi catalano e scozzese

Ora facciamo qualche esempio concreto. La Catalogna, ad esempio, non ha diritto ad autodeterminarsi. Per questo chiede con insistenza che il governo spagnolo consenta ai catalani di organizzare un referendum sull’indipendenza. Solo così l’eventuale indipendenza avrebbe la necessaria veste legale e potrebbe essere riconosciuta dagli altri paesi. E’ quanto avvenuto in Scozia, dove si è tenuto un referendum sull’indipendenza del paese a seguito del consenso di Londra.

Il caso ceceno

In caso in cui si proceda con una dichiarazione di indipendenza unilaterale, questa sarebbe ritenuta illegale dalla comunità internazionale e il governo centrale sarebbe legittimato a intervenire anche militarmente. E’ quanto avvenuto in Cecenia. Il caso ceceno è assai più interessante dei due precedenti. Nel 1991 la Cecenia ottenne l’autonomia fiscale e amministrativa, tuttavia i leader nazionali non ritirarono la dichiarazione di indipendenza. Essi affermavano infatti di avere diritto all’autodeterminazione poiché, durante il regime sovietico, i ceceni avevano vissuto in stato di apartheid. Si riferivano soprattutto alla deportazione, organizzata dai bolscevichi nel 1944, e al fatto che nella successiva Repubblica sovietica autonoma ceceno-inguscia (che comprendeva cioè un territorio nel quale erano presenti sia ceceni che ingusci) i ceceni non avevano mai ottenuto ruoli politici di rilievo. Ebbene, dal punto di vista del diritto internazionale non era abbastanza: una volta ottenuta l’autonomia amministrativa e fiscale, veniva meno la necessità dell’indipendenza e si applicava il principio della sovranità territoriale. La dichiarazione di indipendenza cecena non fu riconosciuta da nessun paese al mondo e portò al legittimo – per quanto brutale – intervento militare russo. A pesare era anche lo status giuridico della Cecenia che, parte della repubblica autonoma sovietica ceceno-inguscia, non godeva degli stessi diritti delle più grandi repubbliche socialiste sovietiche di Ucraina, Bielorussia, Kazakhstan, Lettonia, e altre, che avevano invece il diritto costituzionale di separarsi dall’URSS in base proprio a quanto scritto nella costituzione sovietica.

Il caso del Kosovo

Il caso del Kosovo presenta alcune somiglianze con quello ceceno. Il Kosovo era una provincia autonoma all’interno della Repubblica Socialista Serba, a sua volta membro della Repubblica socialista federale di Jugoslavia. Quando il governo serbo decise di abolire l’autonomia del Kosovo e vietare l’uso della lingua in ambito ufficiale, chiudendo persino le scuole in albanese, i kosovari si trovarono vittime di un regime di apartheid. Essi avevano dunque il diritto a vedere restaurata la propria autonomia. In tal senso, la loro autodeterminazione era legale finché perseguiva il ristabilimento della perduta autonomia. Il collasso della Jugoslavia -stato di cui formalmente facevano parte- unitamente all’intervento militare di potenze straniere, ha reso possibile l’indipendenza. Tuttavia tale indipendenza è illegale – in quanto il Kosovo avrebbe avuto diritto a restaurare una propria autonomia in seno alla Serbia, ma non all’indipendenza. Tuttavia questa illegalità è stata comunque produttiva di un nuovo stato, successivamente riconosciuto da circa metà della comunità internazionale.

Il caso della Crimea e dei russofoni del Donbass

Il caso kosovaro è spesso usato come pietra di paragone dalle autorità russe nel caso della Crimea e del Donbass. Si tratta infatti del caso più recente in cui uno stato si è visto riconoscere la propria indipendenza malgrado questa fosse illegale. E’ ritenuto da molti un precedente che mina alle basi la tenuta del diritto internazionale in tema di autodeterminazione. A questo precedente si rifanno i russi nel caso della Crimea. Ci sono però delle differenze.

La Crimea aveva una forma di autonomia simile a quella che in Italia ha, per esempio, la Valle d’Aosta, non paragonabile cioè a quella di cui godeva il Kosovo. L’Ucraina infatti non era una repubblica federale, come non lo è l’Italia, e come invece era la Jugoslavia. Tale autonomia, inoltre, non è mai stata abolita dal governo di Kiev, come invece Belgrado fece con Pristina. I russofoni di Crimea non hanno mai subito nella loro storia passata o recente alcuna discriminazione, anzi la loro lingua è sempre stata (e lo è ancora) l’unica lingua paritaria e ufficiale del paese accanto all’ucraino. La loro autodeterminazione, ponendo che di questo si sia trattato, non ha nessun fondamento giuridico: non c’era un’autonomia da restaurare, non c’era un regime di apartheid. L’annessione alla Russia è quindi anch’essa illegale in quanto viola la sovranità e l’integrità territoriale dello stato ucraino. Una ulteriore criticità sta nel fatto che la Russia è intervenuta militarmente in Crimea, seppur con soldati senza mostrine, profilando quindi persino il caso di invasione di un paese sovrano. Non è da escludere che, in futuro, la comunità internazionale accetti il dato di fatto, ovvero l’annessione alla Russia, nuovamente piegando il diritto alle contingenze, in nome del realismo politico. Sarebbe tuttavia una riprova di come tale diritto, per come è oggi formulato, sia insufficiente a normare le situazioni del mondo contemporaneo.

I russofoni del Donbass, o di altre aree, non hanno nemmeno quella – seppur minima – autonomia territoriale di cui godeva la Crimea. E nemmeno loro sono mai stati vittima di un regime di apartheid né la loro lingua o la loro fede è stata vietata. Quindi, in punto di diritto, non hanno nessun diritto all’autodeterminazione
.

E i padani? Beh, quelli nemmeno esistono, non hanno una lingua comune, non hanno nessuna forma di autonomia e soprattutto, vivendo nelle regioni più ricche del paese, non soffrono certo di discriminazione o “apartheid”. Nel loro caso, più che di autodeterminazione, si tratta di egoismo.

Matteo Zola
Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

Due begli articoli su come i Russi abbiano infiltrato e cavalcato il separatismo di minoranza del Donbad per riguadagnare il controllo sull'Ucraina.

https://www.today.it/mondo/guerra-russi ... nazzi.html


https://www.valigiablu.it/chi-decide-i- ... el-donbas/
Un genio
In pratica dice che ciò che è praticamente riconosciuto da tutti come un diritto umano, non è vero, sei una proprietà dello stato.
Se poi si considera che lo stato è fatto dal popolo, non si capisce cosa sia lo stato che non riconosce il popolo che lo compone.
Questo è tornato al medio evo, ci manca solo che sostenga sia giusto il genocidio curdo perché essendo i turchi proprietari dello stato, è doveroso elimarli.
A meno che non si consideri lo stato l'espressione geografica di un topografo, il cui proprietario è non si sà bene chi, l'etnia maggioritaria ? Perché il suo ragionamento implica un proprietario, il che è un atto di demenza.
Io partirei all'attacco dell'Istria, topograficamente è italiana.
Il donbass poi, non è l'ernia russa insoddisfatta, son quattro minorati mentale che si son fatti abbindolare da infiltrati di Putin che li hanno ipnotizzati facendogli credere siano vittime d'intolleranza.
Ho come l'impressione apprezzi non le buone scritture, ma quelli che ti raccontano quello che vuoi sentirti dire.
Mi ricordi mia madre, che girava 100 medici finché trovava quello che gli diagnosticava la malattia che lei pensava avere. Solo che quella malattia non l'aveva come gli spiegavano correttamente gli altri 99.

Ma spiegami meglio queste tue teorie folli.
I Cechi e gli Slovacchi si sono amorevolmente divisi, e vivono bene, in pace fra loro.
Secondo te, essendo uno stato, avrebbero dovuto ammazzarsi fra loro all'infinito per possedere lo stato intero unico ? Perché secondo le tue teorie e quelle di questo genio dovrebbe essere cosi !!!!
Ultima modifica di Shakespeare il lun mar 04, 2024 1:20 am, modificato 3 volte in totale.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da alessandro »

tennisfan82 ha scritto: dom mar 03, 2024 6:52 pm Cosa gravissima, in un altro paese il direttore darebbe le dimissioni un minuto dopo

Scandaloso. Capire adesso chi ha voluto falsificare le dichiarazioni e perché.
Comunque la Meloni ha dichiarato:
«Sarò franca: quando ho sentito riportata la dichiarazione di Zelensky mi sono interrogata: lui non mi ha mai posto una questione del genere e poi sa che esiste la libertà di opinione. Quelle dichiarazioni sono state riportate in modo particolare. Faceva riferimento a cittadini con passaporto russo e specificava che non c'erano italiani. In Italia non si possono fare liste di proscrizione ma neanche è stato proposto». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Toronto.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Shakespeare »

alessandro ha scritto: dom mar 03, 2024 11:28 pm
tennisfan82 ha scritto: dom mar 03, 2024 6:52 pm Cosa gravissima, in un altro paese il direttore darebbe le dimissioni un minuto dopo

Scandaloso. Capire adesso chi ha voluto falsificare le dichiarazioni e perché.
Comunque la Meloni ha dichiarato:
«Sarò franca: quando ho sentito riportata la dichiarazione di Zelensky mi sono interrogata: lui non mi ha mai posto una questione del genere e poi sa che esiste la libertà di opinione. Quelle dichiarazioni sono state riportate in modo particolare. Faceva riferimento a cittadini con passaporto russo e specificava che non c'erano italiani. In Italia non si possono fare liste di proscrizione ma neanche è stato proposto». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a Toronto.
Storia strana, ha dell'incredibile, pare più un tentativo di sabotaggio che una volontà del giornale.
Che se invece è tale, sarebbe sul serio da licenziamento in tronco di chi l'ha permesso.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Johnny Rex »

Mi pare che il Corriere nè ammettà l'errore nè vi faccia minimamente riferimento,ove occorrerebbero minimo le scuse di Fontana, cognome per tutte le poltrone si vede, dalla Tavina a salò alla regione Lombardia .
Business as usual ,un intervista a leao, la Ferragni da Fazio, i Taxisti.

La Carta di Giornale più nemmeno buona per pulirsi il culo.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur Finkelstein
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Johnny Rex »

Inutile aggiungere che nemmeno gli altri giornali le fonti le controllino seriamente, sennò il Fatto non sarebbe andato dietro a questa bufala.

F.F.
Nevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da klaus »

Shakespeare ha scritto: dom mar 03, 2024 10:50 pm
klaus ha scritto: dom mar 03, 2024 10:43 pm Cos’è il diritto all’autodeterminazione? Tra Catalogna, Kosovo, Crimea e… Padania
Matteo Zola 20 Novembre 2015

La Catalogna, la Scozia, la Crimea, il Kosovo, la Cecenia, persino la Padania, in questi e in altri casi si sente sempre più spesso parlare di “autodeterminazione dei popoli”, e quasi mai in modo corretto. La vulgata, sovente propalata da parolai e politicanti, vuole che ogni popolo di questa terra abbia il diritto di proclamare la propria indipendenza o autonomia politica, secedendo da uno stato e magari annettendosi a un altro. Non è proprio come ce la raccontano.

Autodeterminazione vs integrità territoriale

L’autodeterminazione dei popoli è normata dal diritto internazionale e a questo dobbiamo guardare se vogliamo comprendere quando tale principio si applica. Ebbene, il diritto internazionale prevede che l’integrità territoriale sia prevalente rispetto al diritto all’autodeterminazione, quindi una popolazione non ha diritto ad autodeterminarsi se questo mette in discussione l’integrità dello stato di cui la popolazione in questione fa parte. Questo è il primo e fondamentale punto da cui partire.

Si distingue inoltre tra una autodeterminazione interna, non contemplata dal diritto internazionale, che consiste nella partecipazione al governo dello stato, tanto a livello centrale quanto tramite autonomie locali; ed una autodeterminazione esterna, che consiste nella libera determinazione dello statuto internazionale della propria entità politica – ad esempio tramite associazione ad un altro stato, o tramite indipendenza, previa consultazione della popolazione. Di quest’ultima si parla quando generalmente ci si riferisce al concetto di autodeterminazione. Vediamo come funziona.

I tre casi in cui si applica l’autodeterminazione esterna

Il diritto all’autodeterminazione esterna si applica solo in presenza di precisi elementi, ovvero che una popolazione sia soggetta a dominazione straniera, apartheid o a regime coloniale. In questi casi si tratta di un principio inderogabile (ius cogens), supremo e irrinunciabile del diritto internazionale. Si evince dunque come tale principio sia stato elaborato per dare una veste legale alla decolonizzazione dell’Africa e dell’Asia. Il diritto all’autodeterminazione dei popoli è stato infatti affermato per la prima volta nella Carta Atlantica (14 agosto 1941), è stato poi sancito dall’Onu (art.1 par. 2 e dagli artt. 55 e 56) ma è solo con la Dichiarazione dell’Assemblea generale sull’indipendenza dei popoli coloniali (1960) che trova una sua precisa definizione. Esso è quindi inadatto a normare i casi di secessione unilaterale o le molte rivendicazioni da parte delle minoranze etniche che si sono succedute negli ultimi anni, e andrebbe forse riformato. Tuttavia occorre guardare al diritto per come è oggi, e non per come si ritiene debba essere, al fine di capire quando e come viene applicato.

Un diritto degli stati, non dei popoli

Veniamo a un terzo aspetto importante. Secondo l’attuale formulazione, i popoli non sono titolari di un diritto all’autodeterminazione, tale diritto è infatti degli stati. Anzi, il diritto internazionale non offre nemmeno una definizione di cosa sia un “popolo”. Si afferma dunque che ad avere diritto all’autodeterminazione esterna è l’intera popolazione residente in un’area predefinita, non solo una parte di essa, pena l’infinita frammentazione. E’ la comunità degli stati a doverlo riconoscere se sussistono le condizioni di cui sopra: dominazione, colonizzazione, apartheid. Un popolo non può dunque dichiarare unilateralmente la propria autodeterminazione, se lo fa compie un atto illegale. Soprattutto se tale “popolo” vive all’interno di uno stato democratico, in mancanza cioè di una seria condizione di oppressione.

L’autodeterminazione può realizzarsi consentendo l’annessione a un paese vicino o l’indipendenza del nuovo stato. Tale autodeterminazione si dice “esterna”, perché consentita e riconosciuta dall’esterno, cioè dagli altri paesi. Abbiamo già detto che esiste poi una “autodeterminazione interna”, che non è però riconosciuta dal diritto internazionale, in base alla quale i popoli possono liberamente scegliere la propria forma di governo. Per le ragioni spiegate sopra, l’autodeterminazione interna resta una rivendicazione che non trova riscontro nel diritto internazionale, anche perché potrebbe portare a casi di secessione ma la secessione contravviene al diritto principe, ovvero l’integrità territoriale dello stato.

I casi catalano e scozzese

Ora facciamo qualche esempio concreto. La Catalogna, ad esempio, non ha diritto ad autodeterminarsi. Per questo chiede con insistenza che il governo spagnolo consenta ai catalani di organizzare un referendum sull’indipendenza. Solo così l’eventuale indipendenza avrebbe la necessaria veste legale e potrebbe essere riconosciuta dagli altri paesi. E’ quanto avvenuto in Scozia, dove si è tenuto un referendum sull’indipendenza del paese a seguito del consenso di Londra.

Il caso ceceno

In caso in cui si proceda con una dichiarazione di indipendenza unilaterale, questa sarebbe ritenuta illegale dalla comunità internazionale e il governo centrale sarebbe legittimato a intervenire anche militarmente. E’ quanto avvenuto in Cecenia. Il caso ceceno è assai più interessante dei due precedenti. Nel 1991 la Cecenia ottenne l’autonomia fiscale e amministrativa, tuttavia i leader nazionali non ritirarono la dichiarazione di indipendenza. Essi affermavano infatti di avere diritto all’autodeterminazione poiché, durante il regime sovietico, i ceceni avevano vissuto in stato di apartheid. Si riferivano soprattutto alla deportazione, organizzata dai bolscevichi nel 1944, e al fatto che nella successiva Repubblica sovietica autonoma ceceno-inguscia (che comprendeva cioè un territorio nel quale erano presenti sia ceceni che ingusci) i ceceni non avevano mai ottenuto ruoli politici di rilievo. Ebbene, dal punto di vista del diritto internazionale non era abbastanza: una volta ottenuta l’autonomia amministrativa e fiscale, veniva meno la necessità dell’indipendenza e si applicava il principio della sovranità territoriale. La dichiarazione di indipendenza cecena non fu riconosciuta da nessun paese al mondo e portò al legittimo – per quanto brutale – intervento militare russo. A pesare era anche lo status giuridico della Cecenia che, parte della repubblica autonoma sovietica ceceno-inguscia, non godeva degli stessi diritti delle più grandi repubbliche socialiste sovietiche di Ucraina, Bielorussia, Kazakhstan, Lettonia, e altre, che avevano invece il diritto costituzionale di separarsi dall’URSS in base proprio a quanto scritto nella costituzione sovietica.

Il caso del Kosovo

Il caso del Kosovo presenta alcune somiglianze con quello ceceno. Il Kosovo era una provincia autonoma all’interno della Repubblica Socialista Serba, a sua volta membro della Repubblica socialista federale di Jugoslavia. Quando il governo serbo decise di abolire l’autonomia del Kosovo e vietare l’uso della lingua in ambito ufficiale, chiudendo persino le scuole in albanese, i kosovari si trovarono vittime di un regime di apartheid. Essi avevano dunque il diritto a vedere restaurata la propria autonomia. In tal senso, la loro autodeterminazione era legale finché perseguiva il ristabilimento della perduta autonomia. Il collasso della Jugoslavia -stato di cui formalmente facevano parte- unitamente all’intervento militare di potenze straniere, ha reso possibile l’indipendenza. Tuttavia tale indipendenza è illegale – in quanto il Kosovo avrebbe avuto diritto a restaurare una propria autonomia in seno alla Serbia, ma non all’indipendenza. Tuttavia questa illegalità è stata comunque produttiva di un nuovo stato, successivamente riconosciuto da circa metà della comunità internazionale.

Il caso della Crimea e dei russofoni del Donbass

Il caso kosovaro è spesso usato come pietra di paragone dalle autorità russe nel caso della Crimea e del Donbass. Si tratta infatti del caso più recente in cui uno stato si è visto riconoscere la propria indipendenza malgrado questa fosse illegale. E’ ritenuto da molti un precedente che mina alle basi la tenuta del diritto internazionale in tema di autodeterminazione. A questo precedente si rifanno i russi nel caso della Crimea. Ci sono però delle differenze.

La Crimea aveva una forma di autonomia simile a quella che in Italia ha, per esempio, la Valle d’Aosta, non paragonabile cioè a quella di cui godeva il Kosovo. L’Ucraina infatti non era una repubblica federale, come non lo è l’Italia, e come invece era la Jugoslavia. Tale autonomia, inoltre, non è mai stata abolita dal governo di Kiev, come invece Belgrado fece con Pristina. I russofoni di Crimea non hanno mai subito nella loro storia passata o recente alcuna discriminazione, anzi la loro lingua è sempre stata (e lo è ancora) l’unica lingua paritaria e ufficiale del paese accanto all’ucraino. La loro autodeterminazione, ponendo che di questo si sia trattato, non ha nessun fondamento giuridico: non c’era un’autonomia da restaurare, non c’era un regime di apartheid. L’annessione alla Russia è quindi anch’essa illegale in quanto viola la sovranità e l’integrità territoriale dello stato ucraino. Una ulteriore criticità sta nel fatto che la Russia è intervenuta militarmente in Crimea, seppur con soldati senza mostrine, profilando quindi persino il caso di invasione di un paese sovrano. Non è da escludere che, in futuro, la comunità internazionale accetti il dato di fatto, ovvero l’annessione alla Russia, nuovamente piegando il diritto alle contingenze, in nome del realismo politico. Sarebbe tuttavia una riprova di come tale diritto, per come è oggi formulato, sia insufficiente a normare le situazioni del mondo contemporaneo.

I russofoni del Donbass, o di altre aree, non hanno nemmeno quella – seppur minima – autonomia territoriale di cui godeva la Crimea. E nemmeno loro sono mai stati vittima di un regime di apartheid né la loro lingua o la loro fede è stata vietata. Quindi, in punto di diritto, non hanno nessun diritto all’autodeterminazione
.

E i padani? Beh, quelli nemmeno esistono, non hanno una lingua comune, non hanno nessuna forma di autonomia e soprattutto, vivendo nelle regioni più ricche del paese, non soffrono certo di discriminazione o “apartheid”. Nel loro caso, più che di autodeterminazione, si tratta di egoismo.

Matteo Zola
Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

Due begli articoli su come i Russi abbiano infiltrato e cavalcato il separatismo di minoranza del Donbad per riguadagnare il controllo sull'Ucraina.

https://www.today.it/mondo/guerra-russi ... nazzi.html


https://www.valigiablu.it/chi-decide-i- ... el-donbas/
Un genio
In pratica dice che ciò che è praticamente riconosciuto da tutti come un diritto umano, non è vero, sei una proprietà dello stato.
Se poi si considera che lo stato è fatto dal popolo, non si capisce cosa sia lo stato che non riconosce il popolo che lo compone.
Questo è tornato al medio evo, ci manca solo che sostenga sia giusto il genocidio curdo perché essendo i turchi proprietari dello stato, è doveroso elimarli.
A meno che non si consideri lo stato l'espressione geografica di un topografo, il cui proprietario è non si sà bene chi, l'etnia maggioritaria ? Perché il suo ragionamento implica un proprietario, il che è un atto di demenza.
Io partirei all'attacco dell'Istria, topograficamente è italiana.
Il donbass poi, non è l'ernia russa insoddisfatta, son quattro minorati mentale che si son fatti abbindolare da infiltrati di Putin che li hanno ipnotizzati facendogli credere siano vittime d'intolleranza.
Ho come l'impressione apprezzi non le buone scritture, ma quelli che ti raccontano quello che vuoi sentirti dire.
Mi ricordi mia madre, che girava 100 medici finché trovava quello che gli diagnosticava la malattia che lei pensava avere. Solo che quella malattia non l'aveva come gli spiegavano correttamente gli altri 99.

Ma spiegami meglio queste tue teorie folli.
I Cechi e gli Slovacchi si sono amorevolmente divisi, e vivono bene, in pace fra loro.
Secondo te, essendo uno stato, avrebbero dovuto ammazzarsi fra loro all'infinito per possedere lo stato intero unico ? Perché secondo le tue teorie e quelle di questo genio dovrebbe essere cosi !!!!
https://www.treccani.it/enciclopedia/au ... -on-line)/

Cerco di aiutarti Ciccio davvero. Abbandona wikipedia, accendi il cervello, scopri la differenza fra popoli e minoranze, fra colonia e regione, e tante altre cose e forse capirai che stai dicendo solo un mare di sciocchezze.
La cosa brutta è che usi questo mare di inesattezze per legittimare una guerra di invasione e negare contemporaneamente il diritto all'autodifesa dell'aggredito.

Ti lascio l'ultima replica, come sempre senza fonti senza nulla., dato che sappiamo che non puoi farne a meno.

Buon divertimento.
Ultima modifica di klaus il gio mar 07, 2024 4:07 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Shakespeare »

Curati, hai dei problemi di visioni, difficoltà di analisi logica e apoteosi del tuo ego.
Il principio dell'autodeterminazione dei popoli è enunciato nella Carta delle Nazioni Unite come una delle finalità dell'Organizzazione.
Vedi tu se non esiste come citi in propaganda.
Ultima modifica di Shakespeare il lun mar 04, 2024 11:04 am, modificato 1 volta in totale.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Nick »

Non ho letto su cosa state contendendo.

Appunto soltanto che ad ego non scherzi neanche tu.
E lo dico apprezzandoti come apprezzo anche klaus.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Shakespeare »

Nick ha scritto: lun mar 04, 2024 10:55 am Non ho letto su cosa state contendendo.

Appunto soltanto che ad ego non scherzi neanche tu.
E lo dico apprezzandoti come apprezzo anche klaus.
lascia perdere Nick, questo ha dei problemi seri con me da 20 anni, lo evito da sempre, ma non perde occasione per provocare il litigio.
Chi ha problemi deve trovare un capo espiatorio, il problema è che coinvolge sistematicamente il forum in queste crisi di aggressione
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da tennisfan82 »

Johnny Rex ha scritto: lun mar 04, 2024 8:17 am Mi pare che il Corriere nè ammettà l'errore nè vi faccia minimamente riferimento,ove occorrerebbero minimo le scuse di Fontana, cognome per tutte le poltrone si vede, dalla Tavina a salò alla regione Lombardia .
Business as usual ,un intervista a leao, la Ferragni da Fazio, i Taxisti.

La Carta di Giornale più nemmeno buona per pulirsi il culo.

F.F.
Lo ammette con due righe in fondo all'articolo a pagina 6 :D

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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da luca1977 »

https://www.kyivpost.com/post/28630

Molto strano, perchè parte da Budanov, che è solito alimentare la propaganda, non andare in direzione opposta. In questo caso, la narrazione è stata funzionale ad altre sanzioni, quindi non si capisce la convenienza degli ucraini a smentirla. Navalny morto per cause naturali, si parla di questo.
Abbiamo aspettato 42 anni, ora basta!

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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Rosewall »

paoolino ha scritto: ven mar 04, 2022 9:30 am
tennisfan82 ha scritto:
paoolino ha scritto:Ieri da Formigli per la serie I Nuovi Mostri

Donatella Di Cesare.
E perché il tizio della LUISS? Praticamente lui ha trovato la soluzione: la resa dell'Ucraina a Putin deponendo subito le armi :D
Non so, non ho guardato più dì 3 minuti in cui c’era questa faccia da stronza che diceva che gli ucraini devono fare la pace.
Mavaffanculo
se vieni bombardato e i tuoi figli deportati devi fare la pace però eih se c'è la DC al governo:


"La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna".
:)



---
luca1977 ha scritto: ven mar 01, 2024 5:58 pm il nostro alleato NATO dice questo:

La trattativa imbastita dalla Turchia due anni fa per trovare una soluzione politica al conflitto tra Russia e Ucraina "non ha ricevuto sostegno" ed e' stata "sabotata". Lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in occasione del forum diplomatico in scena ad Antalya, localita' della costa turca dove appena due anni fa si incontrarono i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina. E' stato l'unico incontro con la mediazione di Ankara dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, e a suo tempo accese le speranze per una soluzione al conflitto."La guerra in Ucraina e' entrata nel terzo anno, con l'incontro di Antalya (del 2022 ndr) e con il vertice di Istanbul (marzo 2022) avevamo dato speranza alla pace, ma purtroppo il processo e' fallito per non aver ricevuto il sostegno necessario: avrebbe salvato la vita a decine di migliaia di persone ma, a dire il vero, e' stato sabotato", ha detto Erdogan.

da chi?
ancora questa storiella di Putin disponibile a negoziare. La "proposta" russa era sostanzialmente una provocazione tanto per prendere (e perdere) tempo e equivalente alla richiesta di una resa.
Del resto i negoziati non cascano dal cielo prendendo in mano il telefono: le richieste di una parte riflettono la sua posizione di forza in quel dato momento.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da luca1977 »

In base a che era una resa? In quel momento erano quindi in posizione di forza ma avevano bisogno di tempo? Ma che dici, non ha senso.
Semmai era fallita la cavalcata trionfale verso Kiev, mentre doveva ancora venire la controffensiva ucraina autunnale, l'unica che ha funzionato.
Le condizioni che tu chiami resa mi pare fossero:
- tornare ai confini del 2014
- ucraina neutrale rispetto alla nato
- ucraina nell'UE
- garanti dell'accordo vari (tra cui USA, Germania, Turchia, Cina mi sembra e non mi ricordo chi altro).

se hai altri elementi aggiungili.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da paoolino »

Rosewall ha scritto: mar mar 05, 2024 2:28 pm
paoolino ha scritto: ven mar 04, 2022 9:30 am
tennisfan82 ha scritto:
E perché il tizio della LUISS? Praticamente lui ha trovato la soluzione: la resa dell'Ucraina a Putin deponendo subito le armi :D
Non so, non ho guardato più dì 3 minuti in cui c’era questa faccia da stronza che diceva che gli ucraini devono fare la pace.
Mavaffanculo
se vieni bombardato e i tuoi figli deportati devi fare la pace però eih se c'è la DC al governo:


"La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna".
:)

Non ricordavo questa mio intervento morbido :D

Comunque la signora facciadastronza conferma solamente che lo schieramento anti-ucraino degli intellettuali italiani è figlio della cultura anti-americana diffusa tanto a sinistra quanto a destra. La signora la porta a sinistra.
"C’è gente che magari sa scrivere, scrive e pubblica sui forum quello che scrive, ma non sa assolutamente leggere..."
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da rob »

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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da klaus »

La nave da pattugliamento Sergej Kotov è stata affondata la notte scorse. E' il 15mo mezzo navale Russo ad essere messo fuori combattimento.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da ferryboat »

Cari amici, mi sa che ci siamo. Mettiamoci l'elmetto!
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da tennisfan82 »

Continuiamo a cincischiare mi raccomando

Ucraina: bombe russe a pochi metri dall’auto di Zelensky e Mitsotakis

Sono state segnalate esplosioni a pochi metri dal convoglio di auto che trasportava il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, pochi minuti prima che i due leader si incontrassero indenni nella città ucraina di Odessa. Secondo la televisione privata SKAI, le esplosioni sono avvenute a soli 150 metri dal convoglio e sono state causate da un attacco di un drone russo.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da klaus »

tennisfan82 ha scritto: mer mar 06, 2024 6:18 pm Continuiamo a cincischiare mi raccomando
Purtroppo non sono solo gli USA(che per altro anche senza l'assenso dei Repubblicani potrebbero fare di più) ma anche i tedeschi con la faccenda Taurus, la UE col fallimento nella fornitura di 1mln di proiettili, la Francia che chiacchiera di truppe ma che farebbe meglio a fornire sistemi d'arma. Servono sopratutto antiaerea, proiettili da artiglieria, e missili a lunga gittata.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Rosewall »

un altro chiaro segnale di apertura al dialogo e di desiderio di pace.
luca1977 ha scritto:Io stimo una crescita del debito causa superbonus dello 0,002 percento
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Messaggio da luca1977 »

klaus ha scritto: mer mar 06, 2024 10:58 pm
tennisfan82 ha scritto: mer mar 06, 2024 6:18 pm Continuiamo a cincischiare mi raccomando
Purtroppo non sono solo gli USA(che per altro anche senza l'assenso dei Repubblicani potrebbero fare di più) ma anche i tedeschi con la faccenda Taurus, la UE col fallimento nella fornitura di 1mln di proiettili, la Francia che chiacchiera di truppe ma che farebbe meglio a fornire sistemi d'arma. Servono sopratutto antiaerea, proiettili da artiglieria, e missili a lunga gittata.
E' complesso riconvertire la propria industria bellica in cosi poco tempo, in una democrazia, all'interno di una coalizione, non riconoscendosi come in guerra, etc. Noi avevamo armi si, ma non per fare una guerra ad alta intensità. Si è poi promesso a vanvera ma soprattutto si è deciso di sprecare una quantità inaccettabile di risorse per una controffensiva disastrosa ed inutile. Mentre gli USA si preparavano a votare, con il congresso spaccato (ma è cosi da quanto? Era un imprevisto?). I Taurus fanno benissimo a non mandarli. Primo perchè non c'è alcuna arma miracolosa, secondo perchè i tedeschi non si fidano visto cosa è successo al NS2.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da tennisfan82 »

Jorit
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Alezinho »

Vladimiro riesce sempre a trovare qualche testimonial italiano, un caso di studio.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Roda »

tennisfan82 ha scritto: gio mar 07, 2024 7:36 pm Jorit
Ornella Muti e figlia

Direi che possono restare lì
Ma anche al fronte, al limite.
Assieme a quell' altra testa di cazzo di studentessa della scorsa settimana
Porta l’amante a casa e trova la moglie a letto con due uomini. Tecnicamente è un full.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da klaus »

luca1977 ha scritto: gio mar 07, 2024 4:44 pm
klaus ha scritto: mer mar 06, 2024 10:58 pm
tennisfan82 ha scritto: mer mar 06, 2024 6:18 pm Continuiamo a cincischiare mi raccomando
Purtroppo non sono solo gli USA(che per altro anche senza l'assenso dei Repubblicani potrebbero fare di più) ma anche i tedeschi con la faccenda Taurus, la UE col fallimento nella fornitura di 1mln di proiettili, la Francia che chiacchiera di truppe ma che farebbe meglio a fornire sistemi d'arma. Servono sopratutto antiaerea, proiettili da artiglieria, e missili a lunga gittata.
E' complesso riconvertire la propria industria bellica in cosi poco tempo, in una democrazia, all'interno di una coalizione, non riconoscendosi come in guerra, etc. Noi avevamo armi si, ma non per fare una guerra ad alta intensità. Si è poi promesso a vanvera ma soprattutto si è deciso di sprecare una quantità inaccettabile di risorse per una controffensiva disastrosa ed inutile. Mentre gli USA si preparavano a votare, con il congresso spaccato (ma è cosi da quanto? Era un imprevisto?). I Taurus fanno benissimo a non mandarli. Primo perchè non c'è alcuna arma miracolosa, secondo perchè i tedeschi non si fidano visto cosa è successo al NS2.
Si lo capisco. Chiunque speri in una vittoria Russa non vuole che gli Ucraini abbiano i Taurus o altri (magari i più nuovi) Atacms. Fa parte del processo di pace alla Putin.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da klaus »

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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da luca1977 »

klaus ha scritto: gio mar 07, 2024 10:09 pm
luca1977 ha scritto: gio mar 07, 2024 4:44 pm
klaus ha scritto: mer mar 06, 2024 10:58 pm

Purtroppo non sono solo gli USA(che per altro anche senza l'assenso dei Repubblicani potrebbero fare di più) ma anche i tedeschi con la faccenda Taurus, la UE col fallimento nella fornitura di 1mln di proiettili, la Francia che chiacchiera di truppe ma che farebbe meglio a fornire sistemi d'arma. Servono sopratutto antiaerea, proiettili da artiglieria, e missili a lunga gittata.
E' complesso riconvertire la propria industria bellica in cosi poco tempo, in una democrazia, all'interno di una coalizione, non riconoscendosi come in guerra, etc. Noi avevamo armi si, ma non per fare una guerra ad alta intensità. Si è poi promesso a vanvera ma soprattutto si è deciso di sprecare una quantità inaccettabile di risorse per una controffensiva disastrosa ed inutile. Mentre gli USA si preparavano a votare, con il congresso spaccato (ma è cosi da quanto? Era un imprevisto?). I Taurus fanno benissimo a non mandarli. Primo perchè non c'è alcuna arma miracolosa, secondo perchè i tedeschi non si fidano visto cosa è successo al NS2.
Si lo capisco. Chiunque speri in una vittoria Russa non vuole che gli Ucraini abbiano i Taurus o altri (magari i più nuovi) Atacms. Fa parte del processo di pace alla Putin.
Non hai letto quello che ho scritto, c'è sempre il solito problema. Vittoria russa, cioè? L'attuale situazione è una vittoria russa e una sconfitta ucraina?
Abbiamo aspettato 42 anni, ora basta!

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paoolino
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da paoolino »

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luca1977
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da luca1977 »

intanto strano questo giro di allerte, rispetto a possibili attentati a Mosca. Da parte di chi? Ah boh. Strani processi mediatici, gli attentati non si annunciano. Forse è un modo per pararsi il culo? Qualcuno è venuto a sapere qualcosa e ha voluto avvisare i russi? Ma perchè pubblicamente? Molto strano.

Dopo che ieri i servizi d'intelligence russi hanno detto di avere sventato un piano dell'Isis per attaccare una sinagoga a Mosca, la Farnesina "suggerisce" ai cittadini italiani di "continuare ad evitare, nelle prossime settimane, ogni forma di assembramento nella capitale, ivi inclusa la partecipazione ad eventi culturali con grossa affluenza di pubblico". Lo si legge sul sito Viaggiare Sicuri. Nel messaggio, che ribadisce disposizioni già in vigore, non si fa tuttavia cenno all'allarme dell'ambasciata americana per possibili attentati a Mosca nelle prossime 48 ore
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ferryboat
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da ferryboat »

Mi sa che ci siamo davero davero. Altra conferma: Focus di Mediaset del massone Berluskaz ha appena mandato in onda un documentario sul terzo segreto di Fatima dicendo in pratica che i russi sono i cattivoni e che uccideranno il Papa.
Pare di essere nei giorni primi del vairus, anno domini 2020
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orson.poeta
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da orson.poeta »

https://www.leggimarcotravaglio.it/2024 ... -fantozzi/

Premesso che non incontrerei mai Putin (e né Zelens'kyj) neanche se mi pagassero in rubli, apprendo con sconcerto che Pina Fant..cioè Picierno sia addirittura vice-presidente del parlamento europeo :o Non scomodiamo il terzo segreto di Fatima, meritiamo (chi l'ha candidata soprattutto) l'estinzione solo per aver mandato lì una sottosviluppata come quella. Altroché prendersela con gli artisti che fanno bene il loro lavoro e sono liberi di incontrare o dire quei che ritengono giusto, anche se non piace a chi farnetica sulle liste di proscrizione :roll:
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alessandro
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da alessandro »

orson.poeta ha scritto: ven mar 08, 2024 11:37 pm https://www.leggimarcotravaglio.it/2024 ... -fantozzi/

Premesso che non incontrerei mai Putin (e né Zelens'kyj) neanche se mi pagassero in rubli, apprendo con sconcerto che Pina Fant..cioè Picierno sia addirittura vice-presidente del parlamento europeo :o Non scomodiamo il terzo segreto di Fatima, meritiamo (chi l'ha candidata soprattutto) l'estinzione solo per aver mandato lì una sottosviluppata come quella. Altroché prendersela con gli artisti che fanno bene il loro lavoro e sono liberi di incontrare o dire quei che ritengono giusto, anche se non piace a chi farnetica su liste di proscrizione :roll:
liste di proscrizioneche non sono mai state proposte da nessuno se non dal traduttore ubriaco del corriere della sera.

tutti possono incontrare tutti, ma se uno va a leccare il culo a un dittatore sanguinario e che mette in atto ogni giorno azioni terroristiche e stragistiche sulla popolazione inerme (lanciare missili su città lontane dal fronte) e stermina chi apre bocca e arresta chi vorrebbe dire qualcosa... io sono pure libero di dire che quello è un coglione, come tutti quelli che sostengono Putin. Artista di sto cazzo.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da Alezinho »

Concordo con Alessandro, ha diritto a manifestare il suo pensiero sulla guerra (in generale e nello specifico), ma essendo - da un po' - un personaggio di pubblico dominio, deve mettere in conto determinate reazioni e critiche (poi, chiaro, ve ne sono di civili e di incivili).
Anche per me l'essere andato a quell'incontro e aver stretto la mano al sosia di Putin sono stati comportamenti infelici.
Come muralista lo trovo molto bravo e non smetterò di seguirne ed eventualmente apprezzarne i lavori, ma come persona mi ha deluso. Amen.
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da orson.poeta »

alessandro ha scritto: sab mar 09, 2024 12:24 pm
orson.poeta ha scritto: ven mar 08, 2024 11:37 pm https://www.leggimarcotravaglio.it/2024 ... -fantozzi/

Premesso che non incontrerei mai Putin (e né Zelens'kyj) neanche se mi pagassero in rubli, apprendo con sconcerto che Pina Fant..cioè Picierno sia addirittura vice-presidente del parlamento europeo :o Non scomodiamo il terzo segreto di Fatima, meritiamo (chi l'ha candidata soprattutto) l'estinzione solo per aver mandato lì una sottosviluppata come quella. Altroché prendersela con gli artisti che fanno bene il loro lavoro e sono liberi di incontrare o dire quei che ritengono giusto, anche se non piace a chi farnetica sulle liste di proscrizione :roll:
liste di proscrizione che non sono mai state proposte da nessuno se non dal traduttore ubriaco del corriere della sera.

tutti possono incontrare tutti, ma se uno va a leccare il culo a un dittatore sanguinario e che mette in atto ogni giorno azioni terroristiche e stragistiche sulla popolazione inerme (lanciare missili su città lontane dal fronte) e stermina chi apre bocca e arresta chi vorrebbe dire qualcosa... io sono pure libero di dire che quello è un coglione, come tutti quelli che sostengono Putin. Artista di sto cazzo.
La "lista di proscrizione" l'ha fatta la Picierno (era una battuta la mia su di lei). Però ricorderai bene che proprio il Corriere in un certo senso le fece mettendo in prima pagina le facce di quello che erano considerati filo -putiniani, alcuni perché ritengono che la strategia finirà attuata non porti a nessuna risoluzione del conflitto. Tranne ad altri morti..mi chiedo è legittimo trarre dei dubbi e cercare una trattativa di pace non al ribasso, oppure dobbiamo aspettare la faccia ciuffo arancione quando purtroppo sarà rieletto alla Casa Bianca?
Jorit ha fatto una scelta a mio parere sbagliata nessun dubbio, però era già stato "crocifisso" dalla stampa prima per alcuni suoi murales che non erano piaciuti. Dopo essere stato incensato anni fa per quelli si Floyd...per te può anche essere una testa di cazzo più che un'artista, e ci sta, però non é che qualcuno puó piacere all'opinione pubblica finché fa le opere che contengono solo messaggi che piacciono a noi occidentali Altrimenti diventiamo appunto come quel criminale al Cremlino che censura quello che no gradisce. Qui in Italia hanno censurato Dostoevskij la cui unica colpa pare fosse essere russo e forse filo zarista #1#
Ultima modifica di orson.poeta il sab mar 09, 2024 4:27 pm, modificato 4 volte in totale.
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orson.poeta
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Re: Terza Guerra Mondiale

Messaggio da orson.poeta »

Alezinho ha scritto: sab mar 09, 2024 2:15 pm Concordo con Alessandro, ha diritto a manifestare il suo pensiero sulla guerra (in generale e nello specifico), ma essendo - da un po' - un personaggio di pubblico dominio, deve mettere in conto determinate reazioni e critiche (poi, chiaro, ve ne sono di civili e di incivili).
Anche per me l'essere andato a quell'incontro e aver stretto la mano al sosia di Putin sono stati comportamenti infelici.
Come muralista lo trovo molto bravo e non smetterò di seguirne ed eventualmente apprezzarne i lavori, ma come persona mi ha deluso. Amen.
Sei sicuro fosse il sosia di Putin? #104# Criticarlo ci sta, minacciarlo di ritorsioni molto meno. Appunto noi dovremmo essere una democrazia..e non mi pare abbia detto che il dittatore russo debba invadere l'Ucraina.
Ultima modifica di orson.poeta il sab mar 09, 2024 4:55 pm, modificato 1 volta in totale.
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