RIFONDAZIONE
- Alga
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RIFONDAZIONE
Allenatore:
Portieri (3):
Difensori (8):
Centrocampisti (8):
Attaccanti (6):
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Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: RIFONDAZIONE
La premessa è una e una soltanto: si deve mettere in piedi una squadra con unico obiettivo il Mondiale 2026, deve fregare ZERO sia la Nations League che il prossimo Europeo, quindi via chi tra 4 anni non giocherà sicuramente per motivi anagrafici (ma via subito però).
Allenatore resti Mancini.
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- balbysauro
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Re: RIFONDAZIONE
Comunista!
Re: RIFONDAZIONE
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
Villo ha scritto:Questo sport dà una chance a tutti.
Horst Tappert ha scritto:Il mio personaggio piace perché rappresenta l'ordine.
chiaky ha scritto:Sempre meglio il tuo pene su onlyfans che la faccia di Speranza in televisione.
Re: RIFONDAZIONE
Per carità tutto bello però rendiamoci conto di una cosa...
Non è che abbiamo in rampa di lancio che ne so spillo altobelli e Gianfranco Zola. Ma neppure Gilardino
e cassano. Per non nominare sempre i soliti Vieri e Totti piuttosto che mancini e Vialli....
I giocatori pronto uso sono più o meno questi.
Il vero snodo della questione è: a livello di giovanili (dai 15 ai 19 anni) che materiale c'è?
La federazione deve investire su quella fascia di età.
A 20 anni ormai non dico che sei fatto e finito ma il margine di miglioramento si riduce
Non è che abbiamo in rampa di lancio che ne so spillo altobelli e Gianfranco Zola. Ma neppure Gilardino
e cassano. Per non nominare sempre i soliti Vieri e Totti piuttosto che mancini e Vialli....
I giocatori pronto uso sono più o meno questi.
Il vero snodo della questione è: a livello di giovanili (dai 15 ai 19 anni) che materiale c'è?
La federazione deve investire su quella fascia di età.
A 20 anni ormai non dico che sei fatto e finito ma il margine di miglioramento si riduce
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: RIFONDAZIONE
A livello di nazionali giovanili non abbiamo fenomeni ma buoni giocatori sì. Arriviamo spesso in fondo o quasi.
Nel 2016 abbiamo perso la finale dell'Europeo under 19 contro la Francia, dopo aver giocato un gran torneo. I Francesi, superiori a tutti, schieravano Mbappè, Augustin (capocannoniere del torneo), Harit, Thuram,Tousart, Diop, eccetera. La nostra formazione: Meret; Vitturini, Romagna, Coppolaro, Dimarco; Ghiglione (dal 34’ s.t. Cassata), Barella, Locatelli, Picchi (dal 1’ s.t. Cutrone); Favilli, Minelli (dall’11’ s.t. Edera). (Zaccagno, Pezzella, Pontisso, Panico).
Nel 2017 siamo arrivati terzi al Mondiale under 20, competizione in cui tra l'altro i grandi movimenti europei fanno abbastanza fatica, e invece squadre africane o sudamericane arrivano in fondo con un gruppo di giovani che fanno tutta la trafila delle giovanili insieme (il Venezuela che pareva avere un'ottima generazione arrivò secondo). La nostra formazione era: Zaccagno, Scalera, Romagna, Coppolaro, Dimarco, Orsolini, Vitale, Pessina, Panico, Favilli. Uscimmo in semifinale contro l'Inghilterra di Tomori, Lookman e Calvert-Lewin. Orsolini fu capocannoniere del torneo.
Nel 2019, Mondiale under 20. Quarto posto, eliminati in semifinale dall'Ucraina poi campione del mondo. La nostra formazione: Plizzari, Gabbia, Del Prato, Ranieri, Bellanova, Esposito, Frattesi, Luca Pellegrini, Tripaldelli, Scamacca, Pinamonti. Come detto vinse l'Ucraina, seconda la Corea del Sud, terzo l'Ecuador. Il Portogallo di Leao, Neto, Dalot, Jota, Trincao uscì ai gironi. Tra l'altro in quel torneo Haaland segnò 9 gol, tutti in una partita!
Il problema mi pare evidente che sia nell'effettuare il salto che dovrebbe portare i giovani a diventare giocatori veri, professionisti che giocano per i massimi traguardi, dunque abituati a sopportare la pressione. Agli altri, a qualunque altra Nazionale, questo sembra riuscire più facilmente.
Nel 2016 abbiamo perso la finale dell'Europeo under 19 contro la Francia, dopo aver giocato un gran torneo. I Francesi, superiori a tutti, schieravano Mbappè, Augustin (capocannoniere del torneo), Harit, Thuram,Tousart, Diop, eccetera. La nostra formazione: Meret; Vitturini, Romagna, Coppolaro, Dimarco; Ghiglione (dal 34’ s.t. Cassata), Barella, Locatelli, Picchi (dal 1’ s.t. Cutrone); Favilli, Minelli (dall’11’ s.t. Edera). (Zaccagno, Pezzella, Pontisso, Panico).
Nel 2017 siamo arrivati terzi al Mondiale under 20, competizione in cui tra l'altro i grandi movimenti europei fanno abbastanza fatica, e invece squadre africane o sudamericane arrivano in fondo con un gruppo di giovani che fanno tutta la trafila delle giovanili insieme (il Venezuela che pareva avere un'ottima generazione arrivò secondo). La nostra formazione era: Zaccagno, Scalera, Romagna, Coppolaro, Dimarco, Orsolini, Vitale, Pessina, Panico, Favilli. Uscimmo in semifinale contro l'Inghilterra di Tomori, Lookman e Calvert-Lewin. Orsolini fu capocannoniere del torneo.
Nel 2019, Mondiale under 20. Quarto posto, eliminati in semifinale dall'Ucraina poi campione del mondo. La nostra formazione: Plizzari, Gabbia, Del Prato, Ranieri, Bellanova, Esposito, Frattesi, Luca Pellegrini, Tripaldelli, Scamacca, Pinamonti. Come detto vinse l'Ucraina, seconda la Corea del Sud, terzo l'Ecuador. Il Portogallo di Leao, Neto, Dalot, Jota, Trincao uscì ai gironi. Tra l'altro in quel torneo Haaland segnò 9 gol, tutti in una partita!
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La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.
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Re: RIFONDAZIONE
L'unico utilizzo che i club fanno con i giovani è quello di farci plusvalenze utilizzandoli come pedine di scambio, tutto questo per cercare di ripianare bilanci disastrati e pieni di debiti, e così facendo molti talenti finiscono per perdersi.
Senza contare che in Italia nelle grandi squadre tempo per fare crescere giocatori del vivaio non c'è n'è, con gli allenatori che non possono permettersi esperimenti visto che le società chiedono risultati subito e i tifosi che al secondo pareggio di fila darebbero già di matto
Senza contare che in Italia nelle grandi squadre tempo per fare crescere giocatori del vivaio non c'è n'è, con gli allenatori che non possono permettersi esperimenti visto che le società chiedono risultati subito e i tifosi che al secondo pareggio di fila darebbero già di matto
Ultima modifica di tennisfan82 il ven mar 25, 2022 2:31 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: RIFONDAZIONE
Ecco, una carenza non da poco è la quasi totale assenza di giocatori che possano risolvere partite contro difese chiuse, ed è preoccupante. Forse il solo Chiesa è in grado di generare superiorità numerica e imprevedibilità, anche se ha molto da migliorare pure lui.
La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.
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Re: RIFONDAZIONE
L'uomo più importante è probabilmente Viscidi. Ce lo potrebbe dire lui che ambizioni possiamo avere.
Poi, a parte questo, i valori a livello internazionale sono ormai talmente livellati che con gli stessi uomini puoi passare in pochi mesi da vincere un europeo tutto sommato meritatamente a segnare un solo gol in quattro partite ciascuna decisiva.
La Germania, per esempio, non ha mai mancato la qualificazione ai mondiali però quattro anni fa uscì al primo turno perdendo contro la Corea una partita dall'andamento simile alla nostra ieri.
Luigi fa giuste osservazioni, però bisogna far notare che sbloccare il risultato contro difese chiuse è forse la cosa più difficile del calcio, soprattutto a livello di nazionali. Se non hai il grande uomo d'area che ti trasforma un cross in rete o il talento che si inventa la giocata decisiva queste partite le sblocchi con gli schemi su calcio piazzato o arrivando sul fondo con gli esterni, e l'Italia da quando si è rotto Spinazzola non è stata più la stessa squadra.
Poi, a parte questo, i valori a livello internazionale sono ormai talmente livellati che con gli stessi uomini puoi passare in pochi mesi da vincere un europeo tutto sommato meritatamente a segnare un solo gol in quattro partite ciascuna decisiva.
La Germania, per esempio, non ha mai mancato la qualificazione ai mondiali però quattro anni fa uscì al primo turno perdendo contro la Corea una partita dall'andamento simile alla nostra ieri.
Luigi fa giuste osservazioni, però bisogna far notare che sbloccare il risultato contro difese chiuse è forse la cosa più difficile del calcio, soprattutto a livello di nazionali. Se non hai il grande uomo d'area che ti trasforma un cross in rete o il talento che si inventa la giocata decisiva queste partite le sblocchi con gli schemi su calcio piazzato o arrivando sul fondo con gli esterni, e l'Italia da quando si è rotto Spinazzola non è stata più la stessa squadra.
Re: RIFONDAZIONE
premesso che tu analizzi i risultati ma a volte bisogna anche gettare l'occhio sulle partite. perchè tu puoi pure andare avanti nel torneo speculando e facendo le partite allegri style. ok vinci oggi, ma domani?Ildiavolovestemilan ha scritto:A livello di nazionali giovanili non abbiamo fenomeni ma buoni giocatori sì. Arriviamo spesso in fondo o quasi.
Il problema mi pare evidente che sia nell'effettuare il salto che dovrebbe portare i giovani a diventare giocatori veri, professionisti che giocano per i massimi traguardi, dunque abituati a sopportare la pressione. Agli altri, a qualunque altra Nazionale, questo sembra riuscire più facilmente.
magari a quei livelli basta poi quando devi fare tu la partita magari a livello pro non basta più.
poi chiaro che a volte manca il talento generazionale. e ai ragazzi italiani spesso manca anche un pò di fame
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: RIFONDAZIONE
ma anche in serie a chi gioca uno contro uno? nessuno da secoliIldiavolovestemilan ha scritto:Ecco, una carenza non da poco è la quasi totale assenza di giocatori che possano risolvere partite contro difese chiuse, ed è preoccupante. Forse il solo Chiesa è in grado di generare superiorità numerica e imprevedibilità, anche se ha molto da migliorare pure lui.
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Re: RIFONDAZIONE
Hakaishin ha scritto:Il vero snodo della questione è: a livello di giovanili (dai 15 ai 19 anni) che materiale c'è?
tennisfan82 ha scritto:Per il calcio tutto è consentito.
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Re: RIFONDAZIONE
Il reparto in cui facciamo più fatica a produrre giocatori di livello internazionale rimane comunque l'attacco: dietro un Immobile che in nazionale non la mette mai non abbiamo una alternativa credibile. A Belotti gli vogliamo bene ma fosse nato dieci anni prima sarebbe stato dietro nelle gerarchie non solo ai vari Toni e Gilardino ma anche a Cristiano Lucarelli, per citarne uno che in un topic con questo titolo ci sta bene.
Scamacca, Kean, Raspadori, Pinamonti e Cutrone sono i migliori che abbiamo sotto i 25 anni?
Scamacca, Kean, Raspadori, Pinamonti e Cutrone sono i migliori che abbiamo sotto i 25 anni?
Re: RIFONDAZIONE
Rifondazione... non può certo partire da una lista di nomi di giocatori, ed è profondamente sbagliato farlo.Alga ha scritto:Allenatore:
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Se ci fossero dei grandi campioni li avrebbero convocati, poi magari ci sta anche che per gratitudine il CT abbia preferito giocatori che conosceva e abbia sbagliato qualche scelta. Forse qualcun altro come Balotelli poteva fare un goal, forse no, ma non è quello il punto, il livello della squadra non sarebbe cambiato.
Il calcio italiano ha bisogno di una rifondazione vera, che parta dai campionati e dai vivai. È da anni in crisi economica anche prima che tecnica.
Negli ultimi 20 anni sono venuti fuori pochissimi grandi giocatori. Quest'ultimo campionato in corso in particolare è di un livello patetico, forse il livello più basso dagli anni '70.
Poi certo dopo i mondiali (o forse già in autunno) cominceranno le qualoficazioni per gli europei 2024, ci sarà un nuovo CT che convocherà dei nuovi giocatori, ma se mancano i campioni mancano i campioni.
“LA VITA È COSÌ: VIENI, FAI FAI E POI TE NE VAI” S.B.
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Re: RIFONDAZIONE
Quelle competizioni l'Italia le ha sempre giocate bene, a volte anche proponendo un calcio più offensivo di quanto facciano tipicamente le squadre italiane di Serie A. Io quelle partite le ho guardate, da appassionato di calcio giovanile, e tu?Hakaishin ha scritto:premesso che tu analizzi i risultati ma a volte bisogna anche gettare l'occhio sulle partite.Ildiavolovestemilan ha scritto:A livello di nazionali giovanili non abbiamo fenomeni ma buoni giocatori sì. Arriviamo spesso in fondo o quasi.
Il problema mi pare evidente che sia nell'effettuare il salto che dovrebbe portare i giovani a diventare giocatori veri, professionisti che giocano per i massimi traguardi, dunque abituati a sopportare la pressione. Agli altri, a qualunque altra Nazionale, questo sembra riuscire più facilmente.
La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.
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Re: RIFONDAZIONE
Cutrone è proprio imbarazzante. Uno dei peggiori attaccanti della Serie A.dsdifr ha scritto: Cutrone
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Re: RIFONDAZIONE
La Serie A è il campionato in cui si dribbla meno in Europa. Si preferiscono i giocatori che fanno il compitino o esterni fisici a gente magari in grado di spezzare un raddoppio. Una giocata rischiosa è sempre vista in modo negativo, poi ci troviamo in Nazionale con Insigne e Berardi che provano i tiri a giro da 25 metri a concludere il solito giro palla sterile.Hakaishin ha scritto:ma anche in serie a chi gioca uno contro uno? nessuno da secoliIldiavolovestemilan ha scritto:Ecco, una carenza non da poco è la quasi totale assenza di giocatori che possano risolvere partite contro difese chiuse, ed è preoccupante. Forse il solo Chiesa è in grado di generare superiorità numerica e imprevedibilità, anche se ha molto da migliorare pure lui.
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Re: RIFONDAZIONE
Pure un Tuttologo Coglione come Cazzullo (esperto di tutto, increddibbile amisci) ci informa che
Ora è il momento di ricostruire tutto - stadi e vivai, mentalità e scuole per i tecnici - partendo dai giovani
stesse parole usate 5 anni fa post Svezia.
A voi risulta che qualcosa sia stato fatto?
Come dite, no?
E perchè?
Perchè a chi comanda (Televisioni, Procuratori,Fannulloni di stato le solite 10 famiglie che hanno in mano tutto tramite le Società) così va benissimo.
Se si vuole realmente cambiare le cose si fanno.
F.F.
Ora è il momento di ricostruire tutto - stadi e vivai, mentalità e scuole per i tecnici - partendo dai giovani
stesse parole usate 5 anni fa post Svezia.
A voi risulta che qualcosa sia stato fatto?
Come dite, no?
E perchè?
Perchè a chi comanda (Televisioni, Procuratori,Fannulloni di stato le solite 10 famiglie che hanno in mano tutto tramite le Società) così va benissimo.
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“Volevo cambiare il mondo. L'ho fatto. L'ho reso peggiore”. -Arthur FinkelsteinNevenez 2019 ha scritto: Se nel 2022 Nadal non è ancora sparito, spariremo noi.
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Re: RIFONDAZIONE
forse, e dico forse, ai giovani italiani che non trovano spazio nelle big (se non per fare panchina o languire in vari prestiti in giro tra serie B e bassa serie A, dove quando le cose si fanno tese gli allenatori poi mettono comunque i veterani anche perché non c'è interesse nel valorizzare un giocatore che non è un tuo tesserato) converrebbe cominciare a pensare di farsi qualche esperienza all'estero.
è interessante vedere che a fronte di un campionato che non è più del livello di 15 anni fa, sia tecnico che economico, gli unici che giocano all'estero sono:
- donnarumma (e sappiamo come è andata la vicenda);
- palmieri e jorginho (che sono pur sempre brasiliani);
- verratti (che non ha mai giocato in serie A).
il giocatore che si acclama per rifondare l'attacco (scamacca, con tutti i dubbi del caso) ha incidentalmente lasciato l'italia a 16 anni per andare al psv e sembra essere quello che tutti identificano come un "giocatore moderno", qualunque cosa ciò significhi.
ora, è vero che la serie A non è inferiore a ligue 1 e bundesliga (e siamo lì con la liga, anche se a mio avviso un pelo sotto), ma forse c'è bisogno anche di uscire dalla comfort zone, conoscere altri tipi da calcio, diverse filosofie di gioco (la serie A è anche il campionato con il minor numero di allenatori stranieri e quei pochi sono solitamente gente che conosce il calcio italiano per averci giocato o allenato), specie negli anni formativi. sicuramente ci sono talenti in quantità minore a francia e inghilterra, ma anche lì non si fanno troppi problemi ad andare in germania o in spagna in giovane età, nonostante i club abbiano meno remore a puntare sui giovani. e non parlo necessariamente di andare via a 16 anni, ma magari un berardi (per dirne uno a caso, eh) a 22-23 anni ha più giovamento a farsi 3 anni al leverkusen piuttosto che diventare la bandiera del sassuolo e fare 4 presenze in europa league in carriera...
poi vabbé ovviamente questo è un aspetto secondario sulla formazione dei giovani (e si potrebbe anche parlare dei bi-nazionali, ad esempio kumbulla che non sarà un fenomeno ma è italiano in tutto e per tutto nella formazione calcistica, l'hai perso prima di subito senza nemmeno passare dalle giovanili, zalewski stessa cosa e probabilmente il problema si porrà sempre di più nel prossimo futuro), considerato anche come lavorano i settori giovanili da queste parti (quelli di eccellenza sono forse 3-4, ma poi non sempre ciò si traduce in benefici alla prima squadra e quindi anche al movimento nazionale).
è interessante vedere che a fronte di un campionato che non è più del livello di 15 anni fa, sia tecnico che economico, gli unici che giocano all'estero sono:
- donnarumma (e sappiamo come è andata la vicenda);
- palmieri e jorginho (che sono pur sempre brasiliani);
- verratti (che non ha mai giocato in serie A).
il giocatore che si acclama per rifondare l'attacco (scamacca, con tutti i dubbi del caso) ha incidentalmente lasciato l'italia a 16 anni per andare al psv e sembra essere quello che tutti identificano come un "giocatore moderno", qualunque cosa ciò significhi.
ora, è vero che la serie A non è inferiore a ligue 1 e bundesliga (e siamo lì con la liga, anche se a mio avviso un pelo sotto), ma forse c'è bisogno anche di uscire dalla comfort zone, conoscere altri tipi da calcio, diverse filosofie di gioco (la serie A è anche il campionato con il minor numero di allenatori stranieri e quei pochi sono solitamente gente che conosce il calcio italiano per averci giocato o allenato), specie negli anni formativi. sicuramente ci sono talenti in quantità minore a francia e inghilterra, ma anche lì non si fanno troppi problemi ad andare in germania o in spagna in giovane età, nonostante i club abbiano meno remore a puntare sui giovani. e non parlo necessariamente di andare via a 16 anni, ma magari un berardi (per dirne uno a caso, eh) a 22-23 anni ha più giovamento a farsi 3 anni al leverkusen piuttosto che diventare la bandiera del sassuolo e fare 4 presenze in europa league in carriera...
poi vabbé ovviamente questo è un aspetto secondario sulla formazione dei giovani (e si potrebbe anche parlare dei bi-nazionali, ad esempio kumbulla che non sarà un fenomeno ma è italiano in tutto e per tutto nella formazione calcistica, l'hai perso prima di subito senza nemmeno passare dalle giovanili, zalewski stessa cosa e probabilmente il problema si porrà sempre di più nel prossimo futuro), considerato anche come lavorano i settori giovanili da queste parti (quelli di eccellenza sono forse 3-4, ma poi non sempre ciò si traduce in benefici alla prima squadra e quindi anche al movimento nazionale).
A lot of people say, "Yeah, I like Dennis Rodman," but they don't really mean that. I'm a big Dennis Rodman fan. I've been a Rodman fan since 1998 when he was in all his controversy, so that's never going to change.
Re: RIFONDAZIONE
Non sono un appassionato di settore in maniera approfondita. E quelle competizioni non le ricordo nel dettaglio.Ildiavolovestemilan ha scritto:Quelle competizioni l'Italia le ha sempre giocate bene, a volte anche proponendo un calcio più offensivo di quanto facciano tipicamente le squadre italiane di Serie A. Io quelle partite le ho guardate, da appassionato di calcio giovanile, e tu?Hakaishin ha scritto:premesso che tu analizzi i risultati ma a volte bisogna anche gettare l'occhio sulle partite.Ildiavolovestemilan ha scritto:A livello di nazionali giovanili non abbiamo fenomeni ma buoni giocatori sì. Arriviamo spesso in fondo o quasi.
Il problema mi pare evidente che sia nell'effettuare il salto che dovrebbe portare i giovani a diventare giocatori veri, professionisti che giocano per i massimi traguardi, dunque abituati a sopportare la pressione. Agli altri, a qualunque altra Nazionale, questo sembra riuscire più facilmente.
Quindi è facile che adesso dica una cosa inesatta.
Alcune di quelle nazionali le ricordo andare avanti a forza dei terra aria di DiMarco e di orsolini.
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Re: RIFONDAZIONE
Vostro onore obiezione accolta. Ma qui è anche colpa della stampa.Ildiavolovestemilan ha scritto:La Serie A è il campionato in cui si dribbla meno in Europa. Si preferiscono i giocatori che fanno il compitino o esterni fisici a gente magari in grado di spezzare un raddoppio. Una giocata rischiosa è sempre vista in modo negativo, poi ci troviamo in Nazionale con Insigne e Berardi che provano i tiri a giro da 25 metri a concludere il solito giro palla sterile.Hakaishin ha scritto:ma anche in serie a chi gioca uno contro uno? nessuno da secoliIldiavolovestemilan ha scritto:Ecco, una carenza non da poco è la quasi totale assenza di giocatori che possano risolvere partite contro difese chiuse, ed è preoccupante. Forse il solo Chiesa è in grado di generare superiorità numerica e imprevedibilità, anche se ha molto da migliorare pure lui.
Ricordo quando caressa sosteneva che tra cancelo e lazzari lui avrebbe lazzari...
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Re: RIFONDAZIONE
Incredibile. Siamo rimasti troppo indietro, basta considerare quante volte si sente dire di un terzino (che poi è un termine ormai in disuso, visto che sono laterali a tutta fascia, ali aggiunte, playmaker defilati, a volte playmaker in zone centrali, diciamo un ruolo parecchio evolutosi in questi anni) che NON SA DIFENDERE ignorando magari tutta una serie di qualità. Che poi per carità, difendere l'uno contro uno e marcare sono importanti, ma sono cose che impari anche a 25 anni, volendo. La tecnica di base grosso modo a 15-16 anni devi averla.Hakaishin ha scritto:Ricordo quando caressa sosteneva che tra cancelo e lazzari lui avrebbe lazzari...Ildiavolovestemilan ha scritto:La Serie A è il campionato in cui si dribbla meno in Europa. Si preferiscono i giocatori che fanno il compitino o esterni fisici a gente magari in grado di spezzare un raddoppio. Una giocata rischiosa è sempre vista in modo negativo, poi ci troviamo in Nazionale con Insigne e Berardi che provano i tiri a giro da 25 metri a concludere il solito giro palla sterile.Hakaishin ha scritto: ma anche in serie a chi gioca uno contro uno? nessuno da secoli
E qui mi ricollego al concetto di "tecnica di base" che è spesso frainteso. Nel mio piccolo, ho allenato al massimo gli esordienti di 11 anni. I loro precedenti allenatori, un po' più attempati, diciamo, continuavano a sprecare anni di allenamento a fare ripetizioni meccaniche di gesti come i passaggi rasoterra, lo stop di piatto, i PALLEGGI, MIO DIO I PALLEGGI (c'era un allenatore nostalgico vecchio fan di Maradona che diceva che Diego si allenava solo palleggiando, di fatto una situazione che non si presenta mai durante una partita, così come un passaggio rasoterra senza considerare fattori esterni come la posizione degli avversari*). E questi poveracci stavano lì come ebeti per tre quarti d'ora a pallggiare, a passarsi la palla da fermi a 10 metri di distanza.
Purtroppo da noi (non dappertutto eh, però in tantissime scuole calcio) c'è questa convinzione che il ciclo di allenamento che forma la tecnica di base sia 1-ripetizione meccanica del gesto scollegata dal contesto di gara 2-percezione dello spazio/tempo in relazione alla posizione di compagni e avversari infine 3-selezione mentale della giocata che si vuole eseguire. Il ciclo corretto, quello che insegnano gli allenatori oggigiorno in tutto il mondo calcisticamente sviluppato e progredito, sarebbe invece 1-selezione mentale della giocata che si vuole eseguire (col tempo questo processo diventa automatico) 2-percezione spazio/temporale in campo 3-ripetizione più o meno meccanica della giocata, cioè il contrario di quanto si è insegnato per molto tempo.
In questo modo il calciatore viene immesso direttamente nel contesto concreto di gara e sviluppa una capacità decisionale infinitamente migliore, poichè risparmia tempo, avendo gia l'idea di gioco in testa.
*questo purtroppo se lo portano dietro fino in Serie A. Ho assistito ad alcuni allenamenti, ma ci sono svariate clip reperibili (anche di Allegri per esempio), di sessioni undici contro zero, senza opposizione, al massimo con i manichini
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Re: RIFONDAZIONE
Primo allenamento esordienti, allibito da ciò che vedevo, proposi un "torello" con 6 fuori, 3 dentro e quando uno dei 3 intercettava, quello che aveva sbagliato il passaggio doveva entrare nel cerchio riaggredendo i 3 "nuovi possessori" fino a che non recuperava. Roba che all'Ajax fanno fare a quelli di 6 anni, e che ritengo molto più funzionale al gioco del calcio, che non è fare passaggi di interno piede contro il muro.
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Re: RIFONDAZIONE
Effettivamente, arrivare sul fondo e sapere in anticipo che si deve fare un cross e' un bel vantaggio.Ildiavolovestemilan ha scritto: In questo modo il calciatore viene immesso direttamente nel contesto concreto di gara e sviluppa una capacità decisionale infinitamente migliore, poichè risparmia tempo, avendo gia l'idea di gioco in testa.
Poi, se il pallone finisce in curva, pazienza...
Vabbe', ma tanto sul fondo non ci si arriva perche' il giocatore sa in anticipo che deve ridare il pallone indietro.
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Re: RIFONDAZIONE
Le esercitazioni senza opposizione, senza avversari non servono a nulla.
Se sai risolvere un grosso problema in allenamento, saprai affrontare la stessa situazione in partita con più calma. Così si sviluppa l'autostima di un calciatore (e dunque la capacità di un gruppo di calciatori di essere in controllo mentale prima che tecnico di una partita), non facendoli allenare undici contro zero o, ancora peggio, facendo partitella con quelli 4 anni più piccoli che vinci 15-0.
Se sai risolvere un grosso problema in allenamento, saprai affrontare la stessa situazione in partita con più calma. Così si sviluppa l'autostima di un calciatore (e dunque la capacità di un gruppo di calciatori di essere in controllo mentale prima che tecnico di una partita), non facendoli allenare undici contro zero o, ancora peggio, facendo partitella con quelli 4 anni più piccoli che vinci 15-0.
Ultima modifica di Ildiavolovestemilan il ven mar 25, 2022 5:19 pm, modificato 1 volta in totale.
La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza.
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Re: RIFONDAZIONE
Vedo portieri che non sanno parare;
vedo difensori che non sanno difendere;
vedo centrocampisti che non sanno fare due passaggi di fila e non sanno fare un cross, manco da fermi;
vedo attaccanti che non sanno fare un dribbling e non sanno tirare in porta.
Parlo di Serie A, eh...
Deve esserci un problema da qualche parte.
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Re: RIFONDAZIONE
Ho come l'impressione che in Italia ci siamo impantanati in discorsi retorici sui progetti (meglio lasciarli agli architetti, quelli), sul calcio all'italiana, su dicotomie tra risultatismo e giochismo, due parole che non significano NIENTE.
Il calcio è pratica, non filosofia.
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Ultima modifica di Ildiavolovestemilan il ven mar 25, 2022 5:13 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: RIFONDAZIONE
Appunto, è quel che dico anche io. Usiamo metodologie di allenamento spesso anacronistiche. L'allenamento deve sempre riprodurre situazioni realistiche di gioco, moltiplicandone la difficoltà. Se alleni i difensori a respingere un cross con 4 difensori a marcare 2 attaccanti, è chiaro che non serve a nulla. Falli difendere in parità numerica su situazioni di cross diverse e non codificate, identiche (ad esempio mettere due giocatori sulla bandierina del corner, uno mancino e uno destro, possibile cross a uscire o a rientrare), poi vediamo.Alga ha scritto:Vedo portieri che non sanno parare;
vedo difensori che non sanno difendere;
vedo centrocampisti che non sanno fare due passaggi di fila e non sanno fare un cross, manco da fermi;
vedo attaccanti che non sanno fare un dribbling e non sanno tirare in porta.
Parlo di Serie A, eh...
Deve esserci un problema da qualche parte.
Ma queste cose non devo dirle io che non sono nessuno. Le sanno benissimo tutti gli allenatori (o sono forse troppo ottimista??) dall'under 15 in su. Il problema è che a 15 anni già è tardi.
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Re: RIFONDAZIONE
le ripetizioni 11 vs 0 retaggio sacchiano usatissime anche da conteIldiavolovestemilan ha scritto:Incredibile. Siamo rimasti troppo indietro, basta considerare quante volte si sente dire di un terzino (che poi è un termine ormai in disuso, visto che sono laterali a tutta fascia, ali aggiunte, playmaker defilati, a volte playmaker in zone centrali, diciamo un ruolo parecchio evolutosi in questi anni) che NON SA DIFENDERE ignorando magari tutta una serie di qualità. Che poi per carità, difendere l'uno contro uno e marcare sono importanti, ma sono cose che impari anche a 25 anni, volendo. La tecnica di base grosso modo a 15-16 anni devi averla.Hakaishin ha scritto:Ricordo quando caressa sosteneva che tra cancelo e lazzari lui avrebbe PRESO lazzari...Ildiavolovestemilan ha scritto:
La Serie A è il campionato in cui si dribbla meno in Europa. Si preferiscono i giocatori che fanno il compitino o esterni fisici a gente magari in grado di spezzare un raddoppio. Una giocata rischiosa è sempre vista in modo negativo, poi ci troviamo in Nazionale con Insigne e Berardi che provano i tiri a giro da 25 metri a concludere il solito giro palla sterile.
E qui mi ricollego al concetto di "tecnica di base" che è spesso frainteso. Nel mio piccolo, ho allenato al massimo gli esordienti di 11 anni. I loro precedenti allenatori, un po' più attempati, diciamo, continuavano a sprecare anni di allenamento a fare ripetizioni meccaniche di gesti come i passaggi rasoterra, lo stop di piatto, i PALLEGGI, MIO DIO I PALLEGGI (c'era un allenatore nostalgico vecchio fan di Maradona che diceva che Diego si allenava solo palleggiando, di fatto una situazione che non si presenta mai durante una partita, così come un passaggio rasoterra senza considerare fattori esterni come la posizione degli avversari*). E questi poveracci stavano lì come ebeti per tre quarti d'ora a pallggiare, a passarsi la palla da fermi a 10 metri di distanza.
Purtroppo da noi (non dappertutto eh, però in tantissime scuole calcio) c'è questa convinzione che il ciclo di allenamento che forma la tecnica di base sia 1-ripetizione meccanica del gesto scollegata dal contesto di gara 2-percezione dello spazio/tempo in relazione alla posizione di compagni e avversari infine 3-selezione mentale della giocata che si vuole eseguire. Il ciclo corretto, quello che insegnano gli allenatori oggigiorno in tutto il mondo calcisticamente sviluppato e progredito, sarebbe invece 1-selezione mentale della giocata che si vuole eseguire (col tempo questo processo diventa automatico) 2-percezione spazio/temporale in campo 3-ripetizione più o meno meccanica della giocata, cioè il contrario di quanto si è insegnato per molto tempo.
In questo modo il calciatore viene immesso direttamente nel contesto concreto di gara e sviluppa una capacità decisionale infinitamente migliore, poichè risparmia tempo, avendo gia l'idea di gioco in testa.
*questo purtroppo se lo portano dietro fino in Serie A. Ho assistito ad alcuni allenamenti, ma ci sono svariate clip reperibili (anche di Allegri per esempio), di sessioni undici contro zero, senza opposizione, al massimo con i manichini
vero ma i metodi di allenamento in italia in quasi tutti gli sport sono antiquati. ma non è una questione di calcio, ci sono molte anologie anche col basket che rimane molto di più il mio ambiente e di fatto i problemi sono simili. mancanza di giocatori che sanno giocare 1vs1 e tanti pezzi da sistema.
e adesso che mi fai notare sta cosa mi ricordo un'intervista di barella dove praticamente certifica quanto dici.
in pratica barellino deve sapere più o meno in automatico dove si trova il suo compagno (in parole povere ha bisogno dello "schema" o comunque di una serie di movimenti prestabiliti) per fargli avere la palla il prima possibile. mentre ad ericksen bastava alzare la testa e fare il passaggio
tifare inter e tifare ferrari sono due cose incompatibili
Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
Dietro a ogni grande donna c'è Hakaishin che le guarda il culo.
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Re: RIFONDAZIONE
Dopodiche', quanti passaggi azzecca Eriksen e quanti Barella?Hakaishin ha scritto: e adesso che mi fai notare sta cosa mi ricordo un'intervista di barella dove praticamente certifica quanto dici.
in pratica barellino deve sapere più o meno in automatico dove si trova il suo compagno (in parole povere ha bisogno dello "schema" o comunque di una serie di movimenti prestabiliti) per fargli avere la palla il prima possibile. mentre ad ericksen bastava alzare la testa e fare il passaggio
Forza Aquilotti, riprendiamo a volare!
Re: RIFONDAZIONE
Parlando di tecnica di base, ascoltate un cretino. Io non ho figli ma ho amici che hanno figli teenager che fanno sport, e alcuni giocano a calcio.
Una cosa che loro mi dicono e che io ho notato e' che una volta da ragazzini imparavamo a giocare in cortile, con gli amici, o se andava bene in qualche campetto sgarrupato, sempre con gli amici, e solo dopo quelli bravi andavano in una scuola calcio dove si allenavano e giocavano in modo piu' strutturato sotto gli occhi di un allenatore. E anche quelli che ci andavano fin da piccoli comunque giocavano anche a pallone in cortile con gli amici. Giocare in cortile non sembra ma e' utile, gli spazi stretti affinano la tecnica, la precisione.
Oggi (da decenni ormai) i genitori hanno paura a fare uscire i ragazzini da soli, e' piu' raro che gruppo di ragazzini tra i 9 e i 14 anni giochino da soli all'aperto senza la supervisione di un adulto. Negli Stati Uniti in certi stati fare quello che facevano i miei genitori, cioe' mandare un figlio 11enne fuori a giocare con gli amici, e' proprio un reato, se lo fai ti mettono in prigione. Ma anche senza arrivare a quegli eccessi anche da noi si usa meno, specie nelle citta', forse di piu' nei piccoli paesi, non so.
Invece i genitori portano i pargoli fin da piccoli alla scuola calcio, una, due, tre volte la settimana. Ma non e' affatto la stessa cosa.
E' anche per questo, secondo me, che crescono meno campioni.
Una cosa che loro mi dicono e che io ho notato e' che una volta da ragazzini imparavamo a giocare in cortile, con gli amici, o se andava bene in qualche campetto sgarrupato, sempre con gli amici, e solo dopo quelli bravi andavano in una scuola calcio dove si allenavano e giocavano in modo piu' strutturato sotto gli occhi di un allenatore. E anche quelli che ci andavano fin da piccoli comunque giocavano anche a pallone in cortile con gli amici. Giocare in cortile non sembra ma e' utile, gli spazi stretti affinano la tecnica, la precisione.
Oggi (da decenni ormai) i genitori hanno paura a fare uscire i ragazzini da soli, e' piu' raro che gruppo di ragazzini tra i 9 e i 14 anni giochino da soli all'aperto senza la supervisione di un adulto. Negli Stati Uniti in certi stati fare quello che facevano i miei genitori, cioe' mandare un figlio 11enne fuori a giocare con gli amici, e' proprio un reato, se lo fai ti mettono in prigione. Ma anche senza arrivare a quegli eccessi anche da noi si usa meno, specie nelle citta', forse di piu' nei piccoli paesi, non so.
Invece i genitori portano i pargoli fin da piccoli alla scuola calcio, una, due, tre volte la settimana. Ma non e' affatto la stessa cosa.
E' anche per questo, secondo me, che crescono meno campioni.
Ultima modifica di uglygeek il ven mar 25, 2022 5:28 pm, modificato 2 volte in totale.
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Re: RIFONDAZIONE
occhio non è così o per lo meno parzialmente.Alga ha scritto:Effettivamente, arrivare sul fondo e sapere in anticipo che si deve fare un cross e' un bel vantaggio.Ildiavolovestemilan ha scritto: In questo modo il calciatore viene immesso direttamente nel contesto concreto di gara e sviluppa una capacità decisionale infinitamente migliore, poichè risparmia tempo, avendo gia l'idea di gioco in testa.
Poi, se il pallone finisce in curva, pazienza...
Vabbe', ma tanto sul fondo non ci si arriva perche' il giocatore sa in anticipo che deve ridare il pallone indietro.
quello che dici tu è un calcio di esecuzione stile conte o sacchi in cui tramite la ripetizione estenuante di certe situazioni la mezz'ala e il laterale fanno un triangolo e quest'ultimo crossa.
in pratica una catena di montaggio applicata allo sport
tu non devi sapere in anticipo che dovrai andare sul fondo a crossare perchè lo schema prevede quello, anche perchè poi gli altri mica sono scemi e ti prendono le misure e il margine di errore per l'attacco si riduce.
al contrario tu devi vedere gli spazi che ti lascia la difesa e conseguenza scegliere.
se il calcio di conte è musica classica, quello che ti dice diavolo è jazz. poi chiaro che a forza di giocare crei delle situazioni ma sono molto più naturali
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Re: RIFONDAZIONE
discorso anche lì limitante: quanto rischia uno e quanto rischia l'altro. perchè c'è gente che fa il 97% di passaggi riusciti, ma a passarla a 10 metri all'indietro è più facile che non tentare il filtrante di 20 che manda la punta in portaAlga ha scritto:Dopodiche', quanti passaggi azzecca Eriksen e quanti Barella?Hakaishin ha scritto: e adesso che mi fai notare sta cosa mi ricordo un'intervista di barella dove praticamente certifica quanto dici.
in pratica barellino deve sapere più o meno in automatico dove si trova il suo compagno (in parole povere ha bisogno dello "schema" o comunque di una serie di movimenti prestabiliti) per fargli avere la palla il prima possibile. mentre ad ericksen bastava alzare la testa e fare il passaggio
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Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: RIFONDAZIONE
uglygeek ha scritto:Parlando di tecnica di base, ascoltate un cretino. Io non ho figli ma ho amici che hanno figli teenager che fanno sport, e alcuni giocano a calcio.
Una cosa che loro mi dicono e che io ho notato e' che una volta da ragazzini imparavamo a giocare in cortile, con gli amici, o se andava bene in qualche campetto sgarrupato, sempre con gli amici, e solo dopo quelli bravi andavano in una scuola calcio dove si allenavano e giocavano in modo piu' strutturato sotto gli occhi di un allenatore. E anche quelli che ci andavano fin da piccoli comunque giocavano anche a pallone in cortile con gli amici. Giocare in cortile non sembra ma e' utile, gli spazi stretti affinano la tecnica, la precisione.
Oggi (da decenni ormai) i genitori hanno paura a fare uscire i ragazzini da soli, e' piu' raro che gruppo di ragazzini tra i 9 e i 14 anni giochino da soli all'aperto senza la supervisione di un adulto. Negli Stati Uniti in certi stati fare quello che facevano i miei genitori, cioe' mandare un figlio 11enne fuori a giocare con gli amici, e' proprio un reato, se lo fai ti mettono in prigione. Ma anche senza arrivare a quegli eccessi anche da noi si usa meno, specie nelle citta', forse di piu' nei piccoli paesi, non so.
Invece i genitori portano i pargoli fin da piccoli alla scuola calcio, una, due, tre volte la settimana. Ma non e' affatto la stessa cosa.
E' anche per questo, secondo me, che crescono meno campioni.
Ma certo. Il discorso è affine al concetto di "moltiplicare la difficoltà dell'allenamento", in questo caso giocando su terreni sconnessi, in spazi ridotti (non a caso tanti allenatori fanno quasi tutte le esercitazioni in un campo massimo 30x20 metri). Se ti trovi ragazzini già preparati da questo punto di vista, risparmi due anni nella formazione della "tecnica di base" e favorisci direttamente la loro interazione con la squadra e la tattica individuale. Terreni di strada, campetti ecc... facilitano inoltre, ovviamente, lo sviluppo della fantasia (per esempio colpire con varie parti del piede, ma anche diversi tipi di coordinazione motoria).
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Re: RIFONDAZIONE
gli oratori sono deserti da anni (quello del mio paese è diventato una sorte di deposito edile) i campetti anche basta guardarsi intorno sono spopolati.uglygeek ha scritto:Parlando di tecnica di base, ascoltate un cretino. Io non ho figli ma ho amici che hanno figli teenager che fanno sport, e alcuni giocano a calcio.
poi io credo abbastanza alla teoria delle 10000 ore: se giocando solo alla scuola calcio si fanno 4,5 ore a settimana per arrivare a 10000 ci metti 2222 settimane... 42 anni quasi 43 anche cominciando a 4 a meno di essere sir stanley matthews che ha vinto il pallone d'oro a 47 anni...
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Cmq avete creato dei mostri osceni e inguardabili.balbysauro ha scritto:Dietro a ogni grande uomo c'è una grande donna.
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Re: RIFONDAZIONE
Ma credo sia così per tutto. Per dire, decenni fa nei playground era pieno di gente che giocava a basket e molti erano davvero bravi (Livorno poi vabbè, è sempre stata una fucina di baskettari). Ora quando mi affaccio in certi campetti vedo... appassionati del gioco, ecco. Ma il livello è davvero basso, delle volte meno che basic.
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Re: RIFONDAZIONE
La premessa per me che Mancini, che ha fatto nel post Europeo tanti errori deve comunque restare, almeno per il prossimi biennio. Perché altrimenti ripescano l'idea di Lippi come D.T. (già l'avevano avuta quando presero Ventura, e poi per fortuna abortì). Con il suo scudiero Cannavaro, che giusto ha allenato in Cina o ricordo male? Brera avrebbe detto "sciocchezza sesquipedale" Il Mancio sa già dove mettere le mani, il dramma è che le big compresa l'Atalanta fanno giocare troppi stranieri, inutili ed insulsi. E vanno via i Ronaldo, Lukaku, Hakimi.Alga ha scritto:Allenatore:
Portieri (3):
Difensori (8):
Centrocampisti (8):
Attaccanti (6):
Mancini fu bravissimo nel cavare molto sangue da tante rape in azzurro, non facciamo nomi per carità di patria, ma molti soprattutto tra attaccanti ed esterni alti sono impresentabili a livello di un Mondiale, che è molto più duro di un Europeo, già nelle fasi di qualificazione: ne passa solo una per girone, quando ci sarà il Mondiale a 64 squadre(arriveremo..), non avremo problemi si spera Però il Mancio che dopo il pari con la Svizzera era tranquillo e seraficamente disse "In Irlanda del nord certamente vinceremo, con una goleada"), non mi sembrava già molto sul pezzo: escludendo il 5-0 sulla Lituania, aveva fatto solo due reti nelle successive 5 partite. E c'era ancora Chiesa, seppur non al meglio come gli altri, Spinazzola out da mesi ed era importante la sua spinta sulla fascia sinistra, gli altri spesso svagati tranne eccezioni, e Gigio incupito dalla cazzata di andare al Psg. Il discorso è che vedendo gli under 21 e qualche over 23 non c'è molta scelta in attacco soprattutto, e non si impara più a marcare non dico a uomo(eresia) come fece il Chiello con Lukaku, Morata e Kean. Le scuole calcio sono state la rovina dei vivai, adesso insegnano ai ragazzini lo schema e non i fondamenti base, anche saper palleggiare come Cristo comanda o fare un po' di muro come si dice in gergo. Naturalizzare in fretta e furia un medio(cre) attaccante di una squadra di bassa classifica, dove è titolare da anni, non è una buona idea come principio: vuoi vincere subito perché in Qatar devi andarci? Ed allora metti fin da subito i migliori, non facendo degli esperimenti con la Macedonia, che non è San Marino.
Mancio ha fatto un ottimo lavoro nel primo triennio, molte partite anche in Nations League furono pregevoli, gli si può dare ancora del credito, ma vorrebbe una A ridotta almeno a 18, e qualche stage in più per monitorare i giovani. Lo chiese anche Conte, e non gli fu concesso, poi sappiamo come andò: negli ultimi 20 anni abbiamo avuto 6 allenatori(conto pure Di Biagio), mentre negli anni novanta ne avevamo avuti 4 ma con ben altri risultati: ai mondiali almeno tra le prime 8 c'eravamo. E' il livello di tutto il calcio italiano che è scaduto dopo calciopoli 1 e 2
Mi muovo come una farfalla, ma pungo come un'ape
"A fine anno non tiro somme, la matematica non è mai stata il mio forte. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno, o contrariamente nel cestino della carta di qualcun altro."
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Re: RIFONDAZIONE
una delle differenze pesanti - credo - è che fino a qualche anno fa nelle giovanili delle squadre italiane c'erano praticamente solo giocatori italiani
ora non è più così
guardi le rose delle squadre under 18 o 19 ed è pieno di stranieri
se i ragazzi italiani non possono più giocare neanche lì non vedo come possano crescere e diventare giocatori veri
esempio: Juventus primavera, rosa di 29 giocatori, 12 stranieri (che magari giocano anche per la maggior parte, non saprei, ma ci scommetterei)
ora non è più così
guardi le rose delle squadre under 18 o 19 ed è pieno di stranieri
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esempio: Juventus primavera, rosa di 29 giocatori, 12 stranieri (che magari giocano anche per la maggior parte, non saprei, ma ci scommetterei)
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Re: RIFONDAZIONE
sono andato a guardarebalbysauro ha scritto:(che magari giocano anche per la maggior parte, non saprei, ma ci scommetterei)
nell'ultima partita, 7/11 erano stranieri al fischio di avvio
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Re: RIFONDAZIONE
Non oso immaginare quanti stranieri abbia la Juve B ma non è solo un problema di Juve che una volta era l'ossatura delle nazionali più vincenti... ringraziamo(anche) la sentenza Bosman che ha dato un grande alibi a tanti presidenti, non solo ai Moratti o gli Agnellibalbysauro ha scritto:una delle differenze pesanti - credo - è che fino a qualche anno fa nelle giovanili delle squadre italiane c'erano praticamente solo giocatori italiani
ora non è più così
guardi le rose delle squadre under 18 o 19 ed è pieno di stranieri
se i ragazzi italiani non possono più giocare neanche lì non vedo come possano crescere e diventare giocatori veri
esempio: Juventus primavera, rosa di 29 giocatori, 12 stranieri (che magari giocano anche per la maggior parte, non saprei, ma ci scommetterei)
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