Il servizio di leva
Il servizio di leva
Premesso che son perfettamente d'accordo con la sua eliminazione e sperando non sia un topic indiscreto, a chi fosse toccato obtorto collo e avesse tempo e voglia di raccontare aneddoti vari ed eventuali più o meno edificanti (dubito ce ne siano molti di tale natura), faccia pure.
Io 85 per fortuna non ho nemmeno dovuto fare la visita perciò ho poco o niente da narrare a parte i soliti nanetti generici tramandati di nonno/padre/zio in nipote/figlio. Tra l'altro pure mio papà, leva 59, l'ha schivata in quanto primogenito orfano (di padre).
Qualcuno qui ha fatto la naja?
Io 85 per fortuna non ho nemmeno dovuto fare la visita perciò ho poco o niente da narrare a parte i soliti nanetti generici tramandati di nonno/padre/zio in nipote/figlio. Tra l'altro pure mio papà, leva 59, l'ha schivata in quanto primogenito orfano (di padre).
Qualcuno qui ha fatto la naja?
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: Il servizio di leva
Per carità. Orrore.Monheim ha scritto:Premesso che son perfettamente d'accordo con la sua eliminazione e sperando non sia un topic indiscreto, a chi fosse toccato obtorto collo e avesse tempo e voglia di raccontare aneddoti vari ed eventuali più o meno edificanti (dubito ce ne siano molti di tale natura), faccia pure.
Io 85 per fortuna non ho nemmeno dovuto fare la visita perciò ho poco o niente da narrare a parte i soliti nanetti generici tramandati di nonno/padre/zio in nipote/figlio. Tra l'altro pure mio papà, leva 59, l'ha schivata in quanto primogenito orfano (di padre).
Qualcuno qui ha fatto la naja?
Io ho fatto il servizio civile, tra l'altro molto bello, ho fatto delle bellissime esperienze umane. Ho fatto il sostegno a un ragazzino problematico a scuola (quello che mi tirava i tavoli in testa, forse l'ho già raccontato, e poi scappava dicendo, non so perché, che doveva andare a Napoli e si metteva a correre per tutto il paese e io dietro ad inseguirlo), poi portavo i bimbi a casa con lo scuolabus, cucinavo in mensa, facevo i letti all'asilo e poi sono stato vari mesi all'ufficio anagrafe del Comune imparando il mestiere, tanto che un anno dopo ho vinto il concorso in quello stesso Comune su 5000 partecipanti.
Quindi insomma, il servizio civile è stato per me bello umanamente e anche molto utile dal punto di vista delle esperienze lavorative.
Il militare invece non serviva a niente.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
Re: Il servizio di leva
Perfetto.chiaky ha scritto:Per carità. Orrore.
Io ho fatto il servizio civile, tra l'altro molto bello, ho fatto delle bellissime esperienze umane. Ho fatto il sostegno a un ragazzino problematico a scuola (quello che mi tirava i tavoli in testa, forse l'ho già raccontato, e poi scappava dicendo, non so perché, che doveva andare a Napoli e si metteva a correre per tutto il paese e io dietro ad inseguirlo), poi portavo i bimbi a casa con lo scuolabus, cucinavo in mensa, facevo i letti all'asilo e poi sono stato vari mesi all'ufficio anagrafe del Comune imparando il mestiere, tanto che un anno dopo ho vinto il concorso in quello stesso Comune su 5000 partecipanti.
Quindi insomma, il servizio civile è stato per me bello umanamente e anche molto utile dal punto di vista delle esperienze lavorative.
Il militare invece non serviva a niente.
Servizio civile anch'io per la cronaca. Esperienza che mi è servita anche in seguito nella vita, cosa che credo non potrei dire se avessi trascorso dieci mesi tra alzabandiera e guardie.
"Together we will make MyMag Metal again"
Re: Il servizio di leva
Si intuiva dai gusti musicali.Monheim ha scritto:Io 85 per fortuna
"Together we will make MyMag Metal again"
Re: Il servizio di leva
Fatto esattamente 20 anni fa, tra gli ultimi obbligatori!
Bersaglieri, nella ridente Orcenico Superiore in provincia di Pordenone, più un mese a Padova e la prima settimana a Udine.
Ricordi positivi anche se ovviamente potevano essere 10 mesi un po' più socialmente utili
Poi scriverò qualcosa...
Bersaglieri, nella ridente Orcenico Superiore in provincia di Pordenone, più un mese a Padova e la prima settimana a Udine.
Ricordi positivi anche se ovviamente potevano essere 10 mesi un po' più socialmente utili
Poi scriverò qualcosa...
- balbysauro
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Re: Il servizio di leva
l'ho fatto, 4° scaglione 1992
sono riuscito a farmi raccomandare da un politico locale, purtroppo non abbastanza da farmi riformare, ma quanto bastava per farlo nella mia città
la sera uscivo e andavo a cenare a casa
in caserma però non avevo alcuna raccomandazione, dovetti arrangiarmi da solo
mi misero nell'ufficio dove si lavorava di più, l'ufficio maggiorità: non c'erano molti diplomati e quelli che c'erano li mettevano in ufficio
tra le altre cose era dove si decidevano i servizi di ufficiali e sottoufficiali
siccome il maresciallo dell'ufficio non ne capiva nulla e soprattutto non aveva voglia di fare nulla, lo manipolai e mi feci dare l'incarico di occuparmene
ovviamente lui teneva i registri, e ufficialmente decideva lui, ma poi ero io a dirgli come incastrare le cose
dopo qualche mese quindi cominciai, da soldato semplice, a decidere chi dovesse essere l'ufficiale che si fermava la notte, i sottoufficiali mi venivano a chiedere quando potevano andare in licenza ecc.
feci il quadruplo delle licenze previste tanto avevo gli agganci giusti ("ma certo capitano, scelga lei quando andare in licenza, casomai dico io al tenente che deve spostare la sua". Dopo due giorni casualmente andavo a chiedere 5 giorni di licenza. "Ma non l'hai presa il mese scorso? Vabbè, sei il solito che non ha voglia di fare un cazzo, da' qua, che te la firmo")
feci anche 30 giorni di convalescenza per una piccola operazione che avrei potuto benissimo rinviare
15 giorni avrei comunque dovuto recuperarli ma riuscii a evitarlo, manco ricordo più come
quello che è certo è che, tenendo un profilo basso, riuscivo a fare quello che mi pareva
la mattina non ero neanche mai presente all'alzabandiera (no, non quello... ) con la scusa che avevo la chiave per andare ad aprire l'ufficio
e quando certe mattine alle 8 piove e fa freddo, stare al calduccio a giocare al pc in attesa che arrivino gli altri non è male
se qualcuno legge (Fraki, ad esempio, che è il figlio di un tenente colonnello che era in quella caserma) mi mandano 6 mesi a Perdasdefogu, per recuperare
sono riuscito a farmi raccomandare da un politico locale, purtroppo non abbastanza da farmi riformare, ma quanto bastava per farlo nella mia città
la sera uscivo e andavo a cenare a casa
in caserma però non avevo alcuna raccomandazione, dovetti arrangiarmi da solo
mi misero nell'ufficio dove si lavorava di più, l'ufficio maggiorità: non c'erano molti diplomati e quelli che c'erano li mettevano in ufficio
tra le altre cose era dove si decidevano i servizi di ufficiali e sottoufficiali
siccome il maresciallo dell'ufficio non ne capiva nulla e soprattutto non aveva voglia di fare nulla, lo manipolai e mi feci dare l'incarico di occuparmene
ovviamente lui teneva i registri, e ufficialmente decideva lui, ma poi ero io a dirgli come incastrare le cose
dopo qualche mese quindi cominciai, da soldato semplice, a decidere chi dovesse essere l'ufficiale che si fermava la notte, i sottoufficiali mi venivano a chiedere quando potevano andare in licenza ecc.
feci il quadruplo delle licenze previste tanto avevo gli agganci giusti ("ma certo capitano, scelga lei quando andare in licenza, casomai dico io al tenente che deve spostare la sua". Dopo due giorni casualmente andavo a chiedere 5 giorni di licenza. "Ma non l'hai presa il mese scorso? Vabbè, sei il solito che non ha voglia di fare un cazzo, da' qua, che te la firmo")
feci anche 30 giorni di convalescenza per una piccola operazione che avrei potuto benissimo rinviare
15 giorni avrei comunque dovuto recuperarli ma riuscii a evitarlo, manco ricordo più come
quello che è certo è che, tenendo un profilo basso, riuscivo a fare quello che mi pareva
la mattina non ero neanche mai presente all'alzabandiera (no, non quello... ) con la scusa che avevo la chiave per andare ad aprire l'ufficio
e quando certe mattine alle 8 piove e fa freddo, stare al calduccio a giocare al pc in attesa che arrivino gli altri non è male
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Re: Il servizio di leva
Ufficio maggiorate?
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
- balbysauro
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Re: Il servizio di leva
non c'erano ancora le soldatesse
sono capitato nel triste periodo tra Edwige Fenech e il 2000
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Re: Il servizio di leva
Valby manipolava già come al gcn
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Re: Il servizio di leva
ma magari!
bei tempi, quando ero scaltro
almeno fossi salito sul carro vincente del Berlusca, pochi mesi dopo
bei tempi, quando ero scaltro
almeno fossi salito sul carro vincente del Berlusca, pochi mesi dopo
Re: Il servizio di leva
balbysauro ha scritto:l'ho fatto, 4° scaglione 1992
sono riuscito a farmi raccomandare da un politico locale, purtroppo non abbastanza da farmi riformare, ma quanto bastava per farlo nella mia città
la sera uscivo e andavo a cenare a casa
in caserma però non avevo alcuna raccomandazione, dovetti arrangiarmi da solo
mi misero nell'ufficio dove si lavorava di più, l'ufficio maggiorità: non c'erano molti diplomati e quelli che c'erano li mettevano in ufficio
tra le altre cose era dove si decidevano i servizi di ufficiali e sottoufficiali
siccome il maresciallo dell'ufficio non ne capiva nulla e soprattutto non aveva voglia di fare nulla, lo manipolai e mi feci dare l'incarico di occuparmene
ovviamente lui teneva i registri, e ufficialmente decideva lui, ma poi ero io a dirgli come incastrare le cose
dopo qualche mese quindi cominciai, da soldato semplice, a decidere chi dovesse essere l'ufficiale che si fermava la notte, i sottoufficiali mi venivano a chiedere quando potevano andare in licenza ecc.
feci il quadruplo delle licenze previste tanto avevo gli agganci giusti ("ma certo capitano, scelga lei quando andare in licenza, casomai dico io al tenente che deve spostare la sua". Dopo due giorni casualmente andavo a chiedere 5 giorni di licenza. "Ma non l'hai presa il mese scorso? Vabbè, sei il solito che non ha voglia di fare un cazzo, da' qua, che te la firmo")
feci anche 30 giorni di convalescenza per una piccola operazione che avrei potuto benissimo rinviare
15 giorni avrei comunque dovuto recuperarli ma riuscii a evitarlo, manco ricordo più come
quello che è certo è che, tenendo un profilo basso, riuscivo a fare quello che mi pareva
la mattina non ero neanche mai presente all'alzabandiera (no, non quello... ) con la scusa che avevo la chiave per andare ad aprire l'ufficio
e quando certe mattine alle 8 piove e fa freddo, stare al calduccio a giocare al pc in attesa che arrivino gli altri non è male
se qualcuno legge (Fraki, ad esempio, che è il figlio di un tenente colonnello che era in quella caserma) mi mandano 6 mesi a Perdasdefogu, per recuperare
A un certo punto del post ti ho immaginato come un Andy Dufresne anche se forse non c'entra molto.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il servizio di leva
Da Culattone Raccomandato (cit.) Servizio Civile svolto in tarda età (25 anni) e tanto più a Casa (Salò).
Destinazione i Servizi Culturali ,che spesso richiedevano un discreto impegno fisico (l'organizzazione dell'Estate Musicale a Salò, ad esempio) alternato a compiti di vigilanza alle mostre e ad altro, occasione ottima per socializzare con le visitatrici con la scusa di spiegare i dettagli dei dipinti o delle opere esposte.
Venivo utilizzato anche come Jolly ai Servizi Sociali, ove svolgevo il compito di portare i Pasti agli anziani ,Missione da svolgere con scrupoloso rispetto degli orari, rammento certe volte in cui ti guardavano e commentavano male se vi erano 5-10 minuti di ritardo sulla tabella di marcia (il che poteva accadere col casino che è il traffico sul Garda in estate già allora, figuratevi ora). Memorabile una di costoro che non aveva il campanello di casa, inde per cui vi era il tacito accordo di urlare dall'esterno quando stavamo arrivando ,al grido disperato di "Baldo, Pasto" cui seguiva da lontano il lancio del contenitore nella proprietà della signora stessa. Per un certo periodo a svolgere le mie stesse mansioni vi era un altro appassionato di tennis, quindi figuratevi.
Bei Tempi ed anche belle mangiate (attraverso non so che scorciatoja avevamo ottenuto bonus alimentari che ci davano diritto a mangiare tutto, a differenza degli impiegati comunali quasi sempre obbligati a primo o secondo +verdure ed eventuale dessert.) Li ricordo con Affetto.
F.F.
Destinazione i Servizi Culturali ,che spesso richiedevano un discreto impegno fisico (l'organizzazione dell'Estate Musicale a Salò, ad esempio) alternato a compiti di vigilanza alle mostre e ad altro, occasione ottima per socializzare con le visitatrici con la scusa di spiegare i dettagli dei dipinti o delle opere esposte.
Venivo utilizzato anche come Jolly ai Servizi Sociali, ove svolgevo il compito di portare i Pasti agli anziani ,Missione da svolgere con scrupoloso rispetto degli orari, rammento certe volte in cui ti guardavano e commentavano male se vi erano 5-10 minuti di ritardo sulla tabella di marcia (il che poteva accadere col casino che è il traffico sul Garda in estate già allora, figuratevi ora). Memorabile una di costoro che non aveva il campanello di casa, inde per cui vi era il tacito accordo di urlare dall'esterno quando stavamo arrivando ,al grido disperato di "Baldo, Pasto" cui seguiva da lontano il lancio del contenitore nella proprietà della signora stessa. Per un certo periodo a svolgere le mie stesse mansioni vi era un altro appassionato di tennis, quindi figuratevi.
Bei Tempi ed anche belle mangiate (attraverso non so che scorciatoja avevamo ottenuto bonus alimentari che ci davano diritto a mangiare tutto, a differenza degli impiegati comunali quasi sempre obbligati a primo o secondo +verdure ed eventuale dessert.) Li ricordo con Affetto.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il servizio di leva
Molto benissimo, dai, finora direi esperienze edificanti forse eccetto il dettaglio dei tavoli in testa a chiaky.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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- Località: Tuscany
Re: Il servizio di leva
Fatto nei Carabbinieri a Chieti il Car e sul Monte Amiata il servizio.
Fatto per scelta, visto che dovevo perdere un anno, almeno riscuotevo un ottimo stipendio. Sono stato benissimo, a parte che a Chieti ho fatto 27 corvé cucina in 80 giorni, molte delle quali per punizione (una perché eravamo a prendere il sole in Piazza d'Armi). Sul Monte Amiata sono arrivato il 1 maggio e faceva un freddo boia. Mi hanno spedito a dirigere il traffico in un giorno festivo iperaffollato verso la vetta del monte: chiamai casa e dissi ai miei che mi sarei sparato in un piede per uscire da quella bruttura. Superato il periodo iniziale ho poi passato dei bellissimi momenti e mi sono veramente divertito. Solo la volta che fecero una rapina in un paesino vicino e siamo dovuti partire di corsa con la "gazzella" ho pregato a culo strinto di non beccare i rapitori.
Ho seriamente rischiato di finire a Peschiera la notte tra il 7 e l'8 dicembre del 1983. Ero amico con tutti i ragazzi del paese, molti dei quali erano purtroppo dei tossici. Era un sabato ed uscii verso le 18.00 e trovai il mio amico "Magnalatte", uno dei miei amici e gran briacone e tossico. Ci scolammo molto Quantreau ed una bottiglia di J&B, parlando di varie cose, tra cui anche accenni alla "roba" di cui Magnalatte faceva molto uso. I miei ricordi si fermarono ad una mia scivolata sul ghiaccio verso le 21.00 su un marciapiede ghiacciato per entrare nella discoteca del paese. Me li strappai lungo la coscia ed entrai in discoteca. Successivamente mi hanno raccontato che in discoteca ho dato spettacolo in pista sbracato e poi mi hanno visto appoggiato al muro del cesso per diverse ore. Alle 2.00 dovevo essere in servizio di pattuglia su una gazzella e due mie giovani colleghi di leva mi hanno riportato a spalla in caserma. Dice mi sia presentato al posto di guardia con pantaloni rotti, camperos, giacca e berretto della divisa e poi mi sia svenuto
In caserma prestava servizio il brigadiere Filippo Concas, un vero servitore dello stato ed un vero esaltato, tanto che una volta gli partì una raffica di mitraglia al corpo di guardia e l'appuntato Follega ancora lo vedo con i capelli ritti a vedere i proiettili sfondare un tavolo e la radio che vi stava sopra. Ce la facemmo davvero sotto, quel giorno, come al poligono quando lui continuò a sparare mentre noi altri andavamo a controllare i punti che avevamo realizzato alle sagome.
Tornando alla storia, dopo lo svenimento mi misero sul letto e il Quantreau che avevo bevuto mi aveva riportato un po' di sostanza zuccherina alle estremità delle labbra. Concas con un fazzoletto prese lo zucchero e lo scambiò per cocaina. Nel frattempo, tra i fumi dell'alcol e la rimembranza della chiaccherata che avevo fatto, tiravo spesso in ballo Magnalatte. Per farla breve, andai in coma etilico e mi dovettero fare due puntorone nella pancia, mentre una gazzella partì a sirene spiegate verso casa di Magnalatte, che fu trovato in condizioni peggiori delle mie.
Non sono mai stato un leccaculo e, come Balby, mi ero dato molto da fare in caserma per sistemare tutti i registri delle armi registrate dei cittadini, ma quella volta, al mio ritorno, ho dovuto far dono al capitano e al maresciallo di prosciutti, salami, pancette e tanta altra roba che mia madre usava per fare i panini che vendeva in una scuola.
Il Capitano mi spedì a casa per 8 giorni e per almeno 3 ho pisciato rosso
Sono tornato per molti anni sul Monte Amiata. Magnalatte, nel frattempo, era morto per overdose.
Fatto per scelta, visto che dovevo perdere un anno, almeno riscuotevo un ottimo stipendio. Sono stato benissimo, a parte che a Chieti ho fatto 27 corvé cucina in 80 giorni, molte delle quali per punizione (una perché eravamo a prendere il sole in Piazza d'Armi). Sul Monte Amiata sono arrivato il 1 maggio e faceva un freddo boia. Mi hanno spedito a dirigere il traffico in un giorno festivo iperaffollato verso la vetta del monte: chiamai casa e dissi ai miei che mi sarei sparato in un piede per uscire da quella bruttura. Superato il periodo iniziale ho poi passato dei bellissimi momenti e mi sono veramente divertito. Solo la volta che fecero una rapina in un paesino vicino e siamo dovuti partire di corsa con la "gazzella" ho pregato a culo strinto di non beccare i rapitori.
Ho seriamente rischiato di finire a Peschiera la notte tra il 7 e l'8 dicembre del 1983. Ero amico con tutti i ragazzi del paese, molti dei quali erano purtroppo dei tossici. Era un sabato ed uscii verso le 18.00 e trovai il mio amico "Magnalatte", uno dei miei amici e gran briacone e tossico. Ci scolammo molto Quantreau ed una bottiglia di J&B, parlando di varie cose, tra cui anche accenni alla "roba" di cui Magnalatte faceva molto uso. I miei ricordi si fermarono ad una mia scivolata sul ghiaccio verso le 21.00 su un marciapiede ghiacciato per entrare nella discoteca del paese. Me li strappai lungo la coscia ed entrai in discoteca. Successivamente mi hanno raccontato che in discoteca ho dato spettacolo in pista sbracato e poi mi hanno visto appoggiato al muro del cesso per diverse ore. Alle 2.00 dovevo essere in servizio di pattuglia su una gazzella e due mie giovani colleghi di leva mi hanno riportato a spalla in caserma. Dice mi sia presentato al posto di guardia con pantaloni rotti, camperos, giacca e berretto della divisa e poi mi sia svenuto
In caserma prestava servizio il brigadiere Filippo Concas, un vero servitore dello stato ed un vero esaltato, tanto che una volta gli partì una raffica di mitraglia al corpo di guardia e l'appuntato Follega ancora lo vedo con i capelli ritti a vedere i proiettili sfondare un tavolo e la radio che vi stava sopra. Ce la facemmo davvero sotto, quel giorno, come al poligono quando lui continuò a sparare mentre noi altri andavamo a controllare i punti che avevamo realizzato alle sagome.
Tornando alla storia, dopo lo svenimento mi misero sul letto e il Quantreau che avevo bevuto mi aveva riportato un po' di sostanza zuccherina alle estremità delle labbra. Concas con un fazzoletto prese lo zucchero e lo scambiò per cocaina. Nel frattempo, tra i fumi dell'alcol e la rimembranza della chiaccherata che avevo fatto, tiravo spesso in ballo Magnalatte. Per farla breve, andai in coma etilico e mi dovettero fare due puntorone nella pancia, mentre una gazzella partì a sirene spiegate verso casa di Magnalatte, che fu trovato in condizioni peggiori delle mie.
Non sono mai stato un leccaculo e, come Balby, mi ero dato molto da fare in caserma per sistemare tutti i registri delle armi registrate dei cittadini, ma quella volta, al mio ritorno, ho dovuto far dono al capitano e al maresciallo di prosciutti, salami, pancette e tanta altra roba che mia madre usava per fare i panini che vendeva in una scuola.
Il Capitano mi spedì a casa per 8 giorni e per almeno 3 ho pisciato rosso
Sono tornato per molti anni sul Monte Amiata. Magnalatte, nel frattempo, era morto per overdose.
Re: Il servizio di leva
Saltato per motivi di studio e poi dopo 2 anni sono entrato nella legge per i nati dopo fabio86
Mi sarebbero toccati 18 entusiasmanti mesi in marina.
Mi sarebbero toccati 18 entusiasmanti mesi in marina.
djagermaister ha scritto:Dzumhur è il troll che controlla il ponte tra i challenger e gli Atp.
.
dsdifr ha scritto:Nel primo set della messa lei dichiarerà di voler sposare Istomin, poi piano piano Andreas riguadagnerà' terreno fino al lieto fine.
Re: Il servizio di leva
Erano i primi anni dall' approvazione della legge sulla obiezione di coscienza, eravamo in pochissimi ad aderire alla possibilità di fare il servizio civile al posto della naja ed erano anche differenziate nella durata le due differenti possibilità ( 18 mesi il servizio civile, invece dei 12mesi di servizio militare ).
Dovetti lottare anche molto in famiglia, prima di poter fare la domanda, perchè papà era in disaccordo,e dovetti, poi, sottostare a vari tipi d' interrogatori da parte dei carabinieri con domande trabocchetto divenute famose del tipo : " Se torni a casa e trovi un malvivente che sta picchiando tua madre, come ti comporti ? " o altre amenità di questo genere.............
Nella legge era stato inserito un comma che diceva che, a partire dal sesto mese in poi dalla presentazione della domanda, ove non ti avessero risposto dal Ministero, i 18 mesi iniziavano a scalare .
A me risposero affermativamente dopo 22 mesi , quindi avrei dovuto fare solo 2 mesi ma, non avendo io preso accordi con nessun Ente per lo svolgimento del servizio civile , attesi che mi fosse indicato da loro
( tanto, pensavo, oramai son solo 2 mesi, mi mandassero pure in capo al mondo, andrà bene uguale ).
L' attesa però risultò vana, in quanto non mi chiamarono mai se non , allo scadere di questi fatidici
2 mesi , per dirmi che dovevo recarmi al Distretto Militare per ritirare il tanto ambito................
" Foglio di congedo illimitato "
Dovetti lottare anche molto in famiglia, prima di poter fare la domanda, perchè papà era in disaccordo,e dovetti, poi, sottostare a vari tipi d' interrogatori da parte dei carabinieri con domande trabocchetto divenute famose del tipo : " Se torni a casa e trovi un malvivente che sta picchiando tua madre, come ti comporti ? " o altre amenità di questo genere.............
Nella legge era stato inserito un comma che diceva che, a partire dal sesto mese in poi dalla presentazione della domanda, ove non ti avessero risposto dal Ministero, i 18 mesi iniziavano a scalare .
A me risposero affermativamente dopo 22 mesi , quindi avrei dovuto fare solo 2 mesi ma, non avendo io preso accordi con nessun Ente per lo svolgimento del servizio civile , attesi che mi fosse indicato da loro
( tanto, pensavo, oramai son solo 2 mesi, mi mandassero pure in capo al mondo, andrà bene uguale ).
L' attesa però risultò vana, in quanto non mi chiamarono mai se non , allo scadere di questi fatidici
2 mesi , per dirmi che dovevo recarmi al Distretto Militare per ritirare il tanto ambito................
" Foglio di congedo illimitato "
Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'aver amato, non l'aver conosciuto.
Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non cresce piu'. (P.P.P.)
Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non cresce piu'. (P.P.P.)
Re: Il servizio di leva
Ho fatto la 3 giorni di visita militare a 18 anni, ma alto 1m87 per 59kg con mio grande sollievo mi fecero rivedibile.
L’anno dopo mi presentai preparatissimo dopo una ferrea dieta, sempre 1m87 per 58kg, ancora più scheletrico, e mi dovettero esonerare.
Scoprii anni dopo che era anche colpa della tiroide, ora peso 85kg.
Fu un sollievo perché allora ero timidissimo e non avrei mai retto la vita militare, avrei finito la leva in ospedale psichiatrico se non peggio, invece per fortuna finì tutto in 6 giorni e non dovetti preoccuparmi nemmeno del servizio civile.
Però non fu una cosa bella per la mia autostima perché come dicevano i Savoia, “Chi non è buono per il re, non è buono neanche per la regina!” che è una frase non priva di verità, specie a quei tempi.
L’anno dopo mi presentai preparatissimo dopo una ferrea dieta, sempre 1m87 per 58kg, ancora più scheletrico, e mi dovettero esonerare.
Scoprii anni dopo che era anche colpa della tiroide, ora peso 85kg.
Fu un sollievo perché allora ero timidissimo e non avrei mai retto la vita militare, avrei finito la leva in ospedale psichiatrico se non peggio, invece per fortuna finì tutto in 6 giorni e non dovetti preoccuparmi nemmeno del servizio civile.
Però non fu una cosa bella per la mia autostima perché come dicevano i Savoia, “Chi non è buono per il re, non è buono neanche per la regina!” che è una frase non priva di verità, specie a quei tempi.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
Re: Il servizio di leva
cioè a parte uno o servizi sociali o cazzeggiatori seriali... ma i nostalgici della leva da dove saltano fuori?
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
Re: Il servizio di leva
Chiedilo a Salvini...Hakaishin ha scritto:cioè a parte uno o servizi sociali o cazzeggiatori seriali... ma i nostalgici della leva da dove saltano fuori?
"Amo Speranza" - alessandro
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Re: Il servizio di leva
lo andrò a cercare (batman cit.)chiaky ha scritto:Chiedilo a Salvini...Hakaishin ha scritto:cioè a parte uno o servizi sociali o cazzeggiatori seriali... ma i nostalgici della leva da dove saltano fuori?
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: Il servizio di leva
Abbastanza simile la cosa, anche se pesavo un po'di più.uglygeek ha scritto:Ho fatto la 3 giorni di visita militare a 18 anni, ma alto 1m87 per 59kg con mio grande sollievo mi fecero rivedibile.
L’anno dopo mi presentai preparatissimo dopo una ferrea dieta, sempre 1m87 per 58kg, ancora più scheletrico, e mi dovettero esonerare.
Scoprii anni dopo che era anche colpa della tiroide, ora peso 85kg.
Fu un sollievo perché allora ero timidissimo e non avrei mai retto la vita militare, avrei finito la leva in ospedale psichiatrico se non peggio, invece per fortuna finì tutto in 6 giorni e non dovetti preoccuparmi nemmeno del servizio civile.
Però non fu una cosa bella per la mia autostima perché come dicevano i Savoia, “Chi non è buono per il re, non è buono neanche per la regina!” che è una frase non priva di verità, specie a quei tempi.
Ricordo con orrore delle visite il fatto che potesse esistere un luogo con così tante persone solo di sesso maschile. Tipo mymag, ecco. Con piacere i pranzi, nessuno voleva mangiare e mi facevano mangiare il loro cibo in più, mi riempii come un otre.
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il servizio di leva
Nickognito ha scritto: Ricordo con orrore delle visite il fatto che potesse esistere un luogo con così tante persone solo di sesso maschile. Tipo mymag, ecco.
Re: Il servizio di leva
Quando sono partito io (9 scaglione 99) si era appena scatenato lo scandalo del nonnismo, se non ricordo male quella storia dei paracadutisti di Pisa morti in circostanze molto strane...quindi partii un minimo preoccupato ma forse fu una cosa positiva (non la fine di quei poveri militari, ovviamente, ma il dibattito popolare che si era aperto) perchè da li in poi ci furono molti più controlli e anche quello che poteva essere un nonnismo "innocuo" fu molto limitato.
Certo, chi non ha fatto il militare se sente le idiozie del nonnismo non può immaginare che ci siano tradizioni così stupide consolidate da decenni (tipo il passaggio di stecca , non trovo l'emoticon del vomito).
Ho fatto la prima settimana di reclutamento a Udine (caserma spaccamela dove molti saranno passati). Inizio di addestramento, punturoni di vaccini vari (chissà cosa ci hanno iniettato..), prime marce (senza i?), imparare inno e canzoni varie e comandi. Ricordo che il risveglio era particolarmente dolce, un militare di grado superiore entrava in camerata e nel silenzio delle 6 scagliava ripetutamente una sedia metallica contro un armadietto metallico. Non vi dico il piacere di svegliarsi di soprassalto col cuore in gola ...A parte quello settimana non particolarmente dura, caserma abbastanza in centro della gradevole Udine in un clima ancora buono di settembre.
A fine settimana c'era da decidere la destinazione tra Cormons, Orcenico e un altra che non ricordo.
Finii nella ridente Orcenico Superiore un paesino dove non c'è nulla a parte la caserma e pure nella vicina Casarsa della Delizia (nota forse per i vini) quasi tutto ruotava intorno alle caserme...negozi di gadget militari e qualche bar/pizzeria quasi esclusivamente frequentate da militari.
Non uscivo quasi mai, stavo bene in caserma poi fuori non c'era niente...e mi rompeva anche fare a piedi i circa 2km per arrivare a Casarsa dove c'era la più vicina stazione ferroviaria che raggiungevo ogni 2 settimane per tornare a casa (mai fatto un turno più lungo per fortuna)
Il primo mese è stato un po' più duro tra un tenente che pensava di essere un marines (anche se un po' di allenamento fisico male non faceva), l'autunno freddo almeno al mattino che iniziava ad arrivare e il mio stare molto guardingo per non rischiare di infrangere qualche regola e non farmi prendere di mira dagli "anziani".
Finito il mese di addestramento, complice anche una settimana di malattia a casa per gonfiore ai piedi dovuto alla lana delle calze e agli anfibi stretti, mi mandarono in un ufficio anzichè a fare l'autista come inizialmente assegnato. Ufficio matricole quindi da li in poi giornate molto tranquille prendendomi via via maggiori libertà con l'anzianità
Alcuni ricordi/aneddoti sparsi:
- appena arrivato a Udine mi toccò un turno in cucina e non fu bello vedere il proliferare di scarafaggi in cucina, in particolare spostando i vassoi (qui la spiegazione dei vaccini di cui ho parlato prima )...ricordo ancora il sapore metallico della gavetta (si chiamava così?) ossia quella specie di scodella che ti davano e dovevi usare per bere. Fortunatamente dopo lo spostamento a Pordenone l'aspetto cibo andò molto meglio, dopo poche settimane la mensa passò ad una società di cattering e quindi si mangiava più che bene
- altro aneddoto disgustoso, a metà servizio mi mandarono una settimana a Padova (caserma Romagnoli) per fare nu noiosissimo lavoro di trascrizione di dati delle matricole che erano in arretrato...un giorno in mensa mangiando della pasta trovai nel mio piatto una specie di scarafaggio, ancora vivo, ricordo che si dimenava e sbatteva le sue alette nel sugo. Andai dalla signora che serviva i piatti e la risposta alle mie educate rimostranze fu "eh certo, finchè non mi fanno la disinfestazione è normale, che vuoi che sia"...mancava poco che ero in torto io ad aver segnalato la cosa
- capodanno del 2000 (che per molti era un evento epocale ma per me non significava nulla) l'ho passato facendo un servizio di piantonamento in una vecchia caserma chiusa/deserta a S.Vito al Tagliamento...ricordo che guardammo (eravamo in 4) i fuochi d'artificio dalle torrette di guardia sul muro perimetrale della caserma!
-bei ricordi i pomeriggi post "lavoro" a giocare a calcio (c'era un campo di calcetto) e a cazzeggiare...ricordo che nel we dicevamo che partecipavamo alla coppa d'africa visto che i militarei locali appena potevano tornavano a casa anche solo in giornata e rimanevano in caserma solo quelli che andavano a casa solo per le licenze lunghe ossia chi arrivava dall'estremo sud. Non prendetemi per razzista o leghista ma c'era un gruppo di militari che venivano dal sud che era particolarmente poco istruito e rozzo (non vi dico lo stato delle loro camerate)...proprio gente che arrivava da ambiente arretrato e che spesso neanche parlava un itlaiano comprensibile (ma anche i veneti/friulani col dialetto stretto non scherzavano). Da li l'espressione scherzosa di coppa d'africa quando cercavo di integrarmi e giocare in mezzo a quei ragazzi che solitamente creavano un gruppo a parte.
- ricordo un paio di corvee in cucina dove passai una decina di ore a pulire pentoloni...finii la giornata che puzzavo di un misto di ragù e detersivo e con le mani tagliate/gonfie dal continuo maneggiare quelle cose in mezzo all'acqua
- momento più preoccupante quando durante una guardia al controllo dell'attrezzatura mi trovarono un proiettile in meno...forse l'avevo perso a causa della giberna (quella cosa a tracolla/cintura dove si infila il caricatore) bucata, o forse l'aveva perso qualcun altro e l'avea sottratto a me...per una simile mancanza si rischiava peschiera già citata da mr.moonlight ma fortunatamente dopo un paio di giorni un tenente (santo) trovò un proiettile nelal piazza d'armi e me lo portò quindi il problema rientrò
- tra le varie idiozie dell'ersercito c'era quello dell'abbigliamento...oltre a doversi vestire con l'abbigliamento militare i cambi stagionali dovevano avvenire solo dopo precisa circolare che arrivava da Roma...il che voleva dire aspettare l'lazabandiera inquadrati alle 6 del mattino in divisa estiva a maniche corte con 5° alle porte dell'inverno...ricordo che cercavo di prendere una posizione nello schieramento centrale per ripararmi dal vento freddo con lo scudo di altri commilitoni...Magari a Roma non si stava malaccio ma in Friuli il clima era un attimo più rigido.
Poi a maggio/giugno eravamo obbligati a non poter arrotolare le maniche e sudare sotto il sole nell'attesa che arrivasse l'imput da Roma a pasasre alla divisa estiva
- Con un po' di esperienza avevo trovato alcune agevolazioni per ottimizzare la giornata...per esempio il cubo (per chi non ha fatto il militare è come va riordinato il materasso nella branda in un modo particolare), mi ero procurato un paio di lenzula in più che lasciavo piegate così alla mattina con un solo gesto chiudevo a panino il materasso lasciando il letto fatto e sopra mettevo il paio in più di lenzuola che lasciavo piegate nell'armadietto...difficile da spiegare ma guadagnavo quei 5' la mattina e il letto alla sera era già fatto. Poi avevo rubato il blocchetto per richiedere le brioche a colazione (buonissime appena sfornate) e facevo 2/3 giri ... inoltre avevo calcolato bene gli orari e dicevo che dovevo uscire qualche minuto prima dall'ufficio per pranzo così arrivavo per primo in mensa mangiavo le cose appena cucinate e non facevo la fila...avevo così tempo per arrivare un attimo in camerata e fare la pausa wc appena dopo che erano passate le donne delle pulizie e c'erano le turche belle pulite (non vi dico il livello di pulizia a fine giornata, c'era chi lasciava la "strisciata' e non puliva come se il dispetto lo facesse all'esercito e non ai propri compagni ) e trovavo il tempo anche per una decina di minuti di pennica prima dell'adunata pomeridiana.
Per ora non mi viene in mente altro, comunque ricordi positivi
Certo, chi non ha fatto il militare se sente le idiozie del nonnismo non può immaginare che ci siano tradizioni così stupide consolidate da decenni (tipo il passaggio di stecca , non trovo l'emoticon del vomito).
Ho fatto la prima settimana di reclutamento a Udine (caserma spaccamela dove molti saranno passati). Inizio di addestramento, punturoni di vaccini vari (chissà cosa ci hanno iniettato..), prime marce (senza i?), imparare inno e canzoni varie e comandi. Ricordo che il risveglio era particolarmente dolce, un militare di grado superiore entrava in camerata e nel silenzio delle 6 scagliava ripetutamente una sedia metallica contro un armadietto metallico. Non vi dico il piacere di svegliarsi di soprassalto col cuore in gola ...A parte quello settimana non particolarmente dura, caserma abbastanza in centro della gradevole Udine in un clima ancora buono di settembre.
A fine settimana c'era da decidere la destinazione tra Cormons, Orcenico e un altra che non ricordo.
Finii nella ridente Orcenico Superiore un paesino dove non c'è nulla a parte la caserma e pure nella vicina Casarsa della Delizia (nota forse per i vini) quasi tutto ruotava intorno alle caserme...negozi di gadget militari e qualche bar/pizzeria quasi esclusivamente frequentate da militari.
Non uscivo quasi mai, stavo bene in caserma poi fuori non c'era niente...e mi rompeva anche fare a piedi i circa 2km per arrivare a Casarsa dove c'era la più vicina stazione ferroviaria che raggiungevo ogni 2 settimane per tornare a casa (mai fatto un turno più lungo per fortuna)
Il primo mese è stato un po' più duro tra un tenente che pensava di essere un marines (anche se un po' di allenamento fisico male non faceva), l'autunno freddo almeno al mattino che iniziava ad arrivare e il mio stare molto guardingo per non rischiare di infrangere qualche regola e non farmi prendere di mira dagli "anziani".
Finito il mese di addestramento, complice anche una settimana di malattia a casa per gonfiore ai piedi dovuto alla lana delle calze e agli anfibi stretti, mi mandarono in un ufficio anzichè a fare l'autista come inizialmente assegnato. Ufficio matricole quindi da li in poi giornate molto tranquille prendendomi via via maggiori libertà con l'anzianità
Alcuni ricordi/aneddoti sparsi:
- appena arrivato a Udine mi toccò un turno in cucina e non fu bello vedere il proliferare di scarafaggi in cucina, in particolare spostando i vassoi (qui la spiegazione dei vaccini di cui ho parlato prima )...ricordo ancora il sapore metallico della gavetta (si chiamava così?) ossia quella specie di scodella che ti davano e dovevi usare per bere. Fortunatamente dopo lo spostamento a Pordenone l'aspetto cibo andò molto meglio, dopo poche settimane la mensa passò ad una società di cattering e quindi si mangiava più che bene
- altro aneddoto disgustoso, a metà servizio mi mandarono una settimana a Padova (caserma Romagnoli) per fare nu noiosissimo lavoro di trascrizione di dati delle matricole che erano in arretrato...un giorno in mensa mangiando della pasta trovai nel mio piatto una specie di scarafaggio, ancora vivo, ricordo che si dimenava e sbatteva le sue alette nel sugo. Andai dalla signora che serviva i piatti e la risposta alle mie educate rimostranze fu "eh certo, finchè non mi fanno la disinfestazione è normale, che vuoi che sia"...mancava poco che ero in torto io ad aver segnalato la cosa
- capodanno del 2000 (che per molti era un evento epocale ma per me non significava nulla) l'ho passato facendo un servizio di piantonamento in una vecchia caserma chiusa/deserta a S.Vito al Tagliamento...ricordo che guardammo (eravamo in 4) i fuochi d'artificio dalle torrette di guardia sul muro perimetrale della caserma!
-bei ricordi i pomeriggi post "lavoro" a giocare a calcio (c'era un campo di calcetto) e a cazzeggiare...ricordo che nel we dicevamo che partecipavamo alla coppa d'africa visto che i militarei locali appena potevano tornavano a casa anche solo in giornata e rimanevano in caserma solo quelli che andavano a casa solo per le licenze lunghe ossia chi arrivava dall'estremo sud. Non prendetemi per razzista o leghista ma c'era un gruppo di militari che venivano dal sud che era particolarmente poco istruito e rozzo (non vi dico lo stato delle loro camerate)...proprio gente che arrivava da ambiente arretrato e che spesso neanche parlava un itlaiano comprensibile (ma anche i veneti/friulani col dialetto stretto non scherzavano). Da li l'espressione scherzosa di coppa d'africa quando cercavo di integrarmi e giocare in mezzo a quei ragazzi che solitamente creavano un gruppo a parte.
- ricordo un paio di corvee in cucina dove passai una decina di ore a pulire pentoloni...finii la giornata che puzzavo di un misto di ragù e detersivo e con le mani tagliate/gonfie dal continuo maneggiare quelle cose in mezzo all'acqua
- momento più preoccupante quando durante una guardia al controllo dell'attrezzatura mi trovarono un proiettile in meno...forse l'avevo perso a causa della giberna (quella cosa a tracolla/cintura dove si infila il caricatore) bucata, o forse l'aveva perso qualcun altro e l'avea sottratto a me...per una simile mancanza si rischiava peschiera già citata da mr.moonlight ma fortunatamente dopo un paio di giorni un tenente (santo) trovò un proiettile nelal piazza d'armi e me lo portò quindi il problema rientrò
- tra le varie idiozie dell'ersercito c'era quello dell'abbigliamento...oltre a doversi vestire con l'abbigliamento militare i cambi stagionali dovevano avvenire solo dopo precisa circolare che arrivava da Roma...il che voleva dire aspettare l'lazabandiera inquadrati alle 6 del mattino in divisa estiva a maniche corte con 5° alle porte dell'inverno...ricordo che cercavo di prendere una posizione nello schieramento centrale per ripararmi dal vento freddo con lo scudo di altri commilitoni...Magari a Roma non si stava malaccio ma in Friuli il clima era un attimo più rigido.
Poi a maggio/giugno eravamo obbligati a non poter arrotolare le maniche e sudare sotto il sole nell'attesa che arrivasse l'imput da Roma a pasasre alla divisa estiva
- Con un po' di esperienza avevo trovato alcune agevolazioni per ottimizzare la giornata...per esempio il cubo (per chi non ha fatto il militare è come va riordinato il materasso nella branda in un modo particolare), mi ero procurato un paio di lenzula in più che lasciavo piegate così alla mattina con un solo gesto chiudevo a panino il materasso lasciando il letto fatto e sopra mettevo il paio in più di lenzuola che lasciavo piegate nell'armadietto...difficile da spiegare ma guadagnavo quei 5' la mattina e il letto alla sera era già fatto. Poi avevo rubato il blocchetto per richiedere le brioche a colazione (buonissime appena sfornate) e facevo 2/3 giri ... inoltre avevo calcolato bene gli orari e dicevo che dovevo uscire qualche minuto prima dall'ufficio per pranzo così arrivavo per primo in mensa mangiavo le cose appena cucinate e non facevo la fila...avevo così tempo per arrivare un attimo in camerata e fare la pausa wc appena dopo che erano passate le donne delle pulizie e c'erano le turche belle pulite (non vi dico il livello di pulizia a fine giornata, c'era chi lasciava la "strisciata' e non puliva come se il dispetto lo facesse all'esercito e non ai propri compagni ) e trovavo il tempo anche per una decina di minuti di pennica prima dell'adunata pomeridiana.
Per ora non mi viene in mente altro, comunque ricordi positivi
Re: Il servizio di leva
10 scaglione 95, nel corpo degli autieri (che, per i non addetti, sarebbe in sostanza il corpo che si occupa di tutte le faccende logistiche, in primis i trasporti via terra).
Al di là degli aneddoti personali, pochi e talmente poco interessanti che manco ve li propongo, devo spezzare mezza (non di più) lancia a favore del servizio militare proprio dal punto di vista sociale. Da un lato, molti in caserma hanno imparato dei lavori: chi a guidare mezzi pesanti (conseguendo anche le relative patenti che potevano essere convertite in patenti civili), chi a fare il meccanico, chi a lavorare in ufficio (in un'epoca in cui si affacciavano i primi computer), chi a lavorare nelle mense, ecc. ecc.; dall'altro, a cavallo fra 1995 e 1996 molti ancora ne beneficiavano potendo (se erano mentalmente ed emotivamente predisposti in tal senso) a imparare l'italiano. E non sto scherzando.
Al di là degli aneddoti personali, pochi e talmente poco interessanti che manco ve li propongo, devo spezzare mezza (non di più) lancia a favore del servizio militare proprio dal punto di vista sociale. Da un lato, molti in caserma hanno imparato dei lavori: chi a guidare mezzi pesanti (conseguendo anche le relative patenti che potevano essere convertite in patenti civili), chi a fare il meccanico, chi a lavorare in ufficio (in un'epoca in cui si affacciavano i primi computer), chi a lavorare nelle mense, ecc. ecc.; dall'altro, a cavallo fra 1995 e 1996 molti ancora ne beneficiavano potendo (se erano mentalmente ed emotivamente predisposti in tal senso) a imparare l'italiano. E non sto scherzando.
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Re: Il servizio di leva
Vero. A suo tempo era anche un'occasione per una futura occupazione. Ho dimenticato di dire che ovviamente nei CC feci l'anno di leva e me ne tornai a casa Comunque, nonostante i miei ideali, quell'anno lo ricordo molto volentieri.scooter ha scritto:10 scaglione 95, nel corpo degli autieri (che, per i non addetti, sarebbe in sostanza il corpo che si occupa di tutte le faccende logistiche, in primis i trasporti via terra).
Al di là degli aneddoti personali, pochi e talmente poco interessanti che manco ve li propongo, devo spezzare mezza (non di più) lancia a favore del servizio militare proprio dal punto di vista sociale. Da un lato, molti in caserma hanno imparato dei lavori: chi a guidare mezzi pesanti (conseguendo anche le relative patenti che potevano essere convertite in patenti civili), chi a fare il meccanico, chi a lavorare in ufficio (in un'epoca in cui si affacciavano i primi computer), chi a lavorare nelle mense, ecc. ecc.; dall'altro, a cavallo fra 1995 e 1996 molti ancora ne beneficiavano potendo (se erano mentalmente ed emotivamente predisposti in tal senso) a imparare l'italiano. E non sto scherzando.
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Re: Il servizio di leva
Da ragazzino volevo fare la naja nei carabinieri perché mi pareva più a contatto con la realtà è non rinchiuso in una caserma oltre per i motivi economici. In alternativa l’aeronautica. A desenzano c’era la caserma idroscalo: credo la caserma più ambita d’italia.
Piccolissima, non avevano nemmeno le armi, sul lago, con campo da tennis in terra battuta, campo da pallavolo, pizzeria a legna, spiaggia con barche a vela e pedalò, grigliate, giardini e in centro o quasi al paese. Era un luogo di vacanza per i gradi alti nella grande Villa centrale. Era “gestita” dal padre di un mio amico che ci abitava con la famiglia.
Poi, col tempo ho cambiato visione e ho fatto il servizio civile. Esperienza simile a chiaky.
Aiutavo bambini dell’asilo con problemi fisici e/o mentali coadiuvato da simpatiche maestrine di sostegno.
12 mesi in provincia di Bergamo. In un appartamento con altri 3 ragazzi di cui due dediti alle droghe sintetiche nel finesettimana e uno dedito alle pulizie e alla casa.
Tanti episodi particolari. Altri 4 obiettori del gruppo non si fermavano a dormire abitando nei paraggi.
La maggior parte del tempo la passavo nel locale tennis club, andavo lì a leggere il giornale, giocare e anche a farmi la doccia viste le condizioni non irreprensibili del bagno dell’appartamento.
Una volta in gita coi bambini in un bosco mi è scappata la sedia a rotelle e un bambino si è ribaltato, nulla di grave, uno spavento assurdo e la madre per poco non mi ammazza.
Dopo molti anni ho incontrato in Grecia una coppia di ragazzi che erano del paesino bergamasco e parlando ho scoperto che lui era uno dei bambini dell’asilo. Ho saputo che il bambino sulla sedia a rotelle è vivo e è diventato un buon tennista su sedia e ha risolto alcuni gravi problemi che pareva non gli avrebbero concesso molto da vivere.
Piccolissima, non avevano nemmeno le armi, sul lago, con campo da tennis in terra battuta, campo da pallavolo, pizzeria a legna, spiaggia con barche a vela e pedalò, grigliate, giardini e in centro o quasi al paese. Era un luogo di vacanza per i gradi alti nella grande Villa centrale. Era “gestita” dal padre di un mio amico che ci abitava con la famiglia.
Poi, col tempo ho cambiato visione e ho fatto il servizio civile. Esperienza simile a chiaky.
Aiutavo bambini dell’asilo con problemi fisici e/o mentali coadiuvato da simpatiche maestrine di sostegno.
12 mesi in provincia di Bergamo. In un appartamento con altri 3 ragazzi di cui due dediti alle droghe sintetiche nel finesettimana e uno dedito alle pulizie e alla casa.
Tanti episodi particolari. Altri 4 obiettori del gruppo non si fermavano a dormire abitando nei paraggi.
La maggior parte del tempo la passavo nel locale tennis club, andavo lì a leggere il giornale, giocare e anche a farmi la doccia viste le condizioni non irreprensibili del bagno dell’appartamento.
Una volta in gita coi bambini in un bosco mi è scappata la sedia a rotelle e un bambino si è ribaltato, nulla di grave, uno spavento assurdo e la madre per poco non mi ammazza.
Dopo molti anni ho incontrato in Grecia una coppia di ragazzi che erano del paesino bergamasco e parlando ho scoperto che lui era uno dei bambini dell’asilo. Ho saputo che il bambino sulla sedia a rotelle è vivo e è diventato un buon tennista su sedia e ha risolto alcuni gravi problemi che pareva non gli avrebbero concesso molto da vivere.
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Re: Il servizio di leva
A me sono sempre stati un po'sulle palle gli obiettori di coscienza opportunisti che facevano il servizio civile senza essere in realtà veramente contro l'uso delle armi sempre e comunque per motivi filosofici o religiosi, ma dicendo ' il servizio civile serve di più".
Comprensibile, forse lo avrei fatto anche io, ma insomma...
Che poi non ho mai capito il senso del servizio civile. Insomma, se un servizio serve mettici uno a lavorare con uno stipendio normale e abbiamo un disoccupato in meno.
Come esperienza personale poi immagino che tutto possa servire...
Comprensibile, forse lo avrei fatto anche io, ma insomma...
Che poi non ho mai capito il senso del servizio civile. Insomma, se un servizio serve mettici uno a lavorare con uno stipendio normale e abbiamo un disoccupato in meno.
Come esperienza personale poi immagino che tutto possa servire...
Non la considero una battaglia: se mi mettessi a fare una battaglia, ne uscirei distrutto (G.V.)
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Re: Il servizio di leva
Ma lo avresti fatto anche tu.Nickognito ha scritto:A me sono sempre stati un po'sulle palle gli obiettori di coscienza opportunisti che facevano il servizio civile senza essere in realtà veramente contro l'uso delle armi sempre e comunque per motivi filosofici o religiosi, ma dicendo ' il servizio civile serve di più".
Comprensibile, forse lo avrei fatto anche io, ma insomma...
Che poi non ho mai capito il senso del servizio civile. Insomma, se un servizio serve mettici uno a lavorare con uno stipendio normale e abbiamo un disoccupato in meno.
Come esperienza personale poi immagino che tutto possa servire...
- più utile
- più bello
- più utile per la collettività ( i comuni non hanno i soldi per pagare lavoratori che fanno quello che facevano gli obiettori, portavamo fuori un signore che per i 5 gradini di casa non usciva da 10 anni, per dirne una).
- gli obiettori prendevano 5 Mila lire al giorno e 2 buoni pasto (colazione no) e lavoravano 35-40 ore la settimana
Comunque un amico di destrissimma che mi ha rotto le palle perchè ho deciso per il servizio civile, la frase più gentile “tu sei libero di fare quello che vuoi, è contro i miei principi, io non lo farei mai”, capito che non avrebbe finito ingegneria, al dunque ha fatto il servizio civile.
Ecco, più giusto chiamarlo “servizio civile” e non “obiezione di coscienza”.
E meglio il servizio civile per comodità che inventarsi malattie o chiedere la raccomandazione al politico.
Altro vantaggio dell’abolizione non dover andare dal politico o dal vescovo implorando un favore in qualche modo da restituire.
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Re: Il servizio di leva
Come esperienza, spazzare un cortile... fare la guardia, subire docce notturne dai nonni, imboscarsi...
Magari serve di più fare il barista a Londra o il servizio civile.
Magari serve di più fare il barista a Londra o il servizio civile.
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Re: Il servizio di leva
I militari (e ovviamente i carabinieri, la polizia, i finanzieri etc..) ci vogliono e hanno tutta la mia stima e il mio supporto ma deve essere una cosa volontaria. far perdere a un ragazzo 12 mesi per giocare alla guerra non serve a un tubo ed è anche molto triste.
Non far nulla e consentire ai giovani di trovarsi prima un lavoro è la cosa migliore, ovviamente. In alternativa il servizio civile ha (aveva) una utilità umana e di esperienza tangibile, perché permetteva al malcapitato costretto a perdere un anno importantissimo, di svolgere funzioni utili alla collettività e magari anche di imparare dei mestieri. a me è una esperienza che è servita moltissimo.
Ho qualche dubbio, Alessandro, sul barista a Londra. Ti confesso che non ho mai capito perché gli italiani vadano in massa a Londra a fare un lavoro che potrebbero anche fare qui. Vai a Londra a fare il barista? fallo al bar sotto casa. Se vai a Londra vacci per fare qualcosa che qui non hai possibilità di fare, dato che Londra può offrire occasioni che magari qui non si hanno...se vai a fare il barista puoi anche stare a casa.
Poi ok, se lo fai mentre studi la lingua e ti prepari per salti di qualità benissimo, ma moltissimi restano a fare i baristi e stop. Non ha molto senso.
Non far nulla e consentire ai giovani di trovarsi prima un lavoro è la cosa migliore, ovviamente. In alternativa il servizio civile ha (aveva) una utilità umana e di esperienza tangibile, perché permetteva al malcapitato costretto a perdere un anno importantissimo, di svolgere funzioni utili alla collettività e magari anche di imparare dei mestieri. a me è una esperienza che è servita moltissimo.
Ho qualche dubbio, Alessandro, sul barista a Londra. Ti confesso che non ho mai capito perché gli italiani vadano in massa a Londra a fare un lavoro che potrebbero anche fare qui. Vai a Londra a fare il barista? fallo al bar sotto casa. Se vai a Londra vacci per fare qualcosa che qui non hai possibilità di fare, dato che Londra può offrire occasioni che magari qui non si hanno...se vai a fare il barista puoi anche stare a casa.
Poi ok, se lo fai mentre studi la lingua e ti prepari per salti di qualità benissimo, ma moltissimi restano a fare i baristi e stop. Non ha molto senso.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Il servizio di leva
A 20 anni magari è più stimolante fare il barista a Londra che non a Barletta, oltre che impari l’inglese anche senza andare a scuola, impari a farti da mangiare e cosa vuol dire arrangiarsi. Se fai il barista sotto casa e stai a mangiare e dormire dalla mamma che ti stira e ti lava i vestitini, parlando l’italiano, magari è meno formativo.chiaky ha scritto:I militari (e ovviamente i carabinieri, la polizia, i finanzieri etc..) ci vogliono e hanno tutta la mia stima e il mio supporto ma deve essere una cosa volontaria. far perdere a un ragazzo 12 mesi per giocare alla guerra non serve a un tubo ed è anche molto triste.
Non far nulla e consentire ai giovani di trovarsi prima un lavoro è la cosa migliore, ovviamente. In alternativa il servizio civile ha (aveva) una utilità umana e di esperienza tangibile, perché permetteva al malcapitato costretto a perdere un anno importantissimo, di svolgere funzioni utili alla collettività e magari anche di imparare dei mestieri. a me è una esperienza che è servita moltissimo.
Ho qualche dubbio, Alessandro, sul barista a Londra. Ti confesso che non ho mai capito perché gli italiani vadano in massa a Londra a fare un lavoro che potrebbero anche fare qui. Vai a Londra a fare il barista? fallo al bar sotto casa. Se vai a Londra vacci per fare qualcosa che qui non hai possibilità di fare, dato che Londra può offrire occasioni che magari qui non si hanno...se vai a fare il barista puoi anche stare a casa.
Poi ok, se lo fai mentre studi la lingua e ti prepari per salti di qualità benissimo, ma moltissimi restano a fare i baristi e stop. Non ha molto senso.
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Re: Il servizio di leva
alessandro ha scritto: Ecco, più giusto chiamarlo “servizio civile” e non “obiezione di coscienza”.
Ma infatti di "obiezione di coscienza" ho parlato solo io, perchè ai miei tempi non è che potevi comodamente scegliere fra una cosa e l' altra, dovevi essere obiettore di coscienza davvero e risultare convincente ai vari interrogatori ai quali venivi sottoposto ( il primo anno dopo l' entrata in vigore della legge, venivi inizialmente convocato addirittura a Roma c/o il Ministero per cercare di dimostrare di non essere uno che lo facesse per proprio interesse personale............insomma, alcuni vedevano la loro richiesta respinta,senza se e senza ma ). Ricordo che si poteva optare anche per il cossiddetto "servizio miltare non armato" , oltre che per il servizio civile.............come dire "andare alla guerra senza il fucile"
Qui un po' di storia della legge :
https://www.serviziocivile.gov.it/menus ... toria.aspx
Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'aver amato, non l'aver conosciuto.
Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non cresce piu'. (P.P.P.)
Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non cresce piu'. (P.P.P.)
Re: Il servizio di leva
Chiaky, per cortesia, scusami ma quella è una delle obiezioni più superficiali che leggo e disprezzo in merito a chi giudica malamente chi emigra.alessandro ha scritto:A 20 anni magari è più stimolante fare il barista a Londra che non a Barletta, oltre che impari l’inglese anche senza andare a scuola, impari a farti da mangiare e cosa vuol dire arrangiarsi. Se fai il barista sotto casa e stai a mangiare e dormire dalla mamma che ti stira e ti lava i vestitini, parlando l’italiano, magari è meno formativo.chiaky ha scritto:I militari (e ovviamente i carabinieri, la polizia, i finanzieri etc..) ci vogliono e hanno tutta la mia stima e il mio supporto ma deve essere una cosa volontaria. far perdere a un ragazzo 12 mesi per giocare alla guerra non serve a un tubo ed è anche molto triste.
Non far nulla e consentire ai giovani di trovarsi prima un lavoro è la cosa migliore, ovviamente. In alternativa il servizio civile ha (aveva) una utilità umana e di esperienza tangibile, perché permetteva al malcapitato costretto a perdere un anno importantissimo, di svolgere funzioni utili alla collettività e magari anche di imparare dei mestieri. a me è una esperienza che è servita moltissimo.
Ho qualche dubbio, Alessandro, sul barista a Londra. Ti confesso che non ho mai capito perché gli italiani vadano in massa a Londra a fare un lavoro che potrebbero anche fare qui. Vai a Londra a fare il barista? fallo al bar sotto casa. Se vai a Londra vacci per fare qualcosa che qui non hai possibilità di fare, dato che Londra può offrire occasioni che magari qui non si hanno...se vai a fare il barista puoi anche stare a casa.
Poi ok, se lo fai mentre studi la lingua e ti prepari per salti di qualità benissimo, ma moltissimi restano a fare i baristi e stop. Non ha molto senso.
Alessandro ti ha già risposto, ma spero di integrare appena ho un attimo di tempo.
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
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Re: Il servizio di leva
e ci mancherebbe, hai fatto una cronistoria dettagliatissima ,noto dal tuo post e da molti altri una notevole mole di ricordi, segno di esperienze vissute bene.maxredo ha scritto:
Per ora non mi viene in mente altro
ciò nonostante ho e avrò dei rimpianti,ma non avere svolto il servizio militare non è/non sarà fra quelli , pur riconoscendone le utilità da voi citate in vari post (Lavori imparati per futuri sbocchi professionali, e anche un certo senso del civismo ).
Il parà morto a Pisa in circostanze non chiarite si chiamava Scieri, ed è un caso su cui sono emerse novità poco tempo fa, mi sembra. A quanto riferitomi per inciso a Pisa la popolazione mal sopportava(non so se adesso sia ancora così) i paracadutisti e i loro atteggiamenti.
F.F.
“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
Re: Il servizio di leva
toh un collega della maggiorità. Fatto anche io a metà anni 90. 11 mesi e 20 giorni buttati via.balbysauro ha scritto: mi misero nell'ufficio dove si lavorava di più, l'ufficio maggiorità
Qualche commilitone divertente che ho ritrovato su facebook e tanta noia.
Aneddoti pochi.
Mi ricordo il tenente colonnello ubriaco all'alzabandiera dimenticarsi di dare l'ordine ...tutti bloccati li in attesa finche eroico io che ero il capoposto urlai "....alzabandiera" sbloccando l'impasse.
Quelli che facevano i pazzi al CAR per farsi riformare, e tra malavitosi in odor di camorra che non si mosser mai dalla loro branda in camerata.
E poi la sveglia al CAR:
botte sull'aramadietto "sveglia! sveglia! giù dalle barnde! chiedenti visita chiedenti rapporto!!" alle 5.30 am
Il primo a postare un messaggio alla Rinascita di questo forum
Re: Il servizio di leva
Si ma perché proprio Londra? Ora tutti gli italiani debbono andare li per forza, perché è una delle solite mode. Ormai a Londra ci sono solo italiani. Io per imparare ad arrangiarmi ho fatto 22 lavori diversi prima di quello attuale,sono uscito da casa a 18 anni, ho girato il mondo, poi mi sono fermato un po' qui e un po' in un posto dove di Italiani non ce n'è nemmeno l'ombra. Comodo andare via da Barletta per andare in un altro posto dove sono tutti italiani, e uscire la sera con altri italiani, e frequentare il ristorante italiano con gli amici italiani che stanno a Londra.alessandro ha scritto:A 20 anni magari è più stimolante fare il barista a Londra che non a Barletta, oltre che impari l’inglese anche senza andare a scuola, impari a farti da mangiare e cosa vuol dire arrangiarsi. Se fai il barista sotto casa e stai a mangiare e dormire dalla mamma che ti stira e ti lava i vestitini, parlando l’italiano, magari è meno formativo.chiaky ha scritto:I militari (e ovviamente i carabinieri, la polizia, i finanzieri etc..) ci vogliono e hanno tutta la mia stima e il mio supporto ma deve essere una cosa volontaria. far perdere a un ragazzo 12 mesi per giocare alla guerra non serve a un tubo ed è anche molto triste.
Non far nulla e consentire ai giovani di trovarsi prima un lavoro è la cosa migliore, ovviamente. In alternativa il servizio civile ha (aveva) una utilità umana e di esperienza tangibile, perché permetteva al malcapitato costretto a perdere un anno importantissimo, di svolgere funzioni utili alla collettività e magari anche di imparare dei mestieri. a me è una esperienza che è servita moltissimo.
Ho qualche dubbio, Alessandro, sul barista a Londra. Ti confesso che non ho mai capito perché gli italiani vadano in massa a Londra a fare un lavoro che potrebbero anche fare qui. Vai a Londra a fare il barista? fallo al bar sotto casa. Se vai a Londra vacci per fare qualcosa che qui non hai possibilità di fare, dato che Londra può offrire occasioni che magari qui non si hanno...se vai a fare il barista puoi anche stare a casa.
Poi ok, se lo fai mentre studi la lingua e ti prepari per salti di qualità benissimo, ma moltissimi restano a fare i baristi e stop. Non ha molto senso.
Londra va benissimo, ma deve avere un seguito che spesso non ha e non restare la moda del momento. Sennò davvero meglio il bar sotto casa.
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Il servizio di leva
Diciamo che va forte anche Barcellona o Siviglia
Londra ha il vantaggio che è facilmente raggiungibile, è facile trovare un lavoretto e impari l’inglese, e magari offre più del paesino della campagna del Galles.
Poi tu hai avuto la voglia e la possibilità di viaggiare ma chi non ha particolari possibilità direi che un anno o anche 6 mesi a Londra male non fanno, è l’erasmus dei poveri
Londra ha il vantaggio che è facilmente raggiungibile, è facile trovare un lavoretto e impari l’inglese, e magari offre più del paesino della campagna del Galles.
Poi tu hai avuto la voglia e la possibilità di viaggiare ma chi non ha particolari possibilità direi che un anno o anche 6 mesi a Londra male non fanno, è l’erasmus dei poveri
Il primo a postare un messaggio alla nascita di questo forum
Re: Il servizio di leva
Ma guarda che parli con uno che ha sempre avuto le pezze al culo. mio padre è stato costretto a chiudere il negozio 5 anni prima della pensione e i due soldi da parte sono andati tutti persi, in un momento in cui io ancora studiavo. Quindi possibilità economiche zero. Di nostro, la mia famiglia possiede solo la casa dove abita mia madre. Soldi in banca di mia madre 2.000 euro. Ho fatto tutto da solo. Lavoravo..i lavori più umili e disparati, e studiavo. Anche al conservatorio, assieme agli altri studi e ai vari lavoretti. i viaggi li ho fatti all'avventura, poi ho scelto posti complessi dove non avrei potuto cadere nella solita storia del giro amici italiani-locali italiani... troppo facile, piuttosto me ne sarei stato a casa. Anche il lavoro nello spettacolo non mi ha mica dato chissà quale agiatezza. Non ho né casa, né auto, né moto. Pago un affitto in una casa di 60 mq. Ho qualche soldino da parte, soldi che spenderò totalmente al momento in cui mia madre verrà a mancare, per riscattare la casa (ho bisogno di una casa in Romagna, dove penso di vivere una volta in pensione, quando non sono in Giappone, e devo pagare la metà del suo valore amia sorella..questa cosa mi manderà al verde totalmente).alessandro ha scritto:Diciamo che va forte anche Barcellona o Siviglia
Londra ha il vantaggio che è facilmente raggiungibile, è facile trovare un lavoretto e impari l’inglese, e magari offre più del paesino della campagna del Galles.
Poi tu hai avuto la voglia e la possibilità di viaggiare ma chi non ha particolari possibilità direi che un anno o anche 6 mesi a Londra male non fanno, è l’erasmus dei poveri
Insomma, io sono un quasi indigente e la mia famiglia pure peggio, quindi non credere mica di rivolgerti a chissà chi...ok lavoro nello spettacolo ma in teatro si guadagna come a lavorare in ufficio, non lavoro mica in tv o al cinema...
"Amo Speranza" - alessandro
"Speranza è un grande politico, un grande statista" - alessandro
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Re: Il servizio di leva
Integro la risposta di Alessandro.chiaky ha scritto: Si ma perché proprio Londra? Ora tutti gli italiani debbono andare li per forza, perché è una delle solite mode. Ormai a Londra ci sono solo italiani. Io per imparare ad arrangiarmi ho fatto 22 lavori diversi prima di quello attuale,sono uscito da casa a 18 anni, ho girato il mondo, poi mi sono fermato un po' qui e un po' in un posto dove di Italiani non ce n'è nemmeno l'ombra. Comodo andare via da Barletta per andare in un altro posto dove sono tutti italiani, e uscire la sera con altri italiani, e frequentare il ristorante italiano con gli amici italiani che stanno a Londra.
Londra va benissimo, ma deve avere un seguito che spesso non ha e non restare la moda del momento. Sennò davvero meglio il bar sotto casa.
Posto che non ho vissuto un solo giorno della mia vita a Londra, per quale motivo ci si va al di là del discorso moda (che a mio avviso può anche aver senso fino a un certo punto...)?
1) L'economia britannica da anni è più ricca e stabile di quella italiana e spagnola (l'Inghilterra negli ultimi anni è piena di italiani e spagnoli e ci sarà un motivo);
2) Londra è una città enorme piena di opportunità oltre che più multiculturale, "meritocratica" (da far lo sguattero in cucina puoi arrivare anche a lavorare in ufficio, per dire) e in generale meno fighetta/provinciale rispetto a Roma e Milano e direi anche delle città spagnole citate sebbene non le conosca bene;
3) la lingua inglese è la più semplice da imparare/migliorare/perfezionare in quanto bene o male la seconda di qualsiasi italiano nato dagli anni 80 (anche poco prima, credo*) in poi, mentre prima era privilegiato il francese, nonché al momento ancora la più diffusa nel mondo.
Direi che può bastare.
* attendo conferme
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.