alessandro ha scritto: ↑lun set 26, 2022 12:17 pm
pocaluce ha scritto: ↑lun set 26, 2022 10:36 am
Burano ha scritto: ↑lun set 26, 2022 7:04 am
In pratica le ultime elezioni vinte dal csx risalgono al 2006 (peraltro un quasi pareggio). Per avere una vittoria netta, si deve tornare al 1996 (...).
Al netto degli errori e dell'incapacità della classe dirigente del cxs, diciamo che è da sempre un paese naturaliter di destra (e mi fermo qui). Anche perché le alternative a destra non è che fossero Cavour o Einaudi.
tra l'altro vado a memoria, ma anche nel '96 la vittoria dell'ulivo non è che fu esattamente un plebiscito: la lega corse da sola ed ebbe il 10%, tanto che per governare prodi doveva ricorrere all'appoggio di rifondazione, anch'essa fuori dalla coalizione di csx. la legge elettorale dell'epoca garantì una maggioranza abbastanza solida al senato, ma non altrettanto alla camera (con il centrodx al 40% e senza la lega), infatti al primo intoppo bertinotti non votò la fiducia e prodi fu costretto a lasciare.
detto questo, a me sembra che post prima repubblica, la destra difficilmente in coalizione scende sotto al 40%. la loro parte di elettorato è solida e e non scalfibile: non importa quanto male governino (e le persone sono quelle, da meloni a berlusconi, passando per i quadri della lega, con salvini che era il volto "nuovo" che in 3 anni e mezzo di governo ha fatto solo danni, come certificato dalla loro batosta soprattutto al nord) o quali malefatte vengano certificate, i loro voti li portano sempre a casa. prima con berlusconi, poi con la lega, ora la meloni. sempre solidamente in coalizione, la loro compattezza è, a mio avviso, l'unico loro grande pregio elettorale per i loro elettori.
l'unica volta che il pd ha "sfondato", si fa per dire perché poi erano le europee, fu con renzi, un guitto centrista che aveva applicato la mancia elettorale degli 80 €: e questo al netto delle giuste e sacrosante critiche al pd, che ha condotto una campagna elettorale ridicola e che di fatto era esposto su più fronti: al centro da calenda/renzi, che erano parte della loro nomenclatura fino a poco fa e che comunque nel 2018, pur con la loro presenza all'interno del PD avevano preso ancor meno, da sinistra pura e dura sia all'interno della coalizione (verdi e SI) che da fuori (de magistris), di lato con i populisti 5 stelle che praticamente hanno creato un polo peronista a trazione meridionale sulla sola spinta del reddito di cittadinanza.
Commento impeccabile di pocaluce.
Mi sono un po' irrigidito, perché toccato personalmente, lo ammetto, da quel "guitto centrista" ma devo accettare la verità, anche quando fa male.
Di fonte alla orrenda marea nera non riesco a distogliere l'attenzione dal fastidio che mi pungola per quel mezzo successo della monnezza grillina. Sto ancora elaborando.
Se, in qualche modo, questo risultato va verso la polarizzazione nord vs sud, allora avremmo perlomeno una conseguenza positiva di un risultato abominevole. Ma non ne sono certo: radicalizzazione autonomista della Lega in difficoltà, che ritorna finalmente al federalismo/aunomismo anni '90, indirizzando così lo spirito reazionario del 'popolo nordista' verso un fine politico che perlomeno ha una qualche razionalità intrinseca? Ma i neofascisti laziali, che sono il grosso della coalizione reazionaria al futuro governo, sono a percentuali molto alte al nord e al centro...e comunque secondi al sud.
Implicito, ma lo esplicito per chiarezza: vedo ormai da tempo l'unità di Italia come problema politico numero uno. Due realtà socioeconomiche incompatibili (centro-nord e nord e centro-sud e sud) stretti a forza dentro un'insensata unità politica e istituzionale. Con Roma come capitale fittizia quando potrebbe essere, al più, capitale della Macroregione centrosud...ah, il buon vecchio Miglio: lo prendevamo per pazzo, e invece...